Stalli per disabili “nascosti” da veicoli in esposizione: nessun abuso, nullaosta concesso da palazzo Zanca

Come definire gli automobilisti che lasciano la macchina parcheggiata in corrispondenza degli scivoli per disabili ricavati nei marciapiedi? E cosa dire di coloro che pur di trovarsi il più vicino possibile al luogo da raggiungere, non si fanno scrupoli a posteggiare la vetture nelle apposite strisce gialle? Gli aggettivi e le riflessioni potrebbero essere infinite e per evitare di scadere nel volgare evitiamo di elencarli. Negli anni scorsi, con l’aiuto di Nino Fiannacca, presidente dell’associazione “Senza Barriere”, abbiamo realizzato un servizio (VEDI VIDEO ALLEGATO) “on the road” per capire, in termini pratici, cosa voglia dire, per chi è costretto sulla sedia a rotelle, passeggiare in centro città. Una vera e propria impresa, data l’inconsapevole inciviltà di chi – nessuno escluso- dimenticando che al mondo non siamo tutti su due piedi e due gambe, mantiene inalterate le proprie errate abitudini. Fin qui, purtroppo, nulla di nuovo, ma la premessa è stata necessaria, perché spesso sono proprio i genitori a dare ai figli il cattivo esempio, il che significa, traducendo l’affermazione in termini “pubblici”, l’amministrazione ai cittadini. Ne sono conferma gli scatti realizzati a largo Minutoli, proprio in corrispondenza di piazza Unione Europea, sede di palazzo Zanca: il cartello che segnala la presenza di quattro stalli per disabili, è stato completamente ignorato e gli spazi in questione, delimitati da apposite strisce gialle, sono stati occupati dai veicoli in esposizione di una ditta. Badate bene però, perché l’azienda in questione non sta incappando in nessun abuso. Il titolare, infatti, nelle scorse settimane, ha inoltrato all’Ufficio di Gabinetto del Sindaco, che ha a propria volta inoltrato la pratica al dipartimento mobilità, una nota in cui chiedeva di ottenere l’autorizzazione alla occupazione di 150mq di suolo per esposizione di veicoli, nella parte nord di Largo Minutoli, per un periodo di 15 giorni: dal 23 marzo al 6 aprile, ovvero fino ad oggi. Nulla osta che è stato concesso “a condizione che – si legge nell’ordinanza del dipartimento mobilità – in caso di emergenza, venga garantito, immediatamente, l’uso del varco di collegamento veicolare tra via Garibaldi e la via Vittorio Emanuele, in atto chiuso da barriera metallica mobile e dissuasori di transito mobili”. E dunque il dipartimento “ordina di istituire dal 23 marzo 2012 al 6 aprile 2012, il divieto di sosta, con rimozione coatta ambo i lati della parte nord di largo Minutoli, al fine di consentire l’esposizione di veicoli”: ad occuparsi dell’apposizione della segnaletica lo stesso titolare della ditta che ha richiesto ed ottenuto il “permesso”. Un permesso, di cui, anche alla luce dell’importanza strategica dell’area in questione, come emerso dal testo dell’ordinanza, risulta difficile se non impossibile comprendere l’opportunità. E se viene difficile a noi, non osiamo immaginare quanto sia complicato per chi, invece, dalle istituzioni dovrebbe o vorrebbe essere tutelato. (ELENA DE PASQUALE).

(FOTO STURIALE)