La Sicilia a 5stelle, al Nord vince la Lega, crolla il Pd

Stando ai primi dati non ci sono dubbi: il Nord va al centro-destra a trazione leghista, nel centro c’è un maggiore equilibrio tra le tre forze ma in testa c’è il centro-destra, il Sud diventa a 5 stelle ed in Sicilia è pronto il cappotto dei pentastellati.

Percentuali alla mano nel Nord il centro destra è al 43% (con una predominanza della Lega su Forza Italia), il centro sinistra al 25,5% ed il M5S al 24,4%. Liberi e Uguali si attesta poco sopra il 3%.

Nelle regioni centrali del Paese il centro-destra è al 32,7% mentre centro sinistra e M5S si attestano rispettivamente al 29,7% e 28,7% (con un leggero vantaggio della sinistra sui grillini).

Nel Sud, come attestano le vittorie nei Collegi uninominali il M5S è al 47,3% mentre il centro-destra piomba al 30,5% e il centro sinistra ai minimi storici del 15,6%.

Se quindi nella zona nord dell’Italia è la Lega a dettare la linea al Sud è la forza opposta, il M5S.

In Sicilia l’asse Berlusconi-Miccichè ha dissipato tutto il consenso che attraverso la compattezza sul nome di Musumeci aveva consentito alla coalizione di vincere, in candidature improbabili e mal digerite dalla stessa base. A Messina le candidature di Urania Papatheu al Senato e Matilde Siracusano alla Camera hanno letteralmente fatto scappare gli elettori azzurri.

Nel Pd la sconfitta delle Regionali è stata replicata con percentuali che solo nella Sicilia orientale sono migliori rispetto al resto dell’isola. Una disfatta che ricorda quanto accaduto con il Referendum del 2016 quando in Sicilia il fronte del NO superò il 70%.

Rosaria Brancato