E’ il giorno della Tari, Messina spende 44,1 milioni per la spazzatura. Ecco perché costa ancora tanto

Quanto costano i rifiuti nel 2016? Probabilmente ancora troppo. I messinesi possono mettersi l’animo in pace e prepararsi di nuovo a pagare l’odiata Tari che quest’anno arriverà decisamente in anticipo rispetto alle bollette degli anni scorsi. La prima rata sarà infatti a luglio, i messinesi dovranno coprire una tari che ammonta a 44.101.257 euro e oggi toccherà al consiglio comunale esprimersi sul piano tariffario che stabilirà esattamente quali saranno i criteri per ripartire il tributo su tutta la platea dei contribuenti. Un voto che arriva come sempre in calcio d’angolo, all’ultimissimo momento. Le tariffe Tari si devono approvare perentoriamente entro oggi, lo ripete da oltre un mese il dirigente del Dipartimento Tributi Romolo Dell’Acqua. E quindi, come ormai accade da tre anni a questa parte, quella di oggi sarà una giornata campale a Palazzo Zanca. La giunta ha infatti approvato il piano finanziario del ciclo dei rifiuti solo giovedì sera. Da questo corposo documento discendono le tariffe del tributo sulla spazzatura. Ieri si è atteso con trepidazione il parere dei Revisori dei Conti che in pochissime ore hanno spulciato dati e numeri del pianeta rifiuti, riscontrando una discrasia di circa 200 mila euro tra quanto inserito dal Dipartimento Ambiente in questo conto finanziario del 2016, rispetto ai conteggi riportati nel piano Aro che ha stabilito quanto si dovrà spendere anno per anno, per i prossimi dieci anni. In corso d’opera si dovrà rettificare questo dato, come hanno indicato i Revisori si potrà intervenire eventualmente anche su quel piano Aro che non è ancora passato dal consiglio. Un passaggio che non dovrebbe creare problemi e facilmente superabile. Ciò che non sarà invece così facile per i consiglieri comunali sarà approfondire quel corposo piano in pochissime ore. Per questo alle 13.30 si riunirà in seduta straordinaria la I commissione Bilancio presieduta da Carlo Abbate e poi alle 17.30 tutti in aula per il tour de force per l’approvazione sul filo del rasoio delle tariffe Tari.

Una Tari da 44.101.257 euro che come ogni anno sarà coperta al 70% dalle utenze domestiche e al 30% da quelle non domestiche. In pratica 30.870.880 euro saranno sulle spalle delle famiglie messinesi, mentre 13.230.377 euro dovranno arrivare da esercizi commerciali, uffici, attività.

Ma da cosa deriva questa Tari comunque ancora così alta? Ovviamente dal costo del ciclo rifiuti che nel 2016 è stato calcolato in 44.879.999. Da questa somma si stralciano 779 mila euro per la cura e la manutenzione delle villette che vengono coperti dai fondi Tasi. Restano comunque oltre 44 milioni di euro, una cifra che stride con i servizi che i cittadini continuano a ricevere, considerato che non vi è ancora stata nessuna delle rivoluzioni nel settore rifiuti. La città è sempre sporca, vittima di cicliche e continue emergenze, il porta a porta non è ancora partito, la differenziata sale timidamente ma non c’è stato nessun balzo in avanti significativo. E quindi, se anche quest’anno ci sarà un leggerissimo risparmio rispetto alla Tari da 45,6 milioni del 2015, il tributo resta comunque salato.

Vediamo nel dettaglio come si arriva a spendere 44,1 milioni di euro. Esaminando il piano finanziario emerge che 33.301.867 euro vanno al servizio di spazzamento, raccolta e trasporto dei rifiuti, tenendo in considerazione anche il progetto di affidamento in house dal 1 luglio e l’inclusione dei servizi di sorveglianza e di pulizia delle aree a verde, attualmente svolti da Ato3. Andando ancor più nel dettaglio di questi 33 milioni salta fuori che 9.788.097,80 euro sono per la raccolta, 8.156.970,54 euro per lo spazzamento, 2.761.560, 66 euro per trasporto e trasferenza, 1.823.240,42 euro per i CDR (centri di raccolta), 2.130.385,37 euro per discariche abusive, rifiuti urbani pericolosi e amianto, 7.516.167,96 euro per la raccolta differenziata. Differenziata che porta ricavi miseri che ammontano a 337.709 euro.

Altri 9.609.741 euro si spendono invece per il servizio di smaltimento in discarica, quindi per i rifiuti che da oltre un anno si portano a Motta S. Anastasia. 1.968.389 euro sono per i servizi di sorveglianza raccolta rifiuti, manutenzione e pulizia delle aree e costi della struttura della gestione commissariale dell’Ato3. Altri 952.017 euro per la gestione post operativa delle discariche dismesse.

Questi numeri oggi saranno al centro dell’attenzione. Da questi numeri dipendono le bollette che i messinesi dovranno pagare a luglio, settembre e dicembre.

Francesca Stornante