Incendio a Pace, le fiamme avvolgono l’impianto della differenziata. FOTO

«I Vigili del Fuoco sono ancora al lavoro, le fiamme non sono ancora state spente ma l’incendio è stato circoscritto, la situazione è sotto controllo ma i danni potrebbero essere ingenti». E’ il commissario liquidatore di Messinambiente Giovanni Calabrò a parlare direttamente da Pace, dove intorno alle 11.30 è divampato un incendio di vaste proporzioni nel piazzale retrostante l’ex inceneritore. E’ l’area in cui si trova l’impianto di selezione dei rifiuti che provengono dalla raccolta differenziata, impianto che ormai da diversi anni Messinambiente utilizza per dividere i materiali che vanno verso la filiera del riciclo. L’incendio ha avvolto le balle di carta, cartone e plastica stoccate nel piazzale e pronte per partire verso gli impianti che accolgono i materiali differenziati della città di Messina. Da ore una nube di fumo nerissimo continua a diffondersi da Pace, adesso si dovrà accertare anche il livello di tossicità del fumo.

«Non sappiamo ancora quali possano essere la cause di questo incendio, aspettiamo di poter accedere all’interno anche per renderci conto dei danni. Oltre alle cataste di cartone e plastica che si trovavano fuori le fiamme hanno raggiunto anche l’impianto e temiamo seri danni alla struttura. Non credo che potremo continuare a utilizzarlo, sappiamo che nastri e presse sono andati a fuoco» spiega Calabrò che adesso attende di poter fare la conta dei danni. Nel piazzale c’erano inoltre anche vecchi mezzi ormai inutilizzati che Messinambiente aveva deciso di rottamare, all’interno invece potrebbe esserci un bobcat che veniva utilizzato per le operazioni di trasporto dei materiali.

«Abbiamo messo subito a lavoro anche nostri operatori che con le pale meccaniche stanno spostando le cataste che non sono state interessate dalle fiamme, in modo da arginare l’incendio ed evitare conseguenze ancora più serie».

Un incendio che potrebbe rappresentare l’ennesimo colpo mortale per Messinambiente e per il ciclo dei rifiuti in città. E’ Calabrò a sperare adesso in un’ordinanza che autorizzi Messinambiente a gestire direttamente il nuovo impianto che si trova a Pace e che comunque è già in funzione e gestito dall’Ato3.

Adesso si cercheranno le cause e si dovrà anche accertare se ci sono responsabilità della società di via Dogali nella gestione degli imballaggi e dei materiali che hanno preso fuoco.

COME FUNZIONA L’IMPIANTO DI PACE?

L’impianto di selezione e valorizzazione dei rifiuti provenienti dalla raccolta differenziata ha caratteristiche tali da permettere il ricevimento dei materiali provenienti da diverse tipologie di raccolta: carta proveniente da raccolta monomateriale tramite cassonetti stradali e Centri di Raccolta, plastica e metalli proveniente da raccolta multimateriale tramite cassonetti stradali e Centri di Raccolta, carta, cartone e plastica da raccolta monomateriale presso attività commerciali, eventuali scarti industriali (carta, plastica, ecc.), carta, cartone, plastica e metalli da raccolta differenziata monomateriale tramite cassonetto e/o “porta a porta”.

Il materiale viene scaricato dai compattatori e dalle vasche di raccolta davanti alla fossa di alimentazione e, prima di esservi immesso, si effettua una prima grossolana selezione delle impurità. Il nastro di selezione, con opportuna pendenza nel primo tratto, pescando direttamente il materiale dalla vasca di alimentazione, lo porta in quota di lavorazione (circa 70-90 cm). Il materiale viene ulteriormente e più attentamente selezionato manualmente da due operatori, lo scarto viene gettato in cassoni su ruote e successivamente smaltito.

I materiali selezionati vengono pressati per costituire balle di materiale omogeneo e poi inviati a Cartiere del Consorzio COMIECO (la carta e il cartone), ad aziende del Consorzio COREPLA (la plastica) e ad aziende del consorzio CIAL (alluminio).

La frazione dei rifiuti non recuperabili viene inviata a smaltimento.

L'impianto lavora per non meno di 300 giorni/anno su uno o due turni giornalieri di sei ore l'uno secondo le necessità.

Francesca Stornante