Crocetta e il casinò a Taormina: “E’ una battaglia da fare e la farò”

La riapertura del casinò a Taormina è una proposta che continua a tenere banco alla regione dove il presidente Rosario Crocetta si è personalmente incaricato di portare la questione a Roma. Dopo le dichiarazioni del luglio passato da parte dell’assessore regionale al turismo Michela Stancheris, nei giorni scorsi il governatore siciliano in persona ha dichiarato che è pronto a lottare per riaprire il casinò nella Perla dello Jonio e in altri punti della Sicilia e che incontrerà per questo il ministro dell’interno Angelino Alfano. “Quella sul casinò è una battaglia da fare e la farò — ha affermato Crocetta -. È evidente che finora la nostra terra è stata privata di una risorsa che al Nord invece continua a esistere e viene esercitata in quattro strutture. Così non va e io voglio lottare per una giusta causa”.

Il piano rientra in quello “crocettiano” e più ambizioso di ridurre il gap italiano che vede il Sud troppo spesso discriminato. Una realtà innegabile, come innegabile resta il fatto che il rilancio dell’isola non passa attraverso l’apertura di qualche casinò. L’amministrazione taorminese, in ogni caso, è favorevole e il sindaco Eligio Giardina – in occasione della visita di Crocetta a Messina – ha chiesto personalmente al governatore che si faccia carico della questione.

Cosa ne pensano i taorminesi non è dato sapere con certezza, ma la perla dello jonio sembra spaccata sulla proposta. C’è chi lo reclama, in memoria del casinò Guarnaschelli aperto e chiuso nel giro di un anno ma che riuscì in poco tempo a dare lustro a Taormina nella seconda metà degli anni Sessanta; c’è chi lo contesta perché il casinò è una tentazione per tutti, ricchi e non, e il rischio del vizio è sempre dietro l’angolo; c’è chi, invece, la considera solo l’ennesima promessa “alla siciliana” e molti si chiedono che bisogno abbia Crocetta di andare a Roma se la Sicilia è una regione a statuto speciale e in quanto tale ha competenza esclusiva, ad esempio, nel campo del turismo.

Se Taormina riavrà il suo casinò, lo vedremo. L’unica certezza, adesso, è che i tempi non si prospettano brevi. Non dimentichiamo, poi, che Crocetta già da luglio disse sì al casinò, ma fu chiaro sulla regolamentazione preliminare all’apertura: “Sono favorevole, ma la Stancheris è bergamasca – disse – io aggiungo che prima bisogna preparare dei protocolli anti-riciclaggio”.

Giusy Briguglio