L’Università si costituisce parte civile nel processo sui fondi Lipin

L’Università di Messina si costituisce parte civile nei confronti degli imputati nel processo sui fondi Lipin, mentre decide di “soprassedere” sul troncone relativo al concorso di Veterinaria. Lo ha deciso il Consiglio d’Amministrazione dell’Ateneo, una volta ascoltate le relazioni del prorettore vicario Giuseppe Calabrò e del direttore amministrativo Giuseppe Cardile.

E’ stato deliberata all’unanimità, dunque, la costituzione di parte civile solo nel procedimento penale riguardante la gestione dei fondi del progetto Lipin, dopo aver preso atto autorizzazione della Regione Siciliana e tenuto conto che la quantificazione da parte della Regione di un danno patrimoniale è di circa 660.000 euro.

Al tempo stesso, però, il Cda ha deliberato, sempre all’unanimità, «di soprassedere dalla costituzione di parte civile dell’Ateneo nei confronti del rettore e degli altri imputati, relativamente agli asseriti illeciti maturati in occasione dello svolgimento delle prove selettive per un concorso di professore associato, espletate dalla Facoltà di Medicina Veterinaria, non ritenendo opportuno e conveniente detta costituzione, ma riservando di decidere in futuro in ordine all’esperimento di azioni civili e di risarcimento danni nell’ipotesi che il processo penale si concluda con la condanna degli imputati e che in esito a detta condanna si ravvisino danni economici dipendenti da danno all’immagine».

Ricordiamo che il rettore Francesco Tomasello dovrà affrontare il processo, che inizierà giovedì prossimo 5 marzo, per l’accusa di tentata concussione, legata al concorso a Veterinaria, e due ipotesi di abuso d’ufficio, mentre e’ stato dichiarato il non luogo a procedere per l’abuso d’ufficio contestatogli in relazione alla vicenda Lipin.