Dottorati di ricerca, postdottorati e assegni di ricerca: la Cisl chiede la nomina di un delegato

Cisl Università e Alai Cisl chiedono al Rettore dell’Università di Messina la nomina di un delegato dell’amministrazione per dottorati di ricerca, post-dottorati e assegni di ricerca. Lo hanno fatto con una lettera inviata direttamente al Rettore Tomasello e al Senato Accademico dell’Università. Il ridimensionamento delle risorse destinate al sistema universitario, infatti, ha indotto gli Atenei a ridisegnare le proprie politiche di bilancio e il settore più colpito, o comunque più esposto alle variazioni di bilancio, risulta essere proprio quello dei dottorati di ricerca, post-dottorati e assegni di ricerca. Professionalità le cui prospettive di crescita sono strettamente connesse alle prospettive di sviluppo dell’Università, dove si sono registrate difficoltà sull’attivazione del 24º ciclo dei Dottorati e ci sono questioni aperte relativamente al finanziamento del post-dottorato e degli assegni di ricerca, che dovranno essere affrontate nell’ambito del riassetto del bilancio.

In un recente incontro tra l’amministrazione e i rappresentanti dei sindacati, si è registrata la concreta e reale intenzione dell’Ateneo di investire sulla ricerca e sulla formazione di risorse professionali in questo settore.

“Riteniamo tuttavia opportuno, in questa fase di seria difficoltà – hanno scritto i rappresentanti dell’Alai Cisl e della Cisl Università – non relegare i momenti di confronto e di collaborazione a episodici incontri organizzati sull’onda della contingenza di una situazione di difficoltà che sembra ormai tendere alla cronicità. Riteniamo pertanto utile l’istituzione di una figura che, rappresentando l’orientamento dell’Amministrazione, possa confrontarsi costantemente con le proposte e con le criticità avanzate dalle organizzazioni rappresentative delle categorie in questione. Stabilire una prassi di confronto costante e preliminare con le organizzazioni sindacali in questo delicato settore – sottolineano Alai e Cisl Università – potrà certamente rivelarsi utile in un momento di crisi come quello attuale, che necessita di scelte innovative e di una programmazione condivisa. Un confronto serio risulta necessario, per esempio, in tema di supplenze, organizzazione dei corsi di laurea, e in rapporto alla più volte ventilata ipotesi di istituire la figura del Ricercatore a contratto”.