Niente soldi e niente speranze, oggi i lavoratori Atm si sono incatenati a Palazzo Zanca

“Quì si è spenta l’Atm, si dispensa dalle visite”. Lo hanno scritto oggi i lavoratori sul cartello che hanno appeso ad una delle colonne di Palazzo Zanca, le stesse alle quali si sono legati per ricordare a tutti e in primis al commissario Croce che loro sono ancora lì. Senza stipendi e senza certezze. Disperati. Sono stati sulla finestra del Comune minacciando di buttarsi, hanno trascorso giorno e notte nelle stanze di Palazzo Zanca lasciando a casa i figli, Giacoma e Pina sono state in sciopero della fame. Evidentemente non è bastato. “Non abbiamo un’alternativa, continueremo a oltranza fino a quando non vedremo i soldi” dicono oggi. Al momento del milione e 300mila euro deliberato la scorsa settimana per l’Atm dal commissario Croce non c’è traccia, nessuna notizia neanche dei 18 milioni del governo nazionale. I lavoratori da luglio non vedono un centesimo. Il milione e 300mila euro doveva servire per pagare subito il 25% dello stipendio di luglio che i dipendenti non hanno ancora ricevuto e il 70% della mensilità di agosto. I 18 milioni di euro che dovrebbero arrivare da Roma serviranno per garantire gli altri arretrati. Intanto però le loro tasche restano desolatamente vuote e le speranze di uscire da questo tunnel buio si riducono ogni giorno di più. Ieri sera Orsa e Ugl hanno incontrato Croce, ma il commissario non ha risposte. Sta lavorando sulla relazione chiesta dai revisori dei conti, la data di consegna è stata spostata dal 2 a l 9 novembre. Il dissesto resta dietro l’angolo ma a questi lavoratori interessa poco. Loro il dissesto ce l’hanno da mesi nelle loro case, se lo ricordano ogni volta che non possono comprare un giocattolo ai figli o devono chiedere aiuto ad amici e parenti anche solo per fare la spesa. Si sentono calpestati nella dignità. La protesta andrà avanti fino a quando non arriveranno i soldi, oggi pomeriggio si riuniranno in assemblea proprio a Palazzo Zanca. Finite le elezioni oggi Messina è ripiombata nelle sua crisi. Adesso sindacati e lavoratori aspettano un segnale forte dai deputati messinesi che andranno a sedersi all’Ars e aspettano soprattutto il tanto atteso incontro tra Comune e Regione per capire che fine farà l’azienda e il trasporto pubblico cittadino. La certezza è che non c’è più tempo da perdere, negli anni ne è stato sprecato fin troppo e i risultati sono sotto gli occhi di tutti. (Francesca Stornante)