Nel 2019 i rifiuti costeranno 2 milioni in più: 46,3 milioni per la nuova Tari

Nel 2019 i rifiuti costeranno 2 milioni in più: 46,3 milioni per la nuova Tari

Francesca Stornante

Nel 2019 i rifiuti costeranno 2 milioni in più: 46,3 milioni per la nuova Tari

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mercoledì 02 Gennaio 2019 - 12:23
tutti i numeri

L’anno appena iniziato si preannuncia caldissimo sul fronte rifiuti, già le prossime settimane saranno scandite dalle decisioni da prendere sul futuro della gestione del servizio, su MessinaServizi, sulla messa in liquidazione della società per passare il settore nelle mani dei privati, alla luce del parere della Corte dei Conti sull’applicazione della Legge Madia dopo il fallimento di Messinambiente. Ma ci vorrà tempo, sarà una procedura che di certo non si concretizzerà nel giro di pochi giorni, in ballo c’è una gestione rifiuti che in città vale 300 milioni di euro in dieci anni e i passaggi da fare sono tanti. Nel frattempo però il servizio deve continuare ad essere svolto. E sarà MessinaServizi a continuare a occuparsi della gestione rifiuti fino a quando non ci sarà la gara d’appalto che porterà sul mercato i rifiuti messinesi.

Per questo negli ultimissimi giorni del 2018, dopo la bufera post emergenza e la “cacciata” dell’ex direttore generale Aldo Iacomelli, MessinServizi ha messo a punto il piano finanziario del 2019, cioè il documento che mette in fila tutti i numeri della gestione rifiuti in città e che soprattutto determina quanto costerà la spazzatura ai messinesi nel 2019.

Il dato che spicca è proprio il costo totale che è stato previsto per la gestione dei servizi e che starà alla base della Tari, la tassa che i cittadini pagano al Comune per la spazzatura. Spicca perché per il 2019 si conta di spendere 46,3 milioni di euro, cioè quasi 2 milioni di euro in più rispetto all’anno scorso. Dunque si spenderà di più, ma non è ancora chiaro se questo si tradurrà automaticamente in un aumento sulla tassa rifiuti, pensando quindi sulle tasche dei messinesi. Su questo fronte il presidente di MessinaServizi Pippo Lombardo e l’assessore Dafne Musolino si confronteranno in questi giorni con il Dipartimento Tributi del Comune per esaminare qual è la platea dei contribuenti su cui sarà spalmato il costo totale e mettere a punto esenzioni e riduzioni legate alla raccolta differenziata nei centri di raccolta.

Il piano, discusso sabato con le organizzazioni sindacali, adesso sarà adottato dall’assemblea dei soci di MessinaServizi, poi dovrà passare dalla giunta comunale e infine dall’approvazione del consiglio comunale prima di diventare effettivo per la determinazione delle tariffe.

Ma cosa c’è in questi 46,3 milioni di euro inseriti nel Piano finanziario? Le voci fondamentali sono tre: 36,3 milioni per MessinaServizi e dunque per i servizi di raccolta e spazzamento; 582 mila euro per i costi fissi della Srr; 9,3 milioni per lo smaltimento in discarica, quindi per portare la spazzatura di Messina nel sito della Sicula Trasporti. Da un primo raffronto con la tabella dello scorso anno emerge che diminuisce di circa 1 milione di euro il costo previsto per la discarica, aumentano invece i costi di MessinaServizi, sia in ottica investimenti per la differenziata, sia per i 3,3 milioni inseriti quest’anno per la prima volta per finanziare la produttività aziendale. Sono cioè incentivi che verranno corrisposti ai lavoratori se si riuscirà a centrare l’obiettivo del 65% di raccolta differenziata entro il 31 luglio 2019.

I 46,3 milioni di euro saranno pagati dai messinesi per il 70% dalle utenze domestiche e per il 30% da quelle non domestiche. Questo significa che le famiglie dovranno sborsare una Tari per 32,4 milioni di euro, mentre le attività commerciali, gli studi professionali e tutte quelle utenze considerate non domestiche avranno sulle spalle 13,8 milioni di euro.

Tornando alla tabella dei costi vediamo come si spendono i soldi nella gestione rifiuti e quanto costano i vari servizi. Per lo spazzamento manuale e meccanico si prevedono 9 milioni di euro, per la pulizia dei cimiteri 944 mila euro, per le discariche abusive altri 991 mila, cifra simile anche per fiere e mercati che costano 949 mila euro, 2 milioni per i centri di raccolta. Un’altra voce nuova, ma prevista da contratto di servizio, è il diserbo delle aree a verde legato alla raccolta rifiuti che inserisce nei costi Tari poco più di 1 milione di euro. Le voci più considerevoli sono comunque quelle legate alla raccolta differenziata: in totale saranno circa 17 i milioni da destinare alla differenziata, una cifra che comprende anche gli investimenti per l’acquisto delle attrezzature e il noleggio dei mezzi necessari per potenziare i servizi per arrivare a quel 65% entro luglio, oltre ai costi per il personale come in tutte le altre voci di spesa.

A questo punto non resta che attendere le prossime tappe. I dati di partenza sono questi, il costo dei rifiuti sarà più alto di 2 milioni. Ai cittadini adesso ciò che maggiormente interesserà sarà capire quanto effettivamente pagheranno nel 2019 per la spazzatura.

Francesca Stornante

0 commenti

  1. e se togliessimo lo spazzamento manuale, visto che è quasi inesistente, quanto si risparmierebbe?

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