Teatro, Cgil, Uil e Fials: “Altro che nuovo corso, il vizio dei biglietti omaggio continua”

E’ finita la stagione dei biglietti omaggio al Teatro Vittorio Emanuele. Così annunciavano in conferenza stampa un paio di mesi fa il presidente dell’Ente Maurizio Puglisi ed il sovrintendente Antonino Saija, dichiarando di voler chiudere con vecchi metodi e costumi che hanno causato negli anni scorsi un notevole danno in termini di mancato incasso (vedi articolo allegato). A smentire quelle dichiarazioni ci pensano oggi Giuseppe Di Guardo, Cgil, Antonio Di Guardo, Uil e Carmelo Tavilla, Fials, numeri alla mano. Le tre sigle sindacali avevano già denunciato, relativamente all’era Ordile-Magaudda nel corso di una conferenza stampa, il 16 maggio quanto emerso dai dati per gli anni 2009/2013, con un abnorme numero di biglietti omaggio (22.000) erogati nel tempo ed il conseguente mancato incasso che si aggirava sui €. 578.000,00. Ma con l’avvento del nuovo Cda e soprattutto con gli annunci fatti a proposito della discontinuità con il vizietto degli omaggi i sindacati pensavano che si fosse cambiata rotta. Invece non è così.

“Dopo il varo del cartellone 2014/2015- scrivono Giuseppe Di Guardo, Antonio Di Guardo e Carmelo Tavilla- è stata avviata, “in pompa magna”, la campagna abbonamenti. Sovrintendente e Presidente, hanno pubblicamente affermato che “al teatro tutti dovranno pagare il biglietto: mai più accadrà quanto è successo in passato con l’utilizzo dei biglietti omaggio”. Tutto è accaduto alla presenza di testimonial politici ed istituzionali che non hanno fatto mancare il loro “supporto” all’Ente, spendendo parole di elogio e sottoscrivendo abbonamenti. Viene naturale interrogarsi su quali possano essere le reazioni di costoro, immaginiamo siano identiche alle nostre, nel verificare che anche questa nuova dirigenza del Teatro abbia iniziato ad operare come quella precedente, se non peggio, sul tema dei biglietti omaggio”.

Slc-Cgil, Uilcom Uil e Fials riportano quindi i dati relativi allo spettacolo “Dots lines and the cube” andato in scena nei giorni 04-05 (con due rappresentazioni) e 06 novembre 2014:

Totali spettatori nr. 221 (per un presumibile incasso di €. 5.525,00);

Biglietti venduti a prezzo intero nr. 21 dal costo di €. 25,00 (incasso €. 525,00);

Biglietti ridotti cortesia nr. 6 dal costo di €. 3,00 (incasso €. 18,00);

Biglietti ridotti del 20% nr. 7 dal costo di €. 20,00 (incasso €. 140,00);

Biglietti ridotti del 40% nr. 25 dal costo di €. 15,00 (incasso €. 375,00);

Biglietti ridotti emessi ad abbonati nr. 116 (incasso €. 1.370,00);

Biglietti OMAGGIO nr. 46 per un mancato incasso di €. 1.150.00.

Stando ai dati resi noti dalle tre sigle sindacali quindi i paganti a prezzo pieno sono stati appena 21 su un totale di 221. Per i 116 abbonati i biglietti emessi sono stati a prezzo ridotto consentendo un incasso di 1.370 euro (meno di 12 euro a biglietto) mentre i biglietti ridotti del 20% e del 40% sono stati complessivamente 32.

“Questi sono i freddi numeri che parlano da soli ! – commentano le organizzazioni sindacali- Se questo è il nuovo corso ed il modo corretto e trasparente di gestire il Vittorio Emanuele, allora siamo seriamente preoccupati sul futuro del Teatro e delle ripercussioni che questo sistema avrà sulle maestranze, sia esse in organico che esterne, oltre che sulla città. Non vogliamo più ascoltare i proclami di facciata o le passerelle di politici ed istituzioni, affinché questi “nuovi Gattopardi” possano sedere sulle poltrone più alte del Vittorio Emanuele, per poi ricadere in una gestione clientelare finalizzata ai soli propri interessi di bottega. Cosa faranno adesso il Presidente della Regione, L’Assessorato, il Sindaco, il Commissario della Provincia, gli Onorevoli messinesi alla regione, i politici ed i politicanti, così come tutti quelli che si sono esposti a sostegno di costoro? Quando vi è l’uomo giusto al posto giusto lo dicono i fatti! Questi oggettivamente, ad oggi, non ci sembrano tali”.

Nei mesi scorsi non sono mancate proteste delle Segreterie Territoriali di SLC-CGIL, UILCOM-UIL e FIALS, sui temi che riguardano la mancata interlocuzione con Presidente e Sovrintendente; la riapertura del teatro il 25 settembre senza la presenza delle storiche maestranze artistiche e tecniche, l’attivazione unilaterale di percorsi di natura contrattuale e la singolare vicenda del regolamento per gli incarichi esterni, varato il 30 ottobre con delibera nr. 33, che ha finito con il penalizzare professori d’orchestra, tecnici e sarte.

La ciliegina sulla torta sono adesso questi dati che Giuseppe e Antonio Di Guardo e Carmelo Tavilla pongono sul piatto. La “pratica” dei biglietti omaggio a vario titolo non è stata archiviata non è un fatto lasciato al passato, ma è ancora viva, come attestavano i 46 omaggi nonché i biglietti a 3 euro. Non è un buon inizio, soprattutto dopo gli annunci che andavano in altra direzione.

E tra sindacati e vertice del Teatro, esattamente come nell’era Ordile-Magaudda, gli scontri continuano e sempre sulle stesse tematiche. Probabilmente non è cambiato granchè finora.

Rosaria Brancato