Sfrecciava a 170 km/h ma alla guida c'era un morto, denunciato ventisettenne

Sfrecciava a 170 km/h ma alla guida c’era un morto, denunciato ventisettenne

Sfrecciava a 170 km/h ma alla guida c’era un morto, denunciato ventisettenne

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venerdì 23 Agosto 2013 - 12:37

L'autovelox ha rilevato una velocità di 70 km/h oltre il limite previsto in quel tratto della A/20 che era di 110 km/h, ma quando si è recato alla Polstrada il ventisettenne intestatario della vettura ha dichiarato che non era lui a guidare, ma c'era un suo parente. Gli accertamenti dei poliziotti hanno così accertato che la persona in questione quel giorno era in un letto d'ospedale e poco dopo era morta

Pur di non farsi togliere i punti dalla patente non ha esitato a dire che non era lui a guidare , ma c’era un suo parente. Un trucchetto da troppi utilizzato pur di non vedere toccata la propria patente di guida. Un sistema non lecito che questa volta non ha funzionato. Per il ventisettenne S.D. è infatti scattata una denuncia per falso in atto pubblico commesso da privato perché secondo quanto dichiarato dal ragazzo agli agenti della Polstrada quel giorno di gennaio alla guida dell’auto che andava a una velocità di 170 km/h lungo la A/20 in un tratto dove il limite era di 110 km/h c’era un morto. A scoprirlo sono stati gli agenti della sezione della polizia stradale che hanno convocato il ventisettenne per notificargli il verbale. Al momento di indicare chi era alla guida del veicolo S.D. ha detto che non era certo lui e che al volante c’era invece un suo parente.

A quel punto agli agenti della sezione della polizia stradale non è rimasto altro da fare che sottolineare che la decurtazione dei punti sulla patente e la sospensione della stessa non sarebbero stati attribuiti al ventisettenne, ma alla persona che lui aveva indicato essere alla guida dell’auto al momento dell’infrazione. Probabilmente il ventisettenne pensava di aver risolto tutto. Invece gli accertamenti svolti dai poliziotti hanno appurato che la persona indicata dall’automobilista era, al momento dell’infrazione, ricoverata presso struttura ospedaliera e nel frattempo era deceduta. Per il ventisettenne è quindi scattata la denuncia per falso in atto pubblico commesso da privato.

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