Venti motivi per staccare la spina ad Accorinti: Piero Adamo firma la sfiducia

Venti motivi per dire basta. Venti motivi per provare a sfiduciare il sindaco Renato Accorinti. Se ne parlava da settimane, poi gli scontri furiosi tra il consiglio comunale e l'amministrazione, i tentativi di pace, una questione ancora aperta e che continua a dividere gruppi politici e singoli consiglieri. Alla fine il passo è stato compiuto dal consigliere Piero Adamo. Insieme a Vento dello Stretto ha preparato il documento politico che spiega le ragioni di andare verso la sfiducia, sperando di trovare adesso il sostegno di 15 colleghi d'aula per portare in consiglio comunale la mozione per chiudere l'esperienza accorintiana a Palazzo Zanca, 28 mesi dopo l'elezione di giugno 2013.

In conferenza stampa oggi in sala Ovale a illustrare la decisione di procedere verso questa direzione dirompente c'erano Piero Adamo, Ferdinando Croce, il consigliere della IV circoscrizione Daniele Travisano e le varie associazioni che orbitano intorno a Vento dello Stretto. Dopo il tendagate che ha portato al massimo i toni dello scontro, non vedono più margini e spazio per una trattativa politica, non vogliono neanche cadere nella demagogia dell'attaccamento alla poltrona che inevitabilmente diventa l'arma di chi sostiene che il consiglio non sfiducerà mai il sindaco perché significherebbe andare tutti a casa.

«Renato Accorinti ha definitivamente gettato la maschera, rinunciando al ruolo – determinante per la sua vittoria elettorale – di pacificatore intergenerazionale, interclassista e “trasversale”, e tradendo la promessa secondo cui questo ruolo avrebbe caratterizzato l’intero suo mandato amministrativo. Renato Accorinti, infatti, insieme ad altri componenti della sua Giunta, è tornato a schierarsi dalla parte della frangia più radicale dei suoi sostenitori, nel complicato tentativo di favorirne il ricompattamento, così al tempo stesso perdendo irreparabilmente il sostegno di tante, tantissime energie cittadine che lo avevano entusiasticamente sostenuto.

In definitiva, Renato Accorinti non è più il Sindaco di tutti i messinesi».

Inizia così il documento di sfiducia che vede come primo firmatario Piero Adamo che appena due giorni fa, nel mezzo della polemica dell'assenza di Accorinti in aula e sul tentativo di pacificazione di De Cola, aveva dichiarato senza mezzi termini: "Lo aspetto al varco, prima o poi dovrà passare da quest'aula" preannunciando la chiusura totale a qualsiasi forma di dialogo o chiarimento.

«Su un piano più strettamente amministrativo, la devastante conseguenza dell’implosione del “mondo-Accorinti” è che il Comune di Messina, proprio perché il Sindaco è troppo impegnato a risolvere i numerosissimi conflitti interni alla propria compagine, appare sempre più una nave senza timoniere. A questa paralisi corrisponde – a poco più di due anni dall’inizio del mandato – la pressoché totale mancata realizzazione del programma amministrativo sottoposto agli elettori nel giugno 2013. Per comprendere ciò, basta collegarsi al sito internet www.renatoaccorintisindaco.it, scaricare i contenuti di quel programma elettorale e verificare cosa (davvero poco) è stato fatto e cosa (tantissimo), drammaticamente, ancora no.

I punti più salienti che testimoniano il fallimento dell’esperienza Accorinti verranno affrontati in un documento a parte, allegato al presente. E’ tuttavia necessario fin da adesso sottolineare che sarebbe sufficienteanche soltanto la metà delle carenze che abbiamo selezionato per una bocciatura senza appello.

l Sindaco Renato Accorinti deve andare a casa! Egli non riconoscerà mai il suo fallimento dimettendosi, e quindi non resta che sfiduciarlo! Solo così si consentirebbe di terminare anzitempo quella che si è rivelata una vera e propria non-rivoluzione».

Per Piero Adamo e Vento dello Stretto la mozione di sfiducia é ormai chiesta a gran voce dalla maggioranza della popolazione messinese e sul punto ritengono opportuno esprimere in modo chiaro e netto la posizione del Movimento. Sicché, dovendo recepire una reale spinta di cambiamento dal basso non possiamo che promuovere questa iniziativa.

Per tutti questi motivi Vento dello Stretto fa appello a tutti i gruppi consiliari, ai partiti politici e ai movimenti al fine di contribuire alla stesura dell’elenco del fallimento-Accorinti e di sottoscrivere con la propria firma e quella dei propri rappresentanti in Consiglio comunale l’atto politico della mozione di sfiducia. I primi venti motivi per cui Accorinti deve andare a casa loro li hanno individuati. Chi vorrà potrà aggiungere il proprio contributo, modificare, integrare, ampliare, e mettere quella firma necessaria per trasformare il documento politico in atto amministrativo da portare in aula.

