Emergenza idrica, ancora due giorni difficili all’orizzonte. Provvedimenti di chiusura da Università ed alcune scuole

Disagi tanti, certezze poche perchè le informazioni che arrivano sono tutte al condizionale. L’emergenza idrica – iniziata venerdì pomeriggio- continua, causando non pochi problemi in tutte le zone della città . A secco i serbatoi di abitazioni private, uffici e molte scuole. Dal Comune fanno sapere che i lavori per riparare la condotta idrica di Fiumefreddo, danneggiata da una frana in località Trappitello, prosegue e solo in serata i tecnici dell’Amam dovrebbero completare il ripristino della condotta. Ma, come detto, il condizionale è d’obbligo. Una volta terminata la “ricostruzione” della tubatura si dovrà verificare se gli interventi sono andati a buon fine e, in questo caso, «sarà dato il via al riempimento dei serbatoi di accumulo e di distribuzione dell’acqua alla città che domani pomeriggio potrebbe essere avviata». Operazione che richiede tempo ed è per questo che per la normale erogazione dell’acqua bisognerà attendere almeno sino a giovedì.
Intanto, sempre da palazzo Zanca comunicano che sei autobotti dell’autoparco municipale stanno supplendo alle carenze emergenziali, distribuendo l’acqua ad Istituzioni e strutture sanitarie pubbliche.

Visto che la carenza idrica in città persisterà almeno fino al pomeriggio di domani, dall’ Università di Messina avvisano che “si reiterano, pertanto, anche per domani 29 febbraio 2012, i provvedimenti già adottati per la giornata odierna (28 febbraio 2012), cioè la chiusura degli Uffici Amministrativi. E’ stato, altresì, disposto che i responsabili di ciascuna struttura dovranno garantire i servizi essenziali e di emergenza assicurando la presenza del personale nel caso in cui lo ritengano necessario”.

Provvedimenti di chiusura anche da alcune scuole. Il Dirigente Scolastico Giuseppina Broccio informa che “domani 29.02.2012 le attività didattiche saranno sospese nelle classi della scuola sec. I grado “G . Galatti “, ad eccezione delle classi II E e III E, a causa della carenza di acqua e delle connesse esigenze di tutela e salvaguardia dell’igiene e sicurezza dell’utenza e dei lavoratori”. (DLT)