Mozione di Valentina Zafarana. Le aree militari dismesse tornino al demanio regionale

“Nel ‘libro bianco’ del 2002 del Ministero della Difesa al punto ‘10.4.2 Casi particolari’, viene espressamente stabilito che ‘Un trattamento particolare viene riservato agli immobili militari situati nelle Regioni a Statuto Speciale”.

Parte da questo assunto la mozione del deputato regionale del Movimento 5 Stelle, Valentina Zafarana. Mentre, però, nelle altre Regioni a statuto speciale, i beni non più utili alla Difesa sono stati trasferiti alle Regioni, in Sicilia è stato stabilito solo un generico impegno, da parte del Ministero della Difesa, alla individuazione dei beni immobili da trasferire, attività a tutt’oggi sviluppata solo in minima parte.

La Zafarana pone la sua attenzione, in particolar modo, su alcune aree ricadenti all’interno del Comune di Messina, ricordando che il demanio regionale non ha mai richiesto al Ministero della Difesa il trasferimento delle aree, nonostante la previsione dell’articolo 32 dello Statuto Speciale per la Regione siciliana

“- Il 1° novembre 2002 – scrive il deputato a 5 Stelle -, il Comando militare marittimo autonomo in Sicilia, situato nella falce del porto di Messina, è stato trasferito ad Augusta;
– l’area una volta occupata dall’Ospedale militare, pari a 11.000 metri quadri con una cubatura di 33.000 metri cubi, che sorge al centro della città di Messina, allo stato è occupata, in modo del tutto privo di utilità e per nulla consono, da un semplice dipartimento militare di medicina legale che potrebbe essere trasferito in uno dei tanti immobili in possesso del Ministero della Difesa a Messina;
– l’ex Direzione di Artiglieria sita su una vastissima area a Camaro Inferiore non svolge più alcuna attività;
– risultano abbandonate dal Ministero della Difesa oltre 100.000 metri quadrati di terreno nonché quaranta costruzioni presso la contrada Campo Italia di Messina”.

Attraverso la mozione presentata, dunque, il deputato Zafarana impegna il Governo della Regione “a chiedere al Governo nazionale, per il tramite della Commissione paritetica Stato-Regione, ad ottenere la restituzione al demanio regionale di tutte le aree militari ferroviarie ed anche quelle utilizzate per servizi di carattere generale dismesse, a prescindere dalla data della loro dismissione”.

L’obiettivo, poi, è anche quello di “predisporre nell’immediato, direttamente o per tramite degli enti locali, un piano socio-urbanistico di valorizzazione, riabilitazione e riuso di detti beni, attualizzandone le funzioni e le destinazioni ad usi civici, attraverso interventi di riqualificazione ambientale ed urbana che contestualizzino ed integrino tali strutture o aree con i tessuti urbani circostanti e la loro vocazione”.