Da 90mila a 76mila, ecco tutte le spese previste. Panarello ammonisce i Dirigenti comunali

In prima battuta si era prevista una spesa di 90mila euro. Il Dipartimento Cultura del Comune aveva messo nero su bianco tutte le voci spesa per l’organizzazione della processione della Vara e di tutti gli eventi del ferragosto messinese. Il Comitato tecnico-scientifico si era occupato di approntare il programma delle manifestazioni seguendo le linea indicata dall’assessore alla Cultura Sergio Todesco, il Dipartimento Cultura aveva invece “fatto i conti” e messo in tabella tutti i costi dell’edizione 2013 della Vara. Nei giorni scorsi il piano era passato al vaglio del Segretario generale Santi Alligo, nella qualità di Presidente del Coordinamento tecnico, poi direttamente sotto la lente d’ingrandimento del sindaco Accorinti che ha deciso di intervenire con alcuni tagli e ha portato la previsione di spesa dai 90mila euro iniziali a 76.470 euro. Di questa cifra 46mila euro sono stati stanziati dal Comune, ci sono i 10mila euro di contributo regionale, il resto sarà offerto dagli sponsor privati. Al momento le sponsorizzazioni inserite in delibera ammontano a 19.070 euro, ma considerati gli impegni che molte aziende hanno preso con il Comune in questi giorni si conta di andare oltre questa cifra.

Nel dettaglio saranno così suddivisi: 7.500 euro destinati al fondo economale, 1.900 euro per il servizio antincendio dei Vigili del Fuoco, 23.000 euro per i giochi pirotecnici, 7.865 euro per l’energia elettrica, 2.600 euro di polizza assicurativa, 4.784 euro per provvedere al transennamento, 2.500 euro di contributo al corteo storico, 2.427 di pubblicità televisiva su due emittenti locali, 7.000 euro per i gruppi folk, 1.500 di stampa dei cartelloni, 5.500 per noleggiare palchi e sedie, 7.000 euro al service audio-luci, 2.460 di gruppi elettrogeni.

Questa la cifra che intende spendere Palazzo Zanca per tutti gli eventi del ferragosto messinese che iniziano oggi con il Trofeo Maria Assunta, questi i numeri approvati dalla giunta comunale nella delibera che ufficializza spese e costi.

Alla fine tutti i punti su cui erano sorte polemiche nei primi giorni di organizzazione sono stati regolarmente inseriti, la logica che si è cercato di seguire è stata quella del risparmio senza però intaccare la tradizione. Lo ha ripetuto più volte lo stesso Sindaco Accorinti per rispondere agli attacchi che continuano ad arrivare. Dalle transenne, su cui l’Assessore Todesco era certo di poter risparmiare pensando che il Comune le avesse a disposizione, ai gruppi folk che erano entrati in scontro con lo stesso assessore il giorno in cui annunciò che se non ci fossero state abbastanza risorse a disposizione avrebbe tagliato determinati eventi correlati, tante sono state le polemiche che hanno infiammato questa edizione della Vara.

L’ultima, ma solo in ordine di tempo, riguarda un altro esponente della giunta Accorinti, l’assessore Patrizia Panarello. A sollevarla un problema legato alla presenza dei venditori ambulanti per le varie festività e per la Vara. I commercianti avevano fatto regolare domanda, ma per la prima volta avevano ricevuto risposta negativa. L’assessore Panarello aveva spiegato il motivo: tre pareri negativi vincolanti. Il primo dellala Polizia municipale, il secondo del dipartimento di mobilità urbana e viabilità e il terzo del dipartimento commercio. La Panarello aveva invitato i dirigenti degli uffici comunali competenti ad una necessaria e fattiva collaborazione per tenere conto delle giuste richieste degli ambulanti, che hanno già versato la quota per l'occupazione suolo.

Oggi l’assessore Panarello rincara la dose e ricorda ai Dirigenti comunali che “qualunque amministrazione sa che negare le autorizzazioni necessarie agli ambulanti significa costringerli a diventare abusivi. L'abuso, a cui seguono multe e spesso il sequestro della merce, procura a questi lavoratori occasionali che, bisogna ricordarlo, guadagnano in maniera proporzionale al lavoro svolto senza beneficiare dei vantaggi del posto fisso, un'esistenza precaria e incerta, a volte costellata da momenti di disperazione e di sfiducia totale nei confronti delle istituzioni. Agli ambulanti e a tutti coloro che chiedono di poter lavorare va riconosciuto questo diritto fondamentale. L'Amministrazione Accorinti crede che sia necessario adottare un criterio illuminato di regolamentazione di queste e di altre attività, un criterio basato su dati oggettivi e sostenibili, ispirato al buon senso e capace di dare risposte concrete ai bisogni di chi in questo modo si guadagna da vivere. Nel futuro – conclude l'assessore – ci aspettiamo una collaborazione più fattiva e leale da parte dei dipartimenti e dei dirigenti spesso incartocciati tra loro e ostacolati da procedure formali più o meno giuste che pongono il problema dell'assunzione di una o più responsabilità. E' questo del resto l'aspetto oneroso, in tutti i sensi, di chi sceglie di lavorare dietro una scrivania”.