Questi i venti punti anti Accorinti per Vento dello Stretto:

1) RISANAMENTO ANNO (SOTTO)ZERO: la tanto sbandierata riqualificazione delle periferie non ha trovato riscontro in nessun atto amministrativo. Le rigenerazioni urbane sono ferme a “quelli che c'erano prima”, pur essendo pronti e cantierabili numerosi interventi costruttivi.

2) ISOLAMENTO ISTITUZIONALE: L'Istituzione comunale e' isolata. E’ in atto un evidente corto circuito con la Prefettura, la Curia, le Forze dell'Ordine e i Militari.

3) QUESTIONE TRAGHETTAMENTO: l'Ammnistrazione non è stata in grado di trasferire sui tavoli romani la “vertenza Stretto”. L'attraversamento, infatti, é una questione nazionale. Oltre allo “show del Cavalcavia”, non si é registrato null'altro. Naufragata sul nascere l'idea della flotta pubblica comunale.

4) ECOPASS: nessuna novità. Restano incerti modalità e tempi di riscossione. Non è stata accolta la proposta di esazione diretta da parte del Comune (biglietteria e/o telepass).

5) SERVIZI SOCIALI: nessuna rivoluzione. Solo continuità, innanzitutto grazie alle proroghe dei precedenti affidatari. E’ rimasta priva di riscontro la nostra proposta di azzerare il c.d. sistema delle Cooperative. Non valutata l’idea di reintrodurre l'Istituzione per i Servizi Sociali e di assumere quanti più lavoratori possibili sottraendoli dalla morsa delle “Coop”. Sono stati inoltre immotivatamente persi importanti finanziamenti (es. PAC e fondi per gli asili nido).

6) WATERFRONT: nessuna parola sui 58 km di costa! E' stato interrotto il lavoro di bonifica e di ripristino della legalità (v. Maregrosso) che era stato avviato dalle precedenti Amministrazioni.

7) TURISMO: semplicemente, non pervenuto. Ogni iniziativa è relegata alla buona volontà dei privati.

8) CULTURA: senza alcun plausibile motivo, è stato cancellato uno dei momenti più apprezzati dalla cittadinanza: la c.d. “Notte della Cultura”, sostituita da surrogati neanche minimamente paragonabili. L'assenza di risorse non impediva di organizzare eventi in linea con gli anni passati. In generale, il settore cultura è stato abbandonato e tutto è affidato alle feste religiose e popolari.

9) ZONA FALCATA: nessuna attenzione al tema della Falce, anzi: il Comune inspiegabilmente si è costituito nel giudizio pendente fra l'Autorità Portuale e l'Ente Porto per la titolarità delle aree, bloccando di fatto la transazione (praticamente raggiunta) fra i due principali contendenti, che avrebbe consentito l’avvio del recupero dell’area.

10) PROGETTI EUROPEI/PROGRAMMI COMPLESSI: nessuna attenzione dell'Amministrazione sul punto. E' caduta nel vuoto la proposta di costituire un ufficio ad hoc con le giovani risorse presenti in Città. A nulla sono servite anche le sollecitazioni per ripristinare l'Ufficio Programmi Complessi, inspiegabilmente smantellato. Ciò dimostra che non c’è un’idea di città né una progettazione sulla Città del futuro. I progetti delle precedenti Amministrazioni sono stati cestinati senza studiare valide alternative.

11) MACCHINA AMMINISTRATIVA COMUNALE: uno dei settori nei quali si è maggiormente percepito il segno della non-rivoluzione. Non è stato istituito l’Organismo Indipendente di Valutazione (O.I.V.). Non si è portata la "meritocrazia" nelle stanze di palazzo Zanca. Produttività a pioggia per tutti i dipendenti e premi di rendimento a pioggia per tutti i dirigenti. Uno su tutti, il Dipartimento Tributi – ridotto ai minimi termini – le cui difficoltà pregiudicano una funzione essenziale: l’acquisizione delle imponenti risorse, che potrebbe derivare da una corretta riscossione. Mancanza totale di potere di indirizzo politico della Giunta nei confronti dei Dipartimenti: i funzionari scelgono deliberatamente gli interventi da attuare senza alcun indirizzo da parte dei relativi Assessori al ramo, mancanza di concertazione con le le Circoscrizioni, istituzioni maggiormente vicine al cittadino (es: ostruzionismo sul rilascio di “alcune” occupazioni di suolo pubblico).

12) PALAGIUSTIZIA SATELLITE: al di là delle chiacchiere e degli slogan, una sola verità: grazie al Sindaco Accorinti, i privati hanno potuto beneficiare di altri due anni di affitti, e ciò malgrado il cospicuo finanziamento statale ancora giacente presso il Ministero.

13) MIGRAZIONE: al Sindaco "pacifinto" e "demagogico" la situazione – culminata con le dimissioni dell’esperta