Crocetta: “Forza Italia vuole fare il partito degli ex detenuti. Senza di me la Regione sarebbe fallita”

Da Genovese e Cuffaro fino a Gettonopoli, dalla mozione di sfiducia fino al punto sui suoi tre anni di governo. La visita al Consorzio Autostrade Siciliane, da parte del presidente della Regione, Rosario Crocetta, è stata anche l’occasione per affrontare tutti questi temi. Non è mancata l’esaltazione della “rivoluzione anti mafiosa” né gli attacchi, soprattutto nei confronti di Forza Italia, che ha accolto Genovese e i suoi “accoliti”. E dire che se Crocetta è governatore lo deve anche alle migliaia di voti arrivati proprio dal Pd di Genovese. “Vogliono fare il partito degli ex detenuti – ha detto Crocetta -, pensano che i siciliani abbiano il prosciutto sugli occhi? Pensano di vincere in questo modo? I problemi della Sicilia nascono proprio da questo. La Formazione Professionale costava 350 milioni, ora costa la metà, c’erano più addetti che studenti e solo l’1 % dei frequentanti trovava occupazione. Micciché è diventato una sorta di missionario del riciclaggio di personaggi, non è una proposta politica da Paese democratico e civile. Ne ho parlato con un deputato regionale di Forza Italia e mi ha risposto che non hanno voti e devono prenderli. Mi sembrano zombie che camminano, con evidenti tracce di putrefazione. Per le nostre candidature ho imposto che non ci fosse nessuno colpito neppure da un avviso di garanzia”.

Eppure qualche indagato c’è anche tra le file del Megafono, ad esempio nell’ambito di Gettonopoli. “Non alla candidatura – risponde Crocetta -, poi può succedere di sbagliare. Su Gettonopoli ho presentato una legge ma l’Ars l'ha rinviata alle prossime elezioni. Nella nuova finanziaria ne ripropongo l’applicazione immediata perché il costo in più della politica nei Consigli comunali siciliani è di circa 50 milioni all’anno sui 350 che trasferiamo. Praticamente un settimo di ciò che diamo finisce in Gettonopoli e a pagare sono i siciliani, con le tasse che aumentano. Dobbiamo mettere un limite al tetto di spesa per i consiglieri, non devono poter aumentare i propri compensi a piacimento”.

Crocetta è uscito indenne dalla terza mozione di sfiducia avanzata nel corso della sua legislatura. “Non era mai stata fatta a nessuno, nonostante in passato ci siano stati cinque presidenti arrestati. La fanno a me, che non sono mai stato accusato di niente, se non per diffamazione perché attacco i mafiosi. Ho ridotto il dissesto, gli sprechi e le clientele e applicato il rigore. Senza, la Regione sarebbe fallita. Comunque già le prime due mozioni erano state bocciate, questa terza non ha senso, è il teatrino della politica. La spesa corrente costa più delle entrate ma abbiamo in corso una partita con lo Stato per 1 miliardo e 400 milioni sul bilancio regionale, per non avere più deficit strutturali e usare soldi per lo sviluppo, le infrastrutture e i centri sociali invece che per risanare i conti. Spendiamo 1 miliardo all’anno per mantenere 50mila tra precari, forestali e società partecipate ma non possiamo licenziare e ridurre le persone alla povertà. Lasciare la Regione senza governo, in questa fase, è da irresponsabili. Ma neanche chi ha proposto la sfiducia, i 5 Stelle, ci credevano, sapevano che non sarebbe passata, avevano solo voglia di insultarmi di nuovo. Il risultato è che sono aumentati i consensi per la maggioranza, infatti hanno avuto 50 voti contro. Alcuni firmatari della mozione non si sono neanche presentati ed altri si sono astenuti. Ma più che l’inesperienza dei 5 Stelle mi scandalizza l’antipolitica del centrodestra. Il problema è che, purtroppo per alcuni, con me non si mangia, sono sgradito e non sono mai piaciuto al vecchio sistema. Un esempio? A Messina c’era un consumo altissimo di farmaci per l’osteoporosi, che si davano anche ad anziani che non ne avevano bisogno. Li abbiamo ridotti del 90 % e, sulla sanità, abbiamo risparmiato 150 milioni senza ridurre l’assistenza, passando dal 19esimo posto all’ottavo tra le regioni italiane”.

Un passaggio sull’ex presidente Cuffaro, appena scarcerato: “Mi sarei aspettato più prudenza. Ha scontato la sua pena, ma non è una medaglia d’oro al valor civile, ed è interdetto dagli incarichi politici. Non ho mai polemizzato e non mi interessa farlo ma non possiamo fargli il manifesto di benvenuto”.

In conclusione Crocetta… “dà i numeri”: “Abbiamo trovato un buco da tre miliardi e, attraverso l’accordo con lo Stato, stiamo chiudendo la partita dei bilanci per risanare i conti. Ho trovato una programmazione sui fondi europei ferma al 12,5 % e ora siamo all’85 %. Dal 2007 al 2013 il Pil aveva perso 14 punti, due all’anno. L’anno scorso ha chiuso in parità, quest’anno con un + 0,4 % e il prossimo anno con una previsione del + 1 %. Negli anni si erano persi 150mila posti di lavoro, quest’anno sono incrementati di 20mila. Non abbiamo risolto tutti i problemi, quelli del passato pesano, ma abbiamo invertito un processo negativo di sfascio. L’export è aumentato del 9 %, il turismo l’anno scorso del 9 % e quest’anno del 25 %, grazie anche a progetti innovativi come quello del paese albergo, che fa rivivere le comunità montane. Per anni non sono mai stati realizzati interventi di manutenzione e anti dissesto idrogeologico, ora stiamo cambiando. Sarà decisivo l’accordo sul patto per lo sviluppo della Sicilia ma siamo anche tra le prime regioni europee ad avere approvata la programmazione. A gennaio sarà chiusa la rendicontazione, potremo partire con la nuova programmazione ed avere nuove risorse. Non abbiamo la bacchetta magica ma abbiamo cacciato mafiosi e ladri. Infine sto pensando ad una norma forte per i precari: nei Comuni che li assumeranno nel 2016, saranno pagati dalla Regione per dieci anni”.

(Marco Ipsale)