Assessorati agricoltura province siciliane unite per salvare il settore: l’iniziativa parte da Messina

Gli assessorati all’Agricoltura siciliani uniti per fare fronte comune e difendere il settore. Lo scatto di orgoglio parte proprio da Messina, dove si è tenuto il primo incontro-confronto su iniziativa della rappresentante della giunta Ricevuto, Maria Rosaria Cusumano. Presenti i colleghi delle province di Enna, Siracusa e Palermo, telefonicamente collegato quello di Catania. L’obiettivo: la formalizzazione di un tavolo di coordinamento che punterà ad evidenziare i problemi che attanagliano il comparto agricolo nelle varie realtà territoriali.

L’unione ha dato mandato all’assessore Cusumano di predisporre un documento programmatico, che verrà condiviso e poi sottoposto all’assessore regionale all’Agricoltura Elio D’Antrassi, nel quale saranno evidenziate le note problematiche del comparto e verranno proposte eventuali azioni da intraprendere per alleviare lo stato di difficoltà. L’occasione sarà la conferenza regionale dell’Agricoltura, presieduta da D’Antrassi e dai rappresentanti delle varie conferenze provinciali. «Nell’occasione è stato sottolineato l’importanza delle province come enti di raccordo e di rappresentanza per i comuni – ha aggiunto la Cusumano -. Tra l’altro, spesso e volentieri, gli enti intermedi si occupano di settori che non gli spetterebbero ma che si ritrovano a coprire lavorando direttamente sul territorio». L’iniziativa unitaria sarà il punto di partenza per un dialogo permanente e propositivo che si intende instaurare quale futuro metodo di collaborazione e coordinamento su copertura territoriale regionale e per attivare azioni sinergiche e quanto più condivise che nascono dall’analisi reale del territorio quale risposta politica concreta. L’appuntamento diverrà infatti itinerante. Chiesto il coinvolgimento anche dell’Upi e dell’Urps.

La Cusumano ha inoltre comunicato ufficialmente il rinvio della terza conferenza provinciale, inizialmente prevista per il 18 e 19 novembre. Motivo? La mancanza di un interlocutore nazionale in rapporto che ciò che sta per accadere nel governo centrale.