Palazzina Blue Line a San Licandro. Lavori ripartiti senza risposte

Avevano chiesto lumi con un’interrogazione nell’ottobre del 2016 ma non sono arrivate risposte. Il tema è la realizzazione di un “edificio residenziale in cemento armato a sette elevazioni fuori terra oltre due piani (cantina e parcheggio interrati)” da parte della ditta Blue Line S.r.l., autorizzato dal Comune e dal Genio Civile nel 2015 con stimata fine lavori il 30 luglio 2018.

Il 29 novembre 2016 si è svolto un incontro presso l'Assessorato all'Urbanistica con l'assessore Sergio De Cola ed i tecnici del Dipartimento Edilizia Privata, per sapere se erano state superate le criticità evidenziate dal precedente progetto, e che furono oggetto di approfondimento tecnico richiesto proprio dal Consiglio circoscrizionale.

“Ma dall'incontro – dicono i consiglieri della V Circoscrizione Giuseppe Alessi, Francesco Mucciardi, Franco Laimo, Giuseppe Cannistraci e Bernardo Fama – è emerso che la ditta Blue Line S.r.l. ha le autorizzazioni del caso da parte del Comune, tutto è normale, non è cambiato nulla, ed i lavori da mesi sono ripresi indisturbati”.

In quella stessa riunione gli stessi consiglieri chiedevano anche di poter approfondire, visionandoli, gli atti relativi ai tiranti di fondamenta che dovrebbero, da progetto, legare il costruendo edificio privato al sottosuolo di Viale Regina Elena, ossia in area di demanio comunale, in regime quindi concessorio limitato nel tempo e con una valutazione del canone che alla data dell’incontro non era possibile determinare sia dal punto di vista della legittimità che dal punto di vista del quantum. A queste richieste, lungi dal sollevare dubbi o necessità di ovvi, ulteriori approfondimenti da parte degli organi responsabili, è stato laconicamente opposto il suggerimento di fare richiesta di accesso agli atti, mentre l’iter realizzativo, pertanto, sarebbe andato avanti. Come è in effetti avvenuto.

I consiglieri considerano “ancora oggi questa realizzazione dei tiranti nel sottosuolo pubblico assai dubbia, dal punto di vista della legittimità e – senza chiarezze tecniche acclarate e spiegate – anche dal punto di vista statico del territorio. I ritardi incredibilmente lunghi nel fornire, agli atti d’interrogazione prodotti, delle risposte chiare ed il contestuale silenzio dell'assessore presente hanno permesso la ripartenza dei lavori per la realizzazione di un "grattacielo" nel ben mezzo di San Licandro, per giunta pericolosamente accanto ad un distributore di benzina, ennesima cementificazione del nostro territorio”.

I consiglieri vorrebbero che su questa vicenda si faccia luce una volta per tutte, comprendendo e spiegando in maniera trasparente alla cittadinanza e ai residenti come stanno le cose rispetto a tre temi: 1) E’ tecnicamente sicura, la struttura legata al sottosuolo del viale Regina Elena? 2) Dal punto di vista delle autorizzazioni, è legittimo che delle fondamenta siano realizzate in regime concessorio? 3) Quanto e come è stato conteggiato il canone di concessione dell’occupazione del sottosuolo comunale in regime dei vigenti regolamenti del Comune di Messina?