Irccs-Piemonte, Navarra: “Approfondiremo l’ipotesi, ma ognuno deve fare la sua parte”

I problemi devono essere risolti con il contributo di tutti, ognuno deve fare la sua parte responsabilmente. Ho preso atto ieri del testo della legge e nei giorni precedenti della lettera del Ministro Lorenzin e sono convinto che soltanto insieme si possono affrontare e risolvere le problematiche che interessano il nostro territorio”.

L’Università ed il Rettore Pietro Navarra sulla “scena” della vicenda Irccs-Piemonte sono entrati soltanto di recente, per la precisione il 7 settembre nel corso del vertice convocato dal Prefetto Trotta proprio seguendo lo spirito del “gioco di squadra”. In quella sede, al tavolo tecnico che ha visto insieme politici, dirigenti della sanità, sindacati e amministratori, il Magnifico ha detto chiaramente quel che nessuno fino a quel momento aveva voluto sentire: se chiude il Pronto soccorso del Piemonte il Policlinico non potrà, nelle condizioni attuali, far fronte al flusso di emergenza-urgenza proveniente dal nosocomio del Viale Europa. Privare la zona centro di un presidio vitale anche per la Protezione civile era un rischio che nessuno poteva permettersi il lusso di correre. Da quell’allarme rosso si è messa in moto la macchina che ha portato alla lettera del Ministro ed all’emendamento presentato giovedì al ddl Formica-Picciolo e che prevede il mantenimento del Pronto soccorso generale con i reparti collegati. Lo stesso assessore Gucciardi sul punto è stato chiarissimo: “Noi salviamo l’ospedale e non solo un Pronto soccorso, ma anche le strutture collegate. E non sarà una fusione, perché L’irccs gestirà il Polo riabilitativo e poi ci sarà chi gestirà l’emergenza-urgenza”. L’unico a camminare per la sua strada è stato dal 7 settembre il dg del Papardo Michele Vullo che ha addirittura accelerato i tempi per arrivare a quello che il Rettore paventava durante il vertice in prefettura, ovvero l’allarme rosso.

Il ddl Irccs-Piemonte però è solo al primo passo ed il professore Navarra lo premette con estrema franchezza per evitare fraintendimenti. “L’Università rientra pienamente nel contesto individuato- ci spiega- ma il modo in cui il Policlinico sarà coinvolto deve essere approfondito con analisi sotto tutti gli aspetti e le condizioni, analisi che ovviamente non sono ancora state fatte, perché ho preso atto della norma solo ieri e per mia abitudine e costume sono abituato ad approfondire ogni cosa. Non dimentichiamo che ogni errore lo paga la comunità, per questo ci riserviamo di analizzare tutto con attenzione. Con il Ministero ci sono stati contatti solo in via preliminare. Adesso tutti devono fare un passo in avanti per contribuire insieme al risultato finale ed ogni soggetto coinvolto dovrà esserlo con la massima responsabilità”.

Il ddl prevede che la nuova azienda possa stipulare convenzioni con gli Enti pubblici, emendamento inserito proprio per salvare il Pronto soccorso generale e non destinarlo al declassamento. I deputati e l’assessore,nel predisporre l’emendamento hanno pensato soprattutto al Policlinico, che ha in comune con l’Irccs anche la ricerca. La seconda ipotesi potrebbe essere l’Asp, anche se lo scorso anno la soluzione tecnica era stata scartata per via di una serie di ostacoli che avrebbero penalizzato il presidio di Viale Europa.

“E’ troppo presto per sbilanciarsi- continua il Rettore- valuteremo la situazione alla luce dei dati e della norma. Se fossi io a decidere direi che la strada da seguire è quella di una piena collaborazione e condivisione nell’assoluta autonomia delle parti”.

L’assessore Gucciardi ha 90 giorni di tempo per predisporre il decreto attuativo, che passerà al vaglio della VI Commissione Ars ed il Rettore Navarra fa capire che, qualora i dati dovessero andare tutti nella direzione del sì, la collaborazione non mancherà, ma dovrà andare di pari passo con l’autonomia gestionale per evitare (ed è sempre stato questo il timore dei più a Messina) che l’Irccs fagociti il presidio. Se l’Università dovesse entrare in questa operazione salvezza lo farà soppesando ogni passo, nell’interesse dei cittadini e della collettività. La Lorenzin nella nota ha sottolineato come le competenze e le risorse per l’ospedale dovranno essere della Regione che si assume quindi la responsabilità di quella parte della “mission” che è l’eredità del Piemonte. Proprio per questo il Rettore Navarra non fa fughe in avanti ma più concretamente mette a disposizione il patrimonio che abbiamo solo per costruire basi solide e durature. In caso contrario, se cioè non dovessero esserci queste premesse, l’Università non entrerà in campo. Fare passi affrettati, dal momento che l’ingresso nella vicenda è recentissimo, appena un mese fa, non è nello spirito di Navarra che però non ha perso tempo ed in queste settimane si stanno avviando proprio quelle ipotesi gestionali e quei dati che potranno determinare la salvezza del Piemonte. Spetterà all’assessore Gucciardi fare in modo che i decreti attuativi vadano in quella direzione di unità d’intenti e di collaborazione che il Magnifico Rettore auspica. Sempre che il manager Vullo non tiri fuori dal cilindro qualche altra sorpresa.

Oggi doveva essere il giorno della chiusura del Pronto soccorso, ma grazie all'unità ed al gioco di squadra richiamato dal Rettore, stiamo raccontando una storia diversa.

Rosaria Brancato