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Prima decade di maggio molto fredda in Sicilia, le maggiori anomalie fra messinese e catanese

Mentre già a febbraio in qualche giornale nazionale venivano pubblicate delle previsioni (non si sa da quale ente..!!) riguardo un mese di maggio “eccezionalmente” caldo e con temperature al di sopra dei +40°C, oggi ci troviamo di fronte una realtà ben diversa. Difatti in Sicilia questa prima decade di maggio è stata caratterizzata da una significativa anomalia termica negativa, in qualche caso con valori di ben -3°C -4°C rispetto le tradizionali medie del periodo.

Le temperature massime e minime registrate risultano nettamente inferiori alle medie del periodo. In particolare la decade si caratterizza per le minime assolute, certamente tra le più basse mai registrate in maggio in Sicilia negli ultimi 30 anni. Basti pensare che il valore medio regionale delle minime registrate è pari a +5 °C. Mentre se scendiamo nei dettagli delle minime in valore assoluto registrate dalle stazioni SIAS (Servizio Informativo Agrometeorologico Siciliano), ci accorgiamo che in molti siti sono stati registrati valori compresi tra +1°C +2 °C.

La neve fresca sull’Etna (immagine di repertorio)

Le anomalie termiche maggiori si sono registrate nel messinese e nel catanese, dove in questa prima decade di maggio sono stati raggiunti dei valori minimi notevolissimi. Su tutti spiccano i -3°C registrati dalla stazione di Linguaglossa Etna Nord, i -1,4°C di Caronia e i +0,3°C di Montalbano Elicona. Temperature davvero anomale per maggio che si sono raggiunte grazie all’afflusso, continuo, di masse d’aria molto fredde che dalla regione artica norvegese sono scivolate fin sul bacino centrale del Mediterraneo.

In linea con le medie del periodo o poco al di sopra di queste risultano invece le precipitazioni che hanno interessato la decade. Da segnalare invece come la situazione si stia protraendo anche nella prima parte della seconda decade di maggio che, come previsione, si sta confermando piuttosto fresca e piovosa. Per un cambio di tendenza forse occorrerà aspettare ancora, almeno fino all’inizio della terza decade del mese corrente. Prima di concludere occorre ricordare che il singolo evento meteo (periodo freddo e instabile), rispondendo alla normale “variabilità climatica”, non può essere correlato con il cambiamento climatico. L’aumento della frequenza di questi “episodi” invece può indicarci qualcosa di diverso, collegato all’attuale tendenza che vede un inesorabile incremento delle temperature medie globali.