Il “rapporto-Pecoraro- sul deficit economico del Policlinico fa riflettere e forse anche -discutere-

È di ieri pomeriggio il resoconto del Commissario straordinario dell’Azienda Ospedaliera Policlinico, Giuseppe Pecoraro, sulla situazione economica in cui verte la struttura universitaria. Il quadro descritto dal Pecoraro, nominato lo scorso aprile e fortemente voluto proprio dal Rettore Franco Tomasello nella terna dei nomi presentati dalla Regione, tutt’altro che essere rassicurante, delinea al contrario i contorni di una realtà finanziaria in forte deficit che richiede dunque una politica di forte ridimensionamento e razionalizzazione della spesa.

«Si pone l’esigenza di migliorare la produttività aziendale – afferma il commissario – modificando l’attuale assetto organizzativo che manifesta in alcuni dipartimenti significative sacche di inefficienza. È necessario individuare un modello organizzativo che ne salvaguardi la sua sopravvivenza nel tempo».

Una posizione ben chiara quella che Pecoraro sottopone all’attenzione di Tomasello, sottolineando, tra l’altro, come sia significativo che l’ultimo bilancio approvato dalla Regione sia stato quello del 2003 e solo per decorrenza di termini. «In particolare – evidenzia il Commissario – emerge che la spesa per il personale e acquisto di beni e servizi è andata ben oltre le previsioni contrattuali e il budget negoziato con l’Assessorato Regionale Sanità». Per la precisione, la cifra spesa per il bilancio del 2007, risulta essere superiore di ben 7 volte rispetto a quanto inizialmente previsto.

Al fine dunque di rispettare i famosi criteri di efficienza, efficacia ed economicità, criteri che più volte, in questi mesi, sono stati considerati veri e propri punti di riferimento nella politica di rinnovamento lanciata dall’Ateneo, Pecoraro intende perseguire una precisa linea di intervento che pur imponendo notevoli sacrifici, almeno in prima battuta, sarà necessaria per ottenere risultati futuri.

Volontà precise quelle che il commissario straordinario fa presenti nella relazione e che, pur se condivisibili, sembrano essere condivise in buona parte dal rettore Franco Tomasello. In buona parte però e non del tutto. Il Magnifico, infatti, in una lettera inviata allo stesso Pecoraro,dichiara che pur comprendendo la necessità di prendere «Decisioni dure e difficili da accettare a fronte di sprechi pregressi e si situazioni finanziarie fuori controllo-, sottolinea parimenti che “la forza di qualunque struttura non pu prescindere dall’entusiasmo, dalla dedizione e dal contributo professionale delle sue risorse umane».

Si dunque ad un’rigida e trasparente riorganizzazione del settore, sostiene Tomasello, ma mantenendo sempre al primo posto «il rispetto delle professionalità esistenti», per evitare che, a fronte di una politica economico-finanziaria eccessivamente rigida, si generi, tra gli operatori del settore un generale stato di frustrazione e una percezione di una diffusa insicurezza e iniquità, che per l’azienda Ospedaliera Universitari rischia di diventare dannosa alla stregua di un bilancio in deficit.