Ma quanto è affollata oggi la via di Damasco? Non sarebbe il caso di mettere i semafori?

Nei vecchi film western c’era sempre una guida indiana che a un certo punto appoggiava l’orecchio per terra, ascoltava e diceva al cowboy “Tra due giorni passare di qui mandria di bisonti”. E si avverava, era meglio del tabellone degli orari della stazione Termini a Roma. Allo stesso modo i guerrieri Apache, poggiando l’orecchio sul sentiero riuscivano ad “avvertire” l’arrivo dei cavalli dei nemici . I pellerossa non erano magici, erano semplicemente un popolo figlio della Terra, che respirava al ritmo dell’Universo e ne conosceva le leggi senza bisogno d’aver studiato la propagazione del suono. I cowboys si credevano superiori, sono riusciti a sterminarli, ma “quella cosa lì” non sono mai riusciti a farla. Solo di recente l’esercito Usa ha varato il sistema Ugs, sperimentato in Afghanistan, che usa speciali sensori che percepiscono vibrazioni di ogni entità, dal passo di una persona al transito di un carro-armato. La politica italiana degli ultimi mesi è stata molto simile a quella dei cowboys armati di binocolo e fucili ma incapaci di sentire le vibrazioni della Terra, che nel nostro caso sono le “vibrazioni”, chiamiamole così, degli elettori stufi e indignati. I nostri cowboys non hanno sentito i bufali neanche quando erano a due centimetri dal loro naso. Era evidente a chiunque uscisse per strada, andasse al mercato, che gli italiani non ne possono più di una Politica distante anni luce dalla realtà. Invece si sono ostinati, chiusi nel loro Fort Apache convinti che sarebbe bastato sparare colpi di cannone a raffica sui nemici per sterminarli. I dati elettorali hanno dimostrato che bisogna saper “sentire” con organi che sono molto più vicini allo spirito che non al proprio ego smisurato. Ho trovato un’illuminante dichiarazione di Pierluigi Bersani il 6 febbraio, quindi venti giorni prima dalle urne, fatta a Radio anch’io: “Berlusconi sta richiamando i suoi e io non l'ho mai sottovalutato, ma il fiato sul collo non lo sento. Quando si parla di sorpasso, dico con il binocolo non perchè guardo i sondaggi ma perchè tengo l'orecchio a terra e sento un sacco di problemi che sono lontani dalla discussione elettorale”.

Meno male che Bersani teneva l’orecchio a terra, altrimenti sai che disfatta… Evidentemente anche lui è come i cow boy che hanno “perso il contatto con la Madre Terra” che nutre, hanno perso il contatto con il popolo che è l’unico che “nutre” la classe politica. Qualcuno deve aver appannato il binocolo di Bersani a pochi giorni dalle urne perché se non riesci a vedere la rimonta di Berlusconi non esiste mezzo abbastanza sofisticato da migliorare i tuoi sensi.

“Ripeto come una giaculatoria la solita formula- diceva Bersani- il Pd è alternativo a Berlusconi e alla Lega, chiedo il 51 per cento ma lo userò come il 49 e quindi sono disponibilissimo a discutere con Monti, vedremo se fare riforme o governo. Non mi sono mai mosso da questa formula”.

Nel frattempo i cavalli di Grillo e dietro loro i bisonti di Berlusconi sono piombati sull’accampamento mentre la dirigenza Pd era ancora con l’orecchio a terra…..Eppure i segnali c’erano. Bastava leggere i giornali, guardare la tv, studiare i risultati delle regionali in Sicilia, andare per strada,fare comizi e finire come Miccichè o Fini a parlare di fronte a una piazza o ad una sala vuota. Napolitano alle amministrative di maggio 2012 a proposito di boom del M5S disse: “L’unico boom che conosco è quello degli anni ‘60”. Eppure i segnali c’erano, bastava persino ascoltare Matteo Renzi invece di sconfiggerlo, bastava uscire dai Palazzi. Invece ora, a frittata fatta, improvvisamente scopriamo che il Pd ha un programma di ben 8 punti, che forse avevano dimenticato nel cassetto in questi mesi perché una tale determinazione non si era mai vista finora. Certo la riforma elettorale è ultimo comma del terzo punto, ma non possiamo pretendere miracoli. Peccato che negli 8 punti ci sono cose che avrebbero potuto fare nei trascorsi 20 anni e non hanno fatto, peccato che su altre cose non osano e altre ancora potevano dirle in campagna elettorale se davvero ci credevano. Uscirle adesso dal cilindro sa di specchietto per le allodole volto a convincere i grillini. Fino al 24 febbraio erano i peggiori nemici, loro, gli odiati grillini, Monti, Berlusconi, ma adesso si è diffuso il virus della via di Damasco. Tutti folgorati dallo spirito della Pace. E’ tutto un fiorire d’amorosi sensi, ammiccamenti, corteggiamenti, fiori, cioccolatini con dentro la norma sul conflitto d’interessi. Tra un po’ sul cielo svetteranno gli elicotteri con gli striscioni: “Signora Concetta perdonami, mai più Imu sulla prima casa”. Monti non è più Dracula che ci succhia il sangue, anche se per la verità Casini non se lo fila più nessuno e non è più come ai vecchi tempi l’ago della bilancia. Grillo non è più populista e persino Casaleggio sta per diventare simpatico. D’Alema ha superato se stesso arrivando a dire “basta col tabù dell’inciucio” che è come Arsenio Lupin che dice “basta con le combinazioni nelle casseforti”. Pare che Rosy Bindi sia stata aspramente rimproverata dal partito per aver attaccato Grillo dicendo: “Il M5S vive di porcellum”, che detto da chi ha alle spalle sei mandati, una sfilza di deroghe ed è stata capolista in Calabria piuttosto che nella sua Toscana fa sorridere. Tutti fulminati sulla via di Damasco hanno cambiato idea sul nemico del giorno prima e sono pronti se non all’amore eterno almeno ad una sveltina. Come se nulla fosse accaduto, come se le mandrie imbufalite degli elettori non fossero già davanti alle loro tende. Mi chiedo quanto sia affollata in questi giorni la via di Damasco, se abbiano messo le corsie di sorpasso e i semafori. Dai tempi di Paolo di Tarso ne è passata di acqua sotto i ponti ed oggi pare organizzino tour in Siria per chi vuol cambiare idea nello spazio di due chilometri. La verità è che dopo essere stati, più che folgorati sulla via di Damasco, fulminati sulla via delle Urne, bisognerebbe iniziare a tornare alla saggezza degli indiani e appoggiare l’orecchio per terra, ma farlo con il cuore e senza arroganza. Altrimenti si rischia di fare la fine del cowboy cattivo che sposta bruscamente la guida indiana, si mette per terra e non sente l’arrivo dei bisonti fin quando non se li trova che gli passeggiano sopra. Un po’ come è accaduto al Pd che sta ancora lì, con l’orecchio per terra.

Rosaria Brancato