Processo per il sacco di Fiumedinisi, Cateno De Luca assolto

Processo per il sacco di Fiumedinisi, Cateno De Luca assolto

Alessandra Serio

Processo per il sacco di Fiumedinisi, Cateno De Luca assolto

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venerdì 10 Novembre 2017 - 13:18

Clamorosa decisione del Tribunale di Messina che chiude con un'assoluzione il processo al neo eletto all'Ars Cateno De Luca, imputato per i fatti relativi a quando era sindaco di Fiumedinisi.

Assolto da tutte le accuse. E’ questa la decisione del Collegio della II sezione penale del Tribunale per Cateno De Luca, neo eletto all’Ars, ai domiciliari da due giorni per altre vicende.

In prima fila, in aula, De Luca ha accolto il verdetto non risparmiando l’emozione, accanto ai difensori Carlo Taormina e Tommaso Micalizzi.

Ad ottobre del 2016, alla fine del dibattimento, la Procura aveva chiesto per lui la condanna a 5 anni per tentata concussione e falso in atto pubblico, reati ambientali e abuso d’ufficio. Nel dettaglio è stato assolto dal falso e dall’abuso, mentre l’accusa di concussione è stata derubricata in tentata concussione ed è prescritta.

Tra dichiarazioni spontanee fiume del principale imputato, coups de théâtre, ricusazioni e rinvii, la sentenza è arrivata dopo un anno durante il quale non sono mancate le schermaglie tra lo stesso De Luca e l’Accusa, rappresentata dai Pm Vincenzo Barbaro, oggi procuratore generale, e il sostituto Liliana Todaro, titolare del caso sin dall’inizio.

I fatti contestati riguardano i il periodo 2004-2010: De Luca era sindaco di Fiumedinisi e, secondo l’ipotesi accusatoria, avrebbe stravolto il contratto di quartiere – lo strumento urbanistico di applicazione del Prg – per favorire le imprese edilizie di famiglia. Al centro della vicenda, in particolare, la realizzazione di un albergo, la cui costruzione venne bloccata dai sigilli, rimossi lo scorso luglio. L’arresto arrivò nel 2011, mentre De Luca era deputato Ars. Dopo un mese il Tribunale del Riesame rievocò i domiciliari ma le accuse ressero e si andò a processo.

De Luca tornerà a Palazzo di Giustizia già domattina, per l’interrogatorio di garanzia col giudice Monia De Francesco.

Cadono le accuse anche per tutti gli altri imputati. Il Tribunale ha adottato motivazioni diversificate a seconda delle singole posizioni, dichiarando prescritti i reati ambientali. Di fatto tutti vengono comunque scagionati.

L’accusa aveva invece sollecitato le condanne a 4 anni per il fratello Tindaro, 2 anni per il funzionario comunale, Pietro D’Anna, un anno e 7 messi per Gregorio Natale Coppolino, 1 anno e 4 mesi per il vice sindaco Grazia Rasconà, 1 anno e 2 mesi per Giuseppe Bertino, Paolo Crocè, Carmelo Crocetta, Giuseppe Giardina, Antonino Cascio e Salvatore Piccolo. Il Pm aveva sollecitato le prescrizione per i componenti della commissione edilizia: Renzo Briguglio, Angelo Caminiti, Roberto Favosi, Fabio Nicita, Francesco Carmelo Oliva e Carmelo Satta.

13 commenti

  1. allora può fare l’assessore alle finanze con musumeci ed il sindaco di messina al posto dello scalzo,almeno lui le scarpe cè li ha.

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  2. Scusi ma che commento è?
    Mi sembra di capire che per lei non vada mai bene niente… se una persona è colpevole allora deve pagare se non è colpevole allora ci si sente in diritto di ironizzare. Si sta proprio esagerando con le facili conclusioni soprattutto perchè non ci riguardano in prima persona. Con internet si è tornati indietro di mille anni …. al medio evo

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  3. State calmi…tutto come nelle previsioni al fine di ottenere la carica di sindaco per acclamazione. E’ il corretto iter per essere sindaco e se proprio non può diventare lui sarà allora un suo pari senza ombra di dubbio.

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  4. Sì caro amico può fare assessore all’Ars e il sindaco di Messina perché ha gli attributi, il coraggio, le capacità e le competenze non come quei quattro fannulloni dei grillini che sanno tranciare giudizi da dietro un pc, sistemano come quelli della prima repubblica parenti, amici ed amanti e poi restano solo fannulloni!

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  5. meglio lui o un suo pari che la miriade di persone che hanno messo mani sulla città e non hanno mosso un chiodo se non per interessi personali. Magari ora vedono che il Ponte si può fare e occupano partiti e posizioni!!!

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  6. E’ difficile comprendere le persone. Fino a quando de luca veniva ritenuto colpevole, si sparava a zero su di lui e si voleva mandarlo quasi alla fucilazione, adesso che il tribunale lo ha ritenuto innocente, si ironizza e si vuol far capire che è stata una mossa tutta orchestrata quasi per favorirlo. Forse, dovremmo fare pace con il nostro cervello! Sembra quasi che la magistratura sia infallibile e giusta quando accusa o incarcera e la stessa magistratura diventi quasi venduta ai “poteri forti” quando assolve. Con la differenza che, quando mette in galera prima di un processo, i titoloni a nove colonne si sprecano, quando, invece, assolve… allora se si fa un trafiletto è già tanto.

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  7. non è ironia,dico sul serio che può fare il sindaco a Messina se non altro ci leviamo lo scalzo.

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  8. La chiamerei solo una sentenza senza clamorosa .I giudici decidono sulle carte sia dell’accusa e sia della difesa .Dovrebbe intervenire il Ministro per capire cosa è successo per portare al processo un cittadino .

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  9. Ieri facendo delle dichiarazione spontanee ha fatto delle accuse a soggetti di un certo livello .Mi piacerebbe sapere che fine faranno le accuse pubbliche tra cui una dovrebbe andare per competenza alla procura di Reggio Calabria con avviso al CSM.Se dovesse avere ragione sono altri che si dovrebbero dimettersi da posti di prestigio non l’onorevole.Questa storia non si deve fermare anzi Voi giornalisti ogni tanto informatevi per il diritto di cronaca.

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  10. Comunque non è stato assolto da tutte le accuse come falsamente annuncia in apertura questo articolo. La concussione è stata tentata, mi pare, che se anche prescritto, non è un reatuccio, per un amministratore.

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  11. Ma fatti curare

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  12. Chiamate l’ambulanza

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  13. SPERO CHE NON CHIEDE RISARCIMENTO ALTRIMENTI SONO DOLORI. STAMATTINA ORA 05.00 HO LETTO NELLA RASSEGNA STAMPA CANALE 5 E 7 CHE HANNO BECCATO UN CERTO MICARI RELATIVI A SOLDI PER OGNI VOTO PARE CHE SI TRATTI DI € 25.

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