Riorganizzazione targata Bruno, c’è una diffida. Il neo assessore punta all’Ufficio servizi sociali

La prima uscita ufficiale ormai è stata archiviata (VEDI QUI). Adesso inizia il lavoro vero. Il neo assessore ai servizi sociali Nina Santisi ha preso le redini dei servizi sociali dopo l’addio travagliato di Nino Mantineo, ha già tante idee ben chiare in mente, ma vuole entrare a fondo in questo settore difficile e delicatissimo e indossare le lenti di amministratore per rileggere tutto attraverso le sue conoscenze, la sua professionalità, le sue competenze. «Bisogna partire dall’esistente e valorizzarlo, la sfida è riuscire a fare delle cose buone entro i vincoli della realtà. Punterò su pianificazione, valutazione, progettazione e lettura dei bisogni, spero di riuscire fin da subito a lavorare su regolamenti e procedure» ha spiegato la Santisi che ieri, durante la conferenza stampa di Palazzo Zanca, ha dosato bene ogni parola dei suoi interventi e scelto di non entrare mai nello specifico delle questioni perché vuole prima toccare con mano qual è il reale punto di partenza, anche se la sensazione è che su diversi punti abbia già le idee molto chiare. Uno su tutti: la creazione di un Ufficio servizi sociali, in modo da dare un’impalcatura diversa alla gestione del settore e avviare un modo nuovo di produrre progettualità mettendo al centro soprattutto le professionalità esistenti, quelle assistenti sociali che operano in numero ridottissimo rispetto alle reali esigenze delle fasce deboli della città. Dunque, dopo un prima necessaria ricognizione, si procederà ad avviare un processo di cambiamento. La Santisi ovviamente non si è sbilanciata su quelle pesantissime accuse mosse dal suo predecessore Mantineo sulla presunta inefficienza dell’ex Dirigente ai servizi sociali Giovanni Bruno e sulla mancanza di azione del direttore generale Antonio Le Donne. Sa però che bisogna intervenire. E partirà dalle carte, per esempio da quella determina del 28 luglio con cui Bruno, prima di lasciare il dipartimento alla collega Letteria Pollicino, ha ridisegnato proprio l’organizzazione del dipartimento, assegnando ai quattro funzionari amministrativi la direzione di precisi servizi da gestire e personale da impiegare in quei compiti. Il risultato è che gli amministrativi è stato affidato ciò che per ovvie ragioni è di competenza del personale tecnico (assistenti sociali), il cui ruolo si è ormai ridotto a a quello di mero esecutore. Un provvedimento su cui hanno già chiesto chiarimenti sia la consigliera Daniela Faranda che la presidente del consiglio comunale Emilia Barrile e che ha creato tanti malumori all’interno del dipartimento.

E probabilmente sarà questo il punto di partenza per il nuovo assessore che dovrà fare i conti con un provvedimento recentissimo ma che ormai risale ad un’era superata, quella targata Mantineo e con Bruno a capo del dipartimento. Tra l’altro sono stati proprio gli assistenti sociali a schierarsi contro questa determina, considerata un escamotage per non cambiare nulla all’interno della gestione dei servizi sociali messinesi. L’Ordine Professionale degli Assistenti Sociali della Regione Siciliana ha già impugnato l’atto, presentando una diffida contro la determina dirigenziale n. 129 del 28 luglio 2015 siglata da Giovanni Bruno.

Il presidente della Commissione Tutela della Professione, Filippo Santoro, e la presidente dell’Ordine Bianca Lo Bianco scrivono che «non appare rispettato il principio di conformità degli atti, poichè l’articolazione dei servizi proposta, risulta in palese violazione a quanto espressamente disposto dalla normativa. La stessa organizzazione, inoltre, non recepisce le indicazioni fornite ai Comuni dall’allora Assessorato degli Enti Locali. Questo Ordine professionale, così come più volte rappresentato, non ultimo in occasione della recente conferenza denominata ”Stati Generali dei Servizi Sociali”, evidenzia l’ineludibilità dell’applicazione della normativa sopra indicata, che per opportuna memoria viene richiamata all’attenzione, con la quale si dispone: ”l’istituzione dell’Ufficio di Servizio Sociale…dotato di adeguati operatori…. prevedendo l’assegnazione, in capo allo stesso,dei compiti di programmazione, organizzazione, gestione, e controllo degli interventi e servizi di carattere socio assistenziale di competenza comunale”. In particolare, la normativa richiamata individua, quale figura apicale del suddetto servizio, quella dell’Assistente Sociale ”…ed ove la struttura centrale risulti formata da più operatori sociali si deve prevedere un Assistente Sociale coordinatore” per cui appare chiaramente che la struttura oganizzativa, di cui alla suddetta determinazione dirigenziale, appare acefala, poichè priva della figura professionale in possesso delle competenze specifiche che la norma attribuisce al Servizio Sociale». L’ordine in pratica smonta in ogni sua parte quella riorganizzazione targata Bruno e mette in luce anche il fatto che continua a non apparire rispettato lo standard organizzativo che prevede la presenza di almeno un assistente aociale ogni 5 mila abitanti, considerato che il Comune di Messina ne conta solo 18.

Per tutti questi motivi l’Ordine degli assistenti sociali diffida a ritirare in regime di autotutela la determinazine dirigenziale n. 129 del 28 luglio 2015. E chiede all’assessore regionale alle politiche sociali e agli onorevoli della VI commissione parlamentare dell’Ars ad approfondire le criticità esposte e a disporre l’invio di un Commissario ad acta per l’istituzione, a quasi trent’anni dall’emanazione della legge regionale 9 maggio 1986 n.22, dell’Ufficio di Servizio Sociale comunale. Probabilmente l’assessore Santisi però interverrà prima che da Palermo arrivi un commissario. Almeno stando all’impegno che si è assunta ieri.

A tenere altissima l’attenzione continua ad essere la presidente del Consiglio comunale Emilia Barrile che nei giorni scorsi aveva non solo fatto rilevare le anomalie di quella riorganizzazione, così come anche la consigliera Daniela Faranda, ma aveva chiesto al sindaco un incontro urgentissimo in aula per discutere di servizi sociali e di quale futuro si intende dare al settore. Una richiesta che adesso, vista la nomina del nuovo assessore e chiusa la parentesi Mantineo, la Barrile rinnova e gira anche alla nuova esponente di giunta per fare il punto e conoscere quali strade si intendono percorrere adesso.

Lo stesso farà la consigliera Donatella Sindoni che in veste di presidente della commissione consiliare servizi sociali chiamerà la Santisi a partecipare già alla seduta di mercoledì. Doveva esserci l’assessore Mantineo per parlare di fondi Tasi e del milione che l’amministrazione vuole destinare ai servizi sociali. A questo punto la Sindoni girerà la convocazione al neo assessore.

Un augurio di benvenuto arriva dalla presidente della Consulta delle Organizzazioni sociali, Maria Lucia Serio, che rivolge anche un grazie all’ex Mantineo per aver riconosciuto alla Consulta, per la prima volta dalla sua istituzione, il ruolo e la rilevanza che il regolamento comunale Le assegna, rispettandone i pareri e gli orientamenti. “Alcune delle criticità evidenziate da Mantineo, nella sua lettera al Sindaco, sono state, più volte segnalate dalla stessa Consulta (la mancata nomina di un dirigente destinato esclusivamente ad un settore strategico per la comunità messinese, la carenza del piano delle performance, l’assenza di strumenti di programmazione e la mancata rotazione dei dirigenti e dei funzionari – come imposto dalla legge anticorruzione). Dalle parole del sindaco emerge la presa di coscienza della difficile situazione e ci auguriamo che alle parole seguano atti amministrativi concreti e conseguenti. La Consulta è disponibile ad offrire il proprio contributo di idee e di progetti al nuovo Assessore”.

Anche Cambiamo Messina dal Basso ha condiviso la scelta del sindaco: “Maggiore presenza, grande capacità di ascolto e cooperazione, puntualità nell'organizzazione delle attività dei propri dipartimenti di riferimento e particolare cura nel costruire un dialogo continuo fra le parti sociali, nonché che il proprio contesto di provenienza fosse scevro da legami con chi eroga servizi assistenziali, per scongiurare quelle inevitabili e spiacevoli connessioni ingeneranti ombre su trasparenza e libertà politiche, erano alcune delle proposte e dei suggerimenti esplicitati soltanto pochi giorni fa in un incontro riservato fra sindaco e Cambiamo Messina dal Basso. Oggi, queste caratteristiche e richieste ci sembrano in buona parte presenti nella neo-assessora Santisi” dice il movimento che non nasconde tante critiche nei confronti dell’atteggiamento di Mantineo nella gestione del caso dimissioni e spera che invece questa nuova nomina possa dare al settore quella svolta che in questi due anni non c’è stata.

Francesca Stornante