Viadotto Ritiro, si cerca una soluzione per l’affidamento diretto alla Ricciardello

La procedura era stata definita nell’incontro del 25 settembre. L’unica incognita rimaneva quella della decisione dell’affidamento dei 3 milioni di euro per la prima fase di messa in sicurezza del viadotto Ritiro e la posa del giunto di collegamento col nuovo svincolo di Giostra. Le somme dovevano essere accreditate dalla Regione o all’Anas o al Comune o al Consorzio Autostrade. Si era scelta quest’ultima strada, ma ora ci si accorge che ci vorrebbe troppo tempo per essere attuata.

L’affidamento dei lavori al Consorzio Autostrade comporterebbe l’indizione di una nuova gara d’appalto che tra procedure d’affidamento e lavori veri e propri significava aspettare ancora da altri 8 a 12 mesi.

Stamane si è svolto al Comune un nuovo incontro con tutte le parti interessate: il commissario del Comune, Luigi Croce, il direttore regionale dell’Anas, Ugo Dibennardo, il commissario del Cas, Antonino Gazzara, il direttore generale del Cas, Maurizio Trainiti, l’ing. capo del Genio Civile, Gaetano Sciacca, ed il geometra dell’impresa Ricciardello, Cristiano Fogliani.

Alla fine del vertice, si è stabilito di richiedere un incontro al presidente della Regione, Rosario Crocetta, per definire la procedura corretta. L’obiettivo è quello che la somma di 3 milioni venga riaccreditata, invece che al Cas, direttamente al Comune, che potrebbe fare una variante suppletiva al progetto degli svincoli, in modo tale da poter affidare i lavori direttamente alla ditta Ricciardello.

E’ la procedura migliore ed è stata condivisa da tutti – dichiara l’ing. capo del Genio Civile, Gaetano Sciacca – . Ho ribadito la necessità di intervenire urgentemente su un viadotto a rischio crollo. E’ più opportuno che se ne occupi il Comune che da sempre si è occupato degli svincoli perché il Cas dovrebbe necessariamente impiegare più tempo. La Regione deve accreditare la somma di 2,7 milioni al Comune ed i lavori saranno poi affidati alla Ricciardello. Viceversa passerebbe un altro anno e non si può certo aspettare tanto. Poi si potrebbe creare incompatibilità tra un’altra impresa e la Ricciardello che tra l’altro dovrebbe stare ferma per così tanto tempo. Con l’affidamento diretto, invece, si avrebbe un notevole risparmio di tempo ed anche di denaro, visto che con la perizia di variante resterebbe anche lo stesso ribasso, vicino al 30 %, applicato dalla ditta per gli svincoli”.

Quali sono quindi adesso i passaggi successivi? “I soldi ci sono – spiega Sciacca – , non si deve far altro che trasferirli dalla Regione al Comune. Poi si potrà finalmente mettere in sicurezza il viadotto Ritiro, montare il giunto e finalmente aprire lo svincolo. Non dimentichiamo, però, che c’è anche una seconda fase ben più corposa, quella che riguarda l’intervento di messa in sicurezza totale del viadotto, per un importo di 54 milioni di euro. Sono somme dal Cipe, che viceversa andrebbero perse perché non ci sono progetti altrove. Se dopo due anni dall’apertura dello svincolo, questi lavori non verranno effettuati, si chiuderà fino alla loro realizzazione”.

Se la procedura è percorribile dovrà dirlo il presidente della Regione, Rosario Crocetta, al quale è stato richiesto un incontro per dirimere la questione: “Secondo me lo è – risponde Sciacca – . E’ vero che si tratta di somme della Regione su infrastrutture della Regione. Ma non lo è forse anche lo svincolo realizzato dalla Ricciardello? Se dello svincolo se n’è occupato il Comune, credo che si possa occupare anche della messa in sicurezza del viadotto che tra l’altro è collegata alla posa del giunto per lo svincolo. Il problema nasce dal progetto iniziale che non comprendeva la posa del giunto di collegamento. Penso e spero che il presidente Crocetta possa dare l’autorizzazione per fare finalmente questi benedetti lavori in un viadotto strategico per l’intera regione siciliana”.

(Marco Ipsale)