Cronaca

Truffe assicurative, 24 condanne al processo First Aid.

Ci sono altre 24 condanne per le truffe assicurative scoperte dalla Guardia di Finanza, che nel luglio 2014 fece scattare l’operazione First Aid con 11 arresti e sequestri per oltre 3 milioni di euro.

Le ha decise ieri la prima sezione del Tribunale (presidente Micali) che ha chiuso il processo di primo grado per la quasi totalità degli indagati, compresi quelli che erano già stati giudicati in abbreviato per i reati più gravi (ottenendo in appello uno sconto di pena) ed avevano chiesto il vaglio del dibattimento per altri episodi contestati, “residuali”.

Ecco il verdetto: 6 anni e 7 mesi a Lucio Parisi, 6 anni e 4 mesi al medico Rosario Genanti (per entrambi la pena è in continuazione con la precedente condanna, 3 anni a Mirko Puglisi, 2 anni e 4 mesi a Vincenzo Caruso, 2 anni e 3 mesi a Giuseppe Barrese, 2 anni a Giuseppe Mobilia, Giovanni Pellegrino, Maria Pina Adornato, Francesco Orlando, Giuseppe Russo e Mario Russo; 1 anno e 8 mesi per Rosario Cavallaro, Melania Raneri, Giuseppe Briguglio, Michele Giovanni Grasso, Carla Magno, Cinzia Maria Mammana, Rosa Puglia, Antonella Raneri, Gianfranco Sabato, Salvatore Strano, Rosario Torrisi e Vincenzo Varrica, 1 anno e 10 mesi per Gaetano Giuseppe Maria Palumbo (1 anno e 10 mesi);

Le sigle assicurative UnipolSai, Allianz e Cattolica sono state ammesse ai risarcimenti.

Le condanne sono state decise per un “carico accusatorio” lievemente più leggero per quasi tutti, perché i giudici hanno fatto cadere per prescrizione o remissione di querela alcune accuse, scagionando gli imputati da altri. Salvatore Antonio Luna, Carmelo Cannavò piena per Domenico Cotroneo, Giuseppe Ricciardi, Umberto Russo, Leonarda Furnari, Leonarda Parisi, Antonina Riolo e Alfia Romeo.

A dare il via all’inchiesta erano state le dichiarazioni di alcuni falsi incidentati. I finanzieri avevano poi attivato le intercettazioni telefoniche e verifiche sui documenti presentati per ottenere i risarcimenti, che hanno svelato una rete di complicità che vedeva coinvolti anche professionisti.

La Guardia di Finanza ha così scoperto il ruolo di Rosario Genanti, medico del Pronto soccorso dell’ospedale di Taormina. Suoi i referti che certificano lesioni e danni pesanti agli attori dei sinistri simulati. Quando i finanzieri hanno chiesto la copia originale all’ospedale, però, si sono accorti che i referti consegnati all’assicurazione erano falsi.

I professionisti sono stati poi intercettati a parlare in tono confidenziale con Messina e Parisi, risultavano sul libro paga dei due, sono stati “spiati” dagli investigatori ad intascare il corrispettivo del loro prestarsi alla truffa.

Accanto a medici, periti e avvocati, indagati anche, a vario titolo, i falsi testimoni e attori degli incidenti fasulli, residenti tra il taorminese e le zone di Giarre e Acireale.