Tari ancora nel limbo, tra dubbi e criticità. Signorino scrive all’Ifel per il porta a porta

La Tari può attendere. Nonostante tempo a disposizione non ce ne sarebbe più. A Palazzo Zanca da settimane si parla della necessità di approvare al più presto la delibera sulla tassa rifiuti 2015 per riuscire a rispettare le tre date fissate per il pagamento delle rate in cui si dividerà la tassa più odiata dai messinesi. Il primo appuntamento è stato segnato per il prossimo 30 settembre, ma a questo punto i dubbi sull’impossibilità di poter rispettare questa data si fanno sempre più concreti. La delibera Tari è ancora ferma in I commissione bilancio e non si sa ancora quando riuscirà ad approdare in consiglio comunale, cui tocca il compito di dare il via libera a tariffe e criteri della Tari 2015. Un passaggio necessario e fondamentale per consentire agli uffici del Dipartimento Tributi di avviare il lavoro di preparazione dei bollettini e il successivo invio nelle case dei contribuenti. Il dirigente Romolo Dell’Acqua ha più volte ribadito che per queste operazioni serve circa un mese, quindi basta guardare il calendario per rendersi conto che si è già fuori tempo massimo. Probabilmente anche la discussione e l’approvazione della Tari si trasformerà nella solita e ormai cronica corsa contro il tempo, al momento però la discussione è aperta. Ieri mattina in commissione bilancio è andata in scena la quarta puntata dedicata alla Tari ma il dibattito, dopo essere iniziato, rinviato e poi ripreso, si è esaurito in pochissimi minuti, giusto il tempo per rendersi conto che i consiglieri si ritrovano ancora oggi senza la copia dell’importante e corposo atto, quindi di fatto impossibilitati nel leggerla o, ancora meglio, studiarla e approfondirla. Scarsa comunicazione tra gli uffici, segreterie dei gruppi consiliari ridotti all’osso, fatto sta che per recuperare la documentazione e farla avere a tutti è stato deciso di rinviare tutto il dibattito al prossimo lunedì, in seduta ordinaria. Stop dunque, almeno per il momento, al ciclo di straordinarie che erano iniziate la scorsa settimana per velocizzare il lavoro sulla Tari. Lavoro che si sta rivelando più complicato del previsto viste le criticità saltate fuori durante la seduta di venerdì e legate ad errori nella trascrizione di alcune cifre legate al costo dei servizi, pagine mancanti, impostazione confusionaria. Per capire se questi errori sono stati sistemati si dovrà attendere il prossimo lunedì, mentre intanto c’è un altro nodo da sciogliere che riguarda risorse e qualità dei servizi: l’avvio della raccolta porta a porta.

Sempre durante la scorsa seduta era emerso un problema legato alla fonte di finanziamento della parte che deve coprire il Comune per ottenere le risorse dalla Regione. Amministrazione e consiglio nello scorso mese di giugno avevano deciso che i 900 mila euro del porta a porta sarebbero stati finanziati dalla procedura della rinegoziazione mutui e dunque la strada sembrava tutta in discesa. Poi la doccia fredda arrivata la scorsa settimana, quando un funzionario dei Tributi ha chiarito in commissione che he il finanziamento va previsto nella delibera sulla Tari e non in altro provvedimento. Un dettaglio che ha messo in allarme i consiglieri che hanno chiesto chiarimenti al vicesindaco e assessore al Bilancio Guido Signorino che ieri, non essendo a Palazzo Zanca, ha scritto una nota per chiarire i dubbi sull’inserimento del costo di cofinanziamento del porta a porta nel piano tariffario della Tari. Signorino spiega che la questione è stata sottoposta all’IFEL, l’Istituto per la Finanza e l’Economia locale dell’Anci, «al fine di conoscere se sia possibile finanziare con economie differenti l’investimento, ovvero se sia possibile inserire in tariffa la previsione di ammortamento decennale dell’investimento in luogo dell’intero importo in soluzione unica. Nell’uno o nell’altro caso, l’inserimento di questa voce mantiene una disponibilità per attività di investimento volte al miglioramento della qualità del servizio o all’estensione del servizio di raccolta porta a porta». Dovrebbe dunque essere l’Ifel a dipanare le tante perplessità che aleggiano su questa procedura, i timori sono legati al tempo che scorre mentre la Regione tiene il fiato sul collo, non mancano quelli del Dirigente del Dipartimento Ambiente Signorelli che nei giorni scorsi ha pubblicato il bando per l’affidamento di servizi e forniture da impiegare nel porta a porta e ora attende di capire se quanto è stato messo nero su bianco tiene in giusta considerazione tutte le normative e gli obblighi. L’assessore Daniele Ialacqua rimane fiducioso e anzi pensa a quella fidejussione che la Regione chiede ai Comuni per sbloccare i finanziamenti. Una procedura che l’assessore hadefinito anomala e contro la quale sta valutando un possibile ricorso che possa menttere insieme anche altri Comuni che si stanno ritrovando paralizzati e nelle stessa condizione.

Signorino fa ordine anche nei numeri, in quelle cifre “ballerine” che hanno fatto scervellare qualche consigliare comunale. Il vicesindaco ha chiarito che il costo diretto del servizio ammonta a 41,6 milioni che lievita fino a 42 milioni che costituiscono il totale tariffario al lordo dei costi amministrativi e al netto del recupero dell’evasione fiscale.

Punti che necessariamente dovranno ancora approfonditi, sempre che la prossima settimana la delibera sia nelle mani di tutti i consiglieri.

Francesca Stornante