La seduta “in notturna” chiude la saga Tares, il Consiglio ha approvato il regolamento

Alla fine il tanto atteso voto alla delibera sul regolamento Tares è arrivato. A pochi minuti dallo scoccare della mezzanotte la lunga seduta “in notturna” del Consiglio Comunale ha portato all’approvazione del documento che nell’ultima settimana ha tenuto il civico consesso in aula per ben cinque sedute fiume. Nonostante però la strada da seguire fosse stata ampiamente concordata lunedì mattina dai capigruppo, dall’assessore Signorino e dal segretario generale Le Donne, non sono mancate le contestazioni durante il dibattito. L’amministrazione si è presentata in aula con regolamento ed emendamenti, all’ordine del giorno la revoca del ritiro della delibera, ritiro che era stato deciso venerdì per evitare di inciampare in errori procedurali. Ci si era resi conto però che un ritiro avrebbe dilatato ulteriormente i tempi di approvazione e dunque il cambio rotta e il ritorno praticamente a venerdì mattina quando il documento e i relativi emendamenti proposti dall’assessore Signorino sembravano essere prossimi al voto. A suggerire questa strada era stato anche il Sindaco Accorinti in una nota indirizzata al Consiglio.

Signorino ha dunque ribadito lo spirito di questo regolamento: “pagheranno tutti in base all’intero costo del servizio ma soprattutto pagherà di più chi inquina”. I cittadini devono sapere che la Tares imporrà di coprire tutti i costi della gestione rifiuti, costi quantificati in 42 milioni di euro. Come saranno ripartite le tariffe si saprà nei prossimi giorni quando in Consiglio arriverà la nota dolente: il piano tariffario. Al momento si sa che le utenze su cui sarà imposta la Tares sono 104mila, di cui 93mila domestiche. Il dato preoccupante è che all’appello ne mancano 27mila non censite. Quindi l’amministrazione dovrebbe fin da subito avviare la caccia agli evasori per evitare che a pagare siano solo i cittadini onesti che hanno sempre pagato. Fare i conti senza il piano è difficile, facendo però un paio di calcoli non è difficile ipotizzare che una famiglia di cinque persone che fino a ieri pagava 250 euro annui potrebbe passare a 450/500 euro, quindi il doppio del costo. Ci sarà però la possibilità di risparmiare e gli emendamenti discussi e approvati ieri sera in aula servivano a inserire e rafforzare questo principio e a renderlo immediatamente effettivo.

Per le utenze domestiche è stato deciso che già per il 2013 per ottenere lo sconto ogni singolo utente dovrà dimostrare un limite minimo di conferimenti presso i centri di raccolta comunali di 7 kg al mese. Raggiungendo tali quantità si avrà diritto al 25% di sconto sulla quota mensile. Per le utenze non domestiche si prevede invece, già per il 2013, lo sconto del 15% per chi aderisce al “porta a porta” organizzato da Messinambiente e di un ulteriore 25% per chi dimostra di avviare al recupero almeno il 50% della quota di rifiuti prevista per legge dai coefficienti per categoria.

Novità anche per il famoso art. 13, quello che determina le tariffe. Era stato approvato l’emendamento del consigliere Zuccarello che inseriva l’obbligo di ripartire i costi in base alla quantità e qualità dei rifiuti prodotti, ma era stato vincolato al 2014. Signorino ha modificato anche questa punto rendendolo effettivo fin da subito. Chiarezza anche sulle rate. Saranno tre e avranno le seguenti scadenze: 16 dicembre, 16 febbraio e 16 aprile. Alla prima rata sarà versato il 33% dell’importo dovuto più la maggiorazione di 30 centesimi a metro quadro da versare allo Stato, 34% alla seconda e 33% alla terza.

Tutti gli emendamenti sono stati votati favorevolmente da quasi tutta l’aula. Quasi perché prima dei lavori il gruppo del Megafono ha abbandonato l’aula spiegando di non essere d’accordo con il regolamento e chiedendo di rivalutare l’ipotesi di restare alla Tarsu, nonostante gli accordi che avrebbero dovuto portare ad una votazione ormai quasi scontata. Dunque una serie di interventi sull’opportunità o meno di rimettere tutto in discussione, poi il richiamo alla responsabilità da parte dei consiglieri Piero Adamo (SiAmo Messina), Daniele Zuccarello (Progressisti democratici)e Mario Rizzo (Udc) che hanno contestato lo svilimento del ruolo dei capigruppo che nei giorni scorsi hanno lavorato per riuscire a portare fuori dal tunnel questa delibera e di tutti quei consiglieri che hanno dato il proprio contributo. L’attacco in particolare a chi, anche ieri sera, ad un certo punto ha preferito abbandonare i lavori, chi per non assumersi la responsabilità politica di un atto così importante per la vita dei cittadini e del Comune, chi addirittura per totale disinteresse. Sorpresa poi da parte della consigliera di Cambiamo Messina dal Basso Nina Lo Presti, unico voto contrario alla delibera proposta dalla “sua” amministrazione. La consigliera ha motivato la sua scelta spiegando di non aver condiviso i lavori dei giorni scorsi e di non essere d’accordo con l’introduzione di una tassa che peserà come un macigno sulle tasche dei messinesi. Alla fine però l’atto è passato, anche se con la presenza in aula di poco più della metà dei consiglieri. Adesso l’amministrazione dovrà spiegare alla città come intende potenziare le isole ecologiche a disposizione e quante e quali risorse ha intenzione di mettere in campo per dare l’effettiva possibilità di fare la differenziata e risparmiare. Nei prossimi giorni si scoprirà a quanto ammontano le tariffe.

Francesca Stornante