"Le sfide del G7" secondo Paolo Valentino, giornalista del Corriere

“Le sfide del G7” secondo Paolo Valentino, giornalista del Corriere

“Le sfide del G7” secondo Paolo Valentino, giornalista del Corriere

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mercoledì 24 Maggio 2017 - 16:19

"Il fatto che il G7 si svolga a Taormina - secondo Valentino - probabilmente costringerà i capi di Stato e di Governo, anche su impulso della Presidenza italiana, ad approfondire delle posizioni importanti soprattutto nel settore delle immigrazioni"

“Le sfide del G7 e il ritorno del Mediterraneo. Tra governance e caos globale”. E' il tema di un incontro con Paolo Valentino, giornalista del “Corriere della Sera”, che è svolto in una affollata Sala dell’Accademia dei Pericolanti, all'Università.

Valentino, dal 1984 corrispondente da Bruxelles, Mosca, Berlino e Washington, nel corso della sua carriera, ha seguito fatti come la caduta dell’Urss, la fine di Helmut Kohl e i governi rosso-verdi in Germania e l’elezione di Barack Obama alla Casa Bianca. Ha intervistato, tra gli altri, Helmut Kohl, Gerhard Schroeder, Angela Merkel, Barack Obama, Vladimir Putin e Hassan Rohani.

Dopo i saluti del Rettore Pietro Navarra, e del Presidente dell’Ordine degli Avvocati, Vincenzo Ciraolo, il convegno, organizzato dall’Ordine e dall’Ateneo peloritano, è stato moderato dal giornalista Vincenzo Bonaventura; all’incontro ha preso parte anche il Prof. Francesco Drago, Ordinario di Economia Politica e co-founder di Ortygia Business School presso Unime.

“In occasione del G7, il Mediterraneo si riappropria di un ruolo centrale in senso positivo- ha detto Valentino– perchè prima di questo appuntamento lo ha avuto per le ragioni sbagliate. Il Mediterraneo, oggi, è un mare in crisi dove si affollano enormi problemi, il fatto che il G7 si svolga a Taormina, probabilmente costringerà i capi di Stato e di Governo, anche su impulso della Presidenza italiana, ad approfondire delle posizioni importanti soprattutto nel settore delle immigrazioni. Ovviamente, non facciamoci illusioni- ha sottolineato il giornalista- perchè il G7 non prende decisioni, ma che i leader delle sette potenze più industrializzate del mondo possano dare degli indirizzi ed esprimere linee guida per le soluzioni delle gestioni dei flussi migratori, è, secondo me, un fatto molto importante”.

“Lo Sherpa Italiano del G7 – ha proseguito il prof. Drago– ha invitato l’Alum (Alliance of Lead Universities on Migration) a fornire delle policy recommendation in vista dell’incontro che si terrà a Taormina nei prossimi giorni. La fondazione Ortygia Business School, membro siciliano dell’Alum insieme all’Università di Messina, ha ritenuto indispensabile sostenere l’iniziativa affinché il mondo accademico siciliano si potesse fare portavoce degli esiti delle ultime ricerche sul tema, contribuendo a dare vigore e basi solide al dibattito politico che di qui a poco prenderà il via e che vedrà protagonista la Sicilia Orientale. A ciò hanno contribuito i migliori accademici a livello internazionale impegnati sui vari temi della spinosa questione della gestione dei flussi migratori, si tratta di un’occasione per valorizzare la Sicilia come frontiera dell’integrazione non solo geografica ma culturale, creando un ponte stabile tra mondo accademico e politico.”

All’Alum aderiscono , inoltre, le Università di Bologna, Bocconi, Science Po, Mannheim, London School of Economics, Oxford e Beirut. L’iniziativa è stata accreditata dall’Ordine degli Avvocati messinese, per un totale di tre crediti formativi (due ordinari e uno deontologico).

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