Sul SalvaMessina il fronte sindacale è rimasto diviso: luci, ombre e firme

Sul SalvaMessina il fronte sindacale è rimasto diviso: luci, ombre e firme

Francesca Stornante

Sul SalvaMessina il fronte sindacale è rimasto diviso: luci, ombre e firme

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giovedì 08 Novembre 2018 - 11:10

Protagonisti di questa seconda maratona Salva Messina ancora una volta i sindacati. Cgil e Uil hanno deciso di non firmare i verbali finali spiegando i motivi in un documento consegnato al sindaco, le altre organizzazioni hanno invece spiegato il perché di un sì convinto per il percorso seguito

Le ultime firme sono arrivate alle 4.30 del mattino. In una sala giunta affollata si è chiuso così il secondo tour de force di confornto sul Salva Messina. Una versione ter che questa volta ha visto al tavolo anche Cgil e Uil che in prima battuta non avevano partecipato al confronto tra amministrazione comunale e organizzazioni sindacali. Da lunedì sera si sono susseguiti i tavoli su partecipate e servizi comunali, tante ore di faccia a faccia tra sindacalisti, assessori, sindaco, Cda delle partecipate, direttori generali.Il risultato è molto diverso da quel primo Salva Messina che era stato definito lacrime e sangue ed è stato anche migliorato in diversi punti rispetto alla seconda versione che già era stata completamente stravolta rispetto al quadro iniziale che era sembrato drammatico.

Alla fine però non tutti hanno firmato. Cgil e Uil hanno depositato un documento che spiega il perché della scelta, nonostante la partecipazione a tutti i tavoli. Gli altri sindacati hanno espresso le loro posizioni in linea di continuità rispetto a quanto era stato fatto durante le ormai famose 40 ore di confronto. Oltre due ore di dichiarazioni tutte lasciate a verbale.

CGIL E UIL

A conclusione della tre giorni di tavoli tematici successivi alla mobilitazione del 31 di ottobre che ha avuto la capacità ed il merito di aver fatto ridiscutere e modificare radicalmente la prima stesura del “Salva Messina” siglata in data 13 ottobre 2018 da una parte del mondo sindacale e dell’Amministrazione Comunale, dichiariamo come l’esito dei confronti avviati ritrovi una serie di punti di convergenza ma allo stesso tempo su altre tematiche in discussione una posizione di non condivisione. Premesso che come abbiamo proposto sin dall’otto di ottobre e all’avvio di questa nuova fase di trattative per la rimodulazione del piano di riequilibrio si renda necessario, per evitare che lo stesso abbia conseguenze ulteriormente negative sui lavoratori e sulla città , di un confronto più ampio che coinvolga la deputazione nazionale e regionale tesa ad ottenere dal Governo Nazionale un intervento straordinario di solidarietà istituzionale che già altre aree metropolitane in Italia hanno avuto. Nel merito dei punti trattati, non possiamo non accogliere favorevolmente la riduzione del taglio di oltre il 50% dei servizi sociali e prevedendo nell’odierna stesura la loro internalizzazione con la costituzione dell’Agenzia , pur esprimendo a tutt’oggi numerose perplessità sull’incertezza legata ai capitali e risorse disponibili, organizzazione della struttura amministrativa, oltre verificare, rispetto alle procedure, le compatibilità col quadro normativo nazionale , il bacino dei lavoratori interessati e la sfera contrattuale di applicazione; riteniamo invece positiva la scelta di accettare la nostra richiesta di non realizzare all’interno del Gruppo Pubblico Locale (Comune e Partecipate) una mobilità del personale che si può realizzare con un comando a tempo determinato e contraddicendo ciò che prevede l’art 19 comma 9 del D.lgs 175/2016.

I passi in avanti realizzatesi sulla riorganizzazione della macchina comunale non sono ancora sufficienti come tutta la partita legata ai buoni pasto deve preveder un ulteriore trattativa aziendale. Non si condivide la scelta del Sindaco in merito al mancato turn-over, in quanto dai conteggi sussistono le condizioni economiche nel corso del triennio 2018-20 in quanto andranno in quiescenza oltre 250 lavoratori non riuscendo peraltro a quantificare le fuoriuscite con la cosiddetta quota cento.

Riteniamo altresì positivo, dopo la fase di protesta realizzata durante i lavori del consiglio Comunale, che i 40 lavoratori dell’impresa di pulizia di Palazzo Zanca attualmente prorogati fino al 31.12.2018 non perderanno il posto di lavoro e sarà a breve avviata la gara di appalto.

Nel merito del tavolo tematico di Messina Servizi, non si può che accogliere favorevolmente la novità annunciata delle maggiori risorse economiche che il Socio Unico ha dichiarato disponibili per affrontare l’emergenza e il raggiungimento degli obiettivi della raccolta differenziata ; restano molto vaghi Piano Industriale, la riorganizzazione della pianta Organica e tutto quel che concerne la programmazione di investimenti sulla manutenzione ed il parco mezzi .

Nel merito del tavolo tematico di ATM, riteniamo fondamentale La costituzione della nuova società SPA che deve avere uno statuto “in house providing” che preveda l’esclusiva partecipazione pubblica, l’impossibilità di cedere quote a soggetti privati ed eviti ogni possibile spacchettamento dell’attuale struttura unitaria dell’Atm che aprirebbe scenari contrattuali penalizzanti peri lavoratori. Restiamo contrari alla immediata liquidazione di ATM, avendo dal mese di agosto richiesto la certificazione della situazione economico-finanziaria dell’azienda a cura di una società terza, e ritenendo sbagliato l’incremento di 50 milioni di euro che viene presentato per la copertura delle perdite ATM in quanto sommerebbe a nostro giudizio impropriamente perdite e debiti di fatto coperti nel bilancio aziendale e porrebbe a carico della collettività sacrifici non dovuti e riduzioni di sevizi, appesantendo in maniera non dovuta il riequilibrio finanziario del comune.

Nel confronto su AMAM sono stati evidenziati alcuni percorsi di stabilizzazione del personale precario (ex CEA ed ex Agrinova) su cui l’azienda si è riservata di pronunciarsi definitivamente riguardo alla platea dei beneficiari, ai modi e ai tempi. La presentazione del Piano Industriale e della proposta di pianta organica, ancora tutta da verificare, mostra la necessità di avviare finalmente quel confronto contrattualmente previsto con l’azienda , con gli attori titolati alla trattativa, fermo dal mese di agosto. La ripresa della trattativa così come quella delle procedure relative alle progressioni di carriera e al riconoscimento delle mansioni svolte sono il presupposto fondamentale per ristabilire la corretta applicazione del CCNL e dei principi di equità ed anche per avviare quel piano di internalizzazione dei servizi capace di determinare concretamente i risparmi.

Pertanto la tre giorni si può concludere con le luci e le ombre che abbiamo appena evidenziato e con l’avvio della contrattazione nelle aziende interessate da troppo ferma. Tale percorso deve proseguire secondo le normative contrattuali di categoria con i soggetti titolari (categorie ed Rsu) rappresentativi dei lavoratori delle singole realtà.

ORSA

«Quando abbiamo appreso l’enorme massa debitoria che grava sul Comune, l’Orsa ha iniziato il confronto invitando l’amministrazione a valutare l’esistenza delle condizioni oggettive per dichiarare il dissesto. La proposta del Salva Messina dimostra che l’amministrazione ha maturato la convinzione di poter evitare il dissesto e il sindacato tutto aveva il dovere di accettare il confronto. La prima versione del Salva Messina era inaccettabile per le privatizzazioni e le compressioni dei livelli occupazionali presenti. Il confronto con le organizzazioni sindacali rimaste al tavolo ha stravolto la prima stesura del Piano di riequilibrio. Emblematici gli esempi di Atm e servizi sociali. La richiesta accettata dal sindaco di costituire per Atm una società pubblica in house providing è stata decisa nella prima fase del confronto, non certo dopo le manifestazioni di piazza peraltro politicizzate dalla presenza di componenti della passata amministrazione. Stesso dicasi per i servizi sociali che il confronto aperto e a volte aspro ha portato dalla chiusura di Casa Serena all’internalizzazione del servizio attraverso agenzia pubblica e alla totale salvaguardia dei posti di lavoro. L’Orsa approfittando dell’apertura del tavolo a tutte le sigle sindacali continuerà il confronto con questa amministrazione, chiedendo che il confronto sia aperto al rispetto di tutte le minoranze per evitare che si possa concretizzare quanto verificatosi con la passata amministrazione che aveva l’abitudine di scegliersi le controparti».

CISAL
«Unitamente alle federazioni di comparto, Csa, Fiadel e Faisa, ribadiamo la condivisione del percorso individuato nei vari provvedimenti del Salva Messina propedeutici alla rimodulazione del Piano di riequilibrio, così come modificati a seguito delle proposte delle organizzazioni sindacali che hanno partecipato alle trattative sin dal loro avvio e dalla considerazione che risultano in atto tutelati i livelli occupazionali. Non può non sottolinearsi come i singoli provvedimenti appaiono peraltro in linea con la necessità di garantire un sensibile ritorno in termini di efficienza e di efficacia dell’azione amministrativa del Comune e delle partecipate.

CISL

«Abbiamo preso atto in data 8 ottobre della disponibilità da parte del sindaco della città e della sua giunta ad avviare il confronto di merito sullo stato di crisi e sulla esigenza di addivenire a un piano di riequilibrio del Comune. Abbiamo constatato, apprezzandone la disponibilità, a produrre tutta la documentazione relativa agli atti precedenti e in corso tali da rappresentare lo scenario di riferimento nella sua veridicità e ritenuto di affrontare nel merito il confronto richiesto e ottenuto ancorchè con tre mesi di ritardo. Nel corso delle riunioni, avendo chiaro il quadro di riferimento, riferendosi alle proposte formulate dal sindaco e dalla sua giunta in ordine alle azioni per definire il piano di riequilibrio che riguardavano il Comune di Messina e le sue partecipate e il settore dei servizi sociali, abbiamo agito con il senso di responsabilità sociale e sindacale entrando nel merito delle proposte, delle singole poste e di ciò che le stesse avrebbero rappresentato nei confronti dei lavoratori nell’offerta dei servizi alla comunità e della qualità dei servizi stessi. Il lungo e articolato confronto che si è sviluppato a far data dal 10 ottobre ha prodotto le modifiche auspicate da questo sindacato e che sono state definite nel documento finale condiviso il 28 ottobre e nel quale si sono poste in essere quelle azioni di tutela e di salvaguardia e di compatibilità finanziaria che hanno formato oggetto del documento sottoposto alla valutazione e successiva approvazione del consiglio comunale. Nel documento stesso si era deciso di proseguire il confronto rinviando a tavoli tecnici per entrare nel merito degli elementi che hanno formato la cornice entro la quale muoversi. In conclusione di questo ulteriore confronto esprimiamo consapevole soddisfazione in ordine alle soluzioni condivise di tutela occupazionale, di riorganizzazione e di sviluppo per le aziende Atm e Amam. In particolare per Atm riteniamo improcrastinabile procedere alla costituzione della nuova società che consentirà attraverso la patrimonializzazione e conseguente piano di investimento al pari dell’allargamento dei servizi che ad essa saranno affidati quello sviluppo fino ad oggi compromesso da evidenti alchimie finanziario-amministrative. Il piano di sviluppo per Amam programmato, richiesto e auspicato dalla Cisl già da qualche anno, con le tutele nei confronti dei lavoratori attualmente impiegati al pari degli investimenti possibili determinati dalla eliminazione del prelievo forzoso operato dalla precedente giunta ci vede pienamente soddisfatti. Avere altresì sottoscritto il mantenimento delle stesse società partecipate come società pubbliche con garanzia di mantenimento dello status anche per il prosieguo ci conferma la bontà del lavoro svolto al tavolo della trattativa e la sensibile capacità della giunta comunale di saper rivedere anche posizioni precedentemente espresse. Le prescrizioni contenute nel salva Messina in riferimento a MessinaServizi legate alla garanzia occupazionale e al recupero delle posizioni dei lavoratori inopinatamente e precedentemente esclusi dal passaggio attraverso la Srr, in tutt’uno con la previsione di allargare i servizi affidati alla società, rafforza le stesse tutele occupazionali rivendicate. La riorganizzazione dell’apparto amministrativo burocratico emerse nel corso dei confronti che garantiscono i lavoratori, tutelando mansioni e servizi, la rifunzionalizzazione dei servizi resi alla cittadinanza, le procedure di stabilizzazione e integrazione oraria del personale ex contrattista, inserite e garantite anche per il personale delle società partecipate, e lo stralcio operato in ordine al previsto e proposto recupero di spesa per il servizio di pulimento del palazzo municipale e dei buoni pasto del personale comunale, indica una parte consistente della bontà dell’azione concertativa e di confronto posta in essere. In ultimo, avere confermato il percorso di gestione diretta attraverso un’azienda speciale ad uopo costituita per l’erogazione diretta dei servizi sociali segna il raggiungimento di un obiettivo perseguito da questo sindacato da oltre un decennio. In merito e in ordine alla ricollocazione dei lavoratori presso la nuova Agenzia la Cisl chiede formalmente al sindaco e alla sua giunta di garantire il passaggio di tutti coloro in atto impegnati e di inserimento nell’agenzia stessa anche di coloro che per effetto di azioni unilaterali delle società cooperative che hanno gestito il servizio o di ritardi per scelte politiche operate nel non avvio di cantieri di lavoro in atto non prestano attività lavorative pur vantando anzianità e impegno lavorativo nel settore. Riteniamo infine l’azione fin qui svolta il percorso di avvio di un confronto che riteniamo debba essere costante e continuo e da mantenere per il prosieguo del mandato sindacale avendo condiviso e apprezzato la disponibilità e la sensibilità non solo al confronto ma anche a rivedere posizioni non condivise che si sono modificate al seguito del confronto stesso. Riteniamo di rassegnare ai lavori del consiglio comunale non solo una cornice ma anche dei contenuti che favoriscono i lavori del consiglio stesso per definire in termini approvativi la bontà del lavoro svolto e le condizioni positive per approvare il piano di riequilibrio proposto dall’amministrazione».

ISA

«Con responsabilità abbiamo firmato il secondo Salva Messina perché riteniamo che la costituzione dell’azienda speciale Messina Social City sia lo strumento definitivo che consente la stabilizzazione dei lavoratori dei servizi sociali dopo 30 anni di lotte. A tal fine auspichiamo il transito di quante più unità lavorative possibili, comprese quelle figure professionali rimaste fuori per motivi spesso dettati da appalti a termine, con particolare sensibilità per gli ex lavoratori Casa Serena che vanno annoverati tra le unità storiche del terzo settore. Fiduciosi che attraverso una procedura trasparente di tutit i lavoratori all’interno dell’azienda ci accodiamo insieme al sindacato Orsa alla proposta della Cisl che prevede il transito di tutti i profili professionali al fine di una continuità occupazionale fattiva e naturale».

UGL

«Dopo L’iniziale scetticismo sulla bozza del Salva Messina, una serrata concertazione ha posto le basi e creato le condizioni per evitare il tracollo del Comune di Messina ed evitare la macelleria sociale, la privatizzazione delle partecipate, la chiusura di Casa Serena e altre sciagure sociali inizialmente paventate. Consapevoli che quello intrapreso non sarà un percorso facile, Ugl ritiene di dover accettare la sfida nel superiore interesse dei lavoratori, della salvaguardia dei livelli occupazionali e dell’intera comunità messinese».

Francesca Stornante

2 commenti

  1. Possiamo dire che finalmente abbiamo potuto vedere un risultato raggiunto dal “sindaco stratega”- come lo hanno chiamato molti giornalisti-: il risultato raggiunto è la divisione dei sindacati che così possono avere meno peso in futuro. Complimenti!

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  2. Bella figura che ha fatto la Cisl, l’ugl e compagnia danzante che ha firmato senza fiatare la prima bozza del Salva Messina, quella che prevedeva lacrime e sangue, stravolta da De Luca pochi giorni dopo e non certo per la fermezza dei succitati sindacati.

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