L’appello di Terranova alle Istituzioni: “Salvate il Centro Helen Keller”

“Il mio è un appello al sindaco, alla giunta Accorinti, al Commissario Romano, al Consiglio comunale ed alla deputazione. Il Centro Helen Keller è un bene della città e non può chiudere”. Sono giorni di amarezza ma anche di speranza per Giuseppe Terranova, vicepresidente nazionale dell’Uic (Unione italiana ciechi e ipovedenti) e Presidente del Centro regionale Helen Keller, un centro d’eccellenza, il fiore all’occhiello della Sicilia, noto in tutta Italia. La cancellazione della Tabella H e la sua sostituzione con un sistema che fa acqua da tutte le parti ne ha messo seriamente a rischio la sopravvivenza, mortificando un Istituto nato in base ad una legge regionale del 2001 che fissava i servizi da erogare ai ciechi ed agli ipovedenti, affidando al Centro compiti indispensabili a favore dell’istruzione, la cultura, l’informazione, l’autonomia, l’assistenza e l’integrazione.

L’Ars il 12 agosto ha soppresso la famigerata Tabella H, che per anni era diventata il bacino di erogazione per associazioni ed enti vicini ai singoli deputati, ma in questo modo con un tratto di penna sono rimasti penalizzati anche Istituti che operano al servizio dei più deboli con serietà e competenza. La Tabella H è stata sostituita da un sistema che prevede che siano le associazioni a presentare i progetti per accedere ai finanziamenti e sarà una Commissione (i cui componenti sono scelti dal Presidente Crocetta) a valutare chi ha diritto o meno. I bandi peraltro non sono ancora stati pubblicati sulla Gazzetta Ufficiale della Regione, fatto questo che comporterà l’impossibilità a settembre di erogare i servizi. Da qui l’appello di Terranova al sindaco ed ai politici, affinchè salvino dalla chiusura il Centro regionale: “Faccio appello a tutti, perché questa è una battaglia di civiltà a difesa di una struttura che appartiene alla città e non può essere chiusa nel silenzio”.

I primi disagi si avvertiranno già a settembre, perché, proprio a causa della mancata pubblicazione delle nuove norme saranno sospesi i servizi finora erogati dall’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti, dalla Stamperia Regionale Braille e dal Centro Regionale Helen Keller Scuola Cani guida per Ciechi.

Da settembre, 35 mila ciechi e 90 mila ipovedenti siciliani non avranno assistenza: gli studenti non vedenti ed ipovedenti, delle scuole e dell’università, non avranno i libri di testo in Braille; le persone con disabilità visiva non potranno seguire i corsi di autonomia personale e di orientamento e mobilità necessari per l’assegnazione del cane guida e del bastone bianco.

“E c’è di più- continua Giuseppe Terranova- avevamo in programma un progetto pilota, unico in Italia: un corso che consentiva l’utilizzo dell’Iphone in base alle esigenze dei ciechi e degli ipovedenti. Un corso di aggiornamento sperimentale ma di grandissima importanza. Ora, ovviamente, sarà impossibile. Eppure qui in Sicilia vengono utenti da Trento, Firenze, Milano, da Nord a sud”.

Terranova sottolinea come già l’essere stati inseriti nella Tabella H, nonostante i tre centri siano Enti riconosciuti da leggi nazionali e regionali li equiparava ad associazioni private confluite tutte nello stesso “calderone” nel quale contava più il “dante causa” che non la rilevanza del servizio. Tra l’altro anche la presentazione del progetto non dà alcuna garanzia sulla certezza dell’erogazione e sui tempi. La nuova norma stanzia inoltre solo 6 milioni e mezzo di euro per un’infinità di associazioni il cui destino adesso è legato alle decisioni di una Commissione scelta da Crocetta.

“Il provvedimento segna una delle pagine più tristi, per tutti i disabili gravi, minorati della vista, negli oltre 65 anni di storia della Regione Siciliana e si candida tristemente a conquistarne il primato assoluto- spiega Terranova che ripercorre le tappe di un percorso di conquista di diritti che ha portato la Sicilia all’avanguardia- L'Uic siciliana assiste un numero di persone non vedenti ed ipovedenti di gran lunga superiore a quello delle altre regioni. La ragione risiede nelle carenze socio-sanitarie e nella condizione di sottosviluppo dell'isola. Ciò nonostante, siamo stati capaci di ottenere dall'A.R.S., nel lontano 1957, la prima legge sul collocamento obbligatorio dei ciechi, in ciò anticipando lo stesso Parlamento Nazionale. Ma questa non fu la sola volta. Tante altre leggi dell'A.R.S hanno successivamente provocato l'intervento del Parlamento e del governo Nazionali. Come quella che consentiva la partecipazione delle persone non vedenti ed ipovedenti ai concorsi per la carriera direttiva nella Pubblica Amministrazione”.

Nei mesi scorsi l’Uic siciliana aveva accolto con favore l’abolizione della Tabella H, ed aveva anche, attraverso il presidente dell’Ars Giovanni Ardizzone, incontrato Crocetta, la Bonafede e i deputati per sottoporre le esigenze del Centro Helen Keller ed era stato sottoscritto un disegno di legge recante 67 firme.

Ma il 12 agosto non solo il percorso si è interrotto, ma anche gli impegni presi da Crocetta in merito alla pubblicazione della legge sulla Gazzetta Ufficiale entro fine agosto non sono stati rispettati. I tempi saranno lunghi e i tre centri non potranno fornire i libri in Braille né gli altri servizi causando disagi a 35 mila non vedenti e 9000 ipovedenti.

“Alle nostre richieste d’incontro Crocetta non ha risposto. Ha anzi dichiarato alla stampa: “ i ciechi i soldi li avranno, ma verificheremo i bilanci” ignorando il fatto che i bilanci, come previsto dalla legge li inviamo ogni anno e la gestione amministrativo-contabile è sottoposta al controllo della Regione, attraverso i revisori dei conti. Avrei preferito leggere sulla stampa che “i ciechi”, spero con rispetto e non con disprezzo, sono uguali agli altri dinanzi alla legge, ma non lo sono dinanzi alla vita e per questo lo Stato, gli Enti Pubblici e i singoli cittadini hanno il dovere di creare idonei servizi e porre in essere comportamenti di concreta solidarietà.Ma questo è un linguaggio che riflette una cultura di alto profilo e di una civiltà matura!!!”.

Da questa amarezza l’appello alle Istituzioni ed ai messinesi affinchè si uniscano in una battaglia di civiltà ed a difesa di diritti che non possono essere violati.

Rosaria Brancato