Addio Province, a Palazzo dei Leoni consiglieri e assessori hanno fatto i bagagli

La campanella che ha suonato per l’ultima volta per chiamare in aula i consiglieri in vista dell’inizio della seduta ha dato davvero l’impressione dell’ultimo giorno di scuola. Anche se, viste le presenze, negli ultimi tempi raramente si era visto un Consiglio così affollato.

La Provincia chiude battenti, dalla prossima settimana ci sarà un commissario, la Giunta Ricevuto e il Consiglio provinciale oggi si sono riuniti per l’ultima volta. Non era in ottima forma il Presidente Nanni Ricevuto che ha incontrato 8 dei suoi assessori nell’ultimo giorno utile e a mandato praticamente scaduto, considerato che una circolare dell’Assessorato regionale agli Enti Locali fissava per oggi la fine definitiva degli organi di governo di Palazzo dei Leoni. Sul tavolo la cosiddetta pesatura degli uffici, cioè la definizione dell’organizzazione per il raggiungimento degli obiettivi prefissati, dunque incarichi e dirigenze. Ultimi atti con cui chi arriverà nei prossimi giorni ad amministrare in via straordinaria la Provincia dovrà fare i conti.

Al piano di sotto, nell’aula del consiglio, ultima seduta, con ancora al centro dell’attenzione temi scottanti come la stabilizzazione dei precari. Intanto l’aria che si respirava oggi tra i corridoi era davvero quella dell’ultimo giorno. Non si sa ancora quale sarà il futuro dei dipendenti, la patata bollente passa nelle mani del commissario non ancora nominato. E anche oggi non sono mancati i colpi di scena. Proprio i precari della Provincia non si sono fatti sfuggire l’occasione per l’ennesima protesta contro quelle che hano definito le scellerate decisioni della Giunta. Per la Funzione Pubblica della Cgil ancora una volta il Presidente Ricevuto ha giocato con il futuro dei lavoratori. “La Giunta provinciale non adotterà nessuna delibera proposta dal Sindacato per mettere in sicurezza i 98 precari della provincia – hanno dichiarato Clara Crocè e Francesco Fucile, responsabile territoriale- siamo costretti ad assistere all’ennesimo bluff da parte del presidente che di precari non ne vuole proprio sentire. In queste ore il Presidente sta adottando atti deliberativi che rischiano di depauperare ulteriormente le già asfittiche casse dell’Ente. Controlleremo ogni singola virgola ed eventualmente chiederemo al Commissario che si insedierà la revoca in autotutela delle delibere adottate dalla defunta giunta Ricevuto”.

Ciò che è certo è che oggi è un giorno storico per l’intera Sicilia che ha salutato gli Enti e i 335 eletti nelle nove Province isolane. A fare i bagagli sono tutte amministrazioni di centro-destra, nate nel 2008 e oggi alla fine dei loro naturali mandati. A Catania, Trapani, Ragusa e Caltanissetta le nomine erano già state fatte perché già commissariate, resta dunque da capire chi saranno i nuovi amministratori straordinari per Messina, Palermo, Enna, Agrigento e Siracusa. La rivoluzione del Presidente Crocetta è dunque realtà, il primo passo verso la soppressione di Enti evidentemente ritenuti ormai inutili perché svuotati di competenze è stato compiuto oggi. Adesso inizia una fase altrettanto complicata che entro il 31 dicembre dovrà portare alla creazione dei Liberi Consorzi di Comuni, ma su questo punto i dubbi restano ancora tanti. Non è ancora stata definita quale sarà la forma di questi nuovi enti, Messina potrebbe tornare ad essere città metropolitana insieme a Catania e Palermo, ma tutto passerà dai prossimi interventi legislativi. Il disegno di legge è in cantiere, per la Regione sarà un’estate di lavoro che si spera porti nel più breve tempo possibile chiarezza su quale sarà il futuro.

(Francesca Stornante)