Nubi nerissime sulla piattaforma di Pace, dopo 5 mesi il sito non è ancora a norma

L’ordinanza sarebbe scaduta a ottobre. Sembra che però il Comune dovrà stoppare molto prima l’utilizzo della piattaforma di Pace come sito di stoccaggio temporaneo dei rifiuti. Si riaccendono i riflettori su quella che in questi mesi è stata considerata una vera e propria discarica. Durissime le polemiche di questi mesi, gli attacchi dei Verdi di Raffaella Spadaro, i sopralluoghi, gli incontri, le lamentele dei residenti della zona che hanno denunciato odori nauseabondi e aria irrespirabile. L’amministrazione, dal canto suo, ha sempre risposto difendendo la bontà della scelta e garantendo sicurezza e rispetto delle regole nell’utilizzo di quel sito per scaricare i rifiuti a terra in attesa di essere trasportati in discarica. Evidentemente però non è andato tutto liscio. E dopo l’ultimo sopralluogo di due giorni fa da parte di Asp, Arpa e Provincia pare che il verdetto finale sia perentorio: il Comune non può più usare la piattaforma come sito di stoccaggio. A determinare questa decisione i mancati interventi di sistemazione dell’impianto che gli Enti avevano già ripetutamente segnalato in questi mesi. Perché è vero che una parte dei lavori era stata subito effettuata, come il ripristino delle adeguate barriere a protezione del suolo e le pendenze del piazzale per separare i liquidi che possono scaturire dai rifiuti dalle acque meteoriche, riattivazione della vasca già presente nel sito per il percolato. E’ anche vero però che c’erano altre indicazioni, come la sistemazione della rete che evita che i rifiuti vengano seminati sulle colline intorno a causa del vento. E il Comune non ha provveduto a portare a termine questi lavori. C’è anche un altro passaggio. Risale addirittura allo scorso 30 aprile un altro ammonimento dell’Arpa: l’ordinanza firmata dal Sindaco Accorinti la sera della vigilia di Pasqua per questo utilizzo della piattaforma doveva contenere l’indicazione esatta della quantità de rifiuti che è possibile scaricare a terra e tempi di permanenza. Sulla base di queste criticità era stato deciso addirittura di ritirare quell’ordinanza e di presentarne una nuova. Ad oggi però nulla di tutto ciò è stato fatto. E, inevitabilmente, è arrivato lo stop, con tanto di nota firmata dal Dirigente del Dipartimento Ambiente Domenico Signorelli.

Sulla vicenda si registra anche l’intervento dei consiglieri Dr Elvira Amata e Carlo Abbate che, proprio alla luce delle inadempienze dell’amministrazioni dopo i numerosi sopralluoghi, hanno scritto al Sindaco per conoscere quali provvedimenti intende adottare al fine di assicurare sufficienti garanzie in ordine alla tutela ambientale e sanitaria e lo invitano ad adottare in autotutela i provvedimenti necessari a tutelare immediatamente la salute dei cittadini e la salubrità ambientale.

F.St.