Operazione Locusta, le reazioni del mondo antiracket e antiusura

“Ci complimentiamo con la polizia per la brillante operazione che ha permesso l’arresto di cinque persone che vessavano in modo grave alcuni commercianti e artigiani in città. Siamo però sgomenti dopo aver appreso del tentativo di suicidio di un artigiano perché non riusciva più a far fronte alle richieste degli strozzini”. A scrivere è Giuseppe Scandurra, presidente nazionale della Fai, la federazione delle Associazioni antiracket e antiusura. E’ una delle primissime reazioni all’indagine condotta dagli uomini della Squadra Mobile di Messina che ieri si è conclusa con gli arresti di cinque strozzini, accusati a vario titolo di usura ed estorsione.
“Ribadiamo ancora una volta – ha proseguito Scandurra – ai commercianti che, soprattutto in questo periodo di crisi sbagliando si rivolgono agli usurari, di rivolgersi a noi che possiamo dar loro una mano. Non sono soli, nella associazioni antiracket e antiusura e nelle forze dell’ordine troveranno sempre un supporto adeguato ai loro problemi. Chiudersi in se stessi e pensare di affrontare questi malviventi è pericoloso e inutile, noi siamo qui per fornire un aiuto concreto anche grazie al fondo antiusura, ma è importante che gli operatori commerciali denuncino i loro aguzzini”.
Ancora parole di vive congratulazioni anche da parte del Comitato Addiopizzo di Messina che, in una nota, scrivono “esprime vivo apprezzamento per gli importanti risultati ottenuti dalla Polizia di Stato attraverso due operazioni antiusura portate a termine negli ultimi 15 giorni.
Le due distinte operazioni antiusura che hanno portato ad arrestare 9 persone in tutto, dimostrano quanto sia grave la questione usura nella nostra città e quanto sia pervasiva e radicata nell’economia e nella società. Le vittime infatti si erano rivolte agli strozzini anche per finanziare spese comuni come visite mediche o bollette, portando poi nel secondo caso l’artigiano vittima a tentare il suicidio.
Rivolgiamo ancora una volta l’invito accorato a quanti vivono in situazioni di tale schiavitù (pizzo e usura) imprenditori o comuni cittadini, perché denuncino gli estortori e collaborino con le Forze dell’ Ordine. Per conto nostro Addiopizzo è sempre disponibile ad accompagnare e sostenere le vittime di tali reati attraverso consulenza legale e sostegno psicologico gratuito. La nostra linea telefonica è attiva tutti i giorni e risponde al numero 329 00 62616.
Al Questore di Messina ed ai dirigenti della Squadra Mobile giunga il nostro apprezzamento e la nostra gratitudine”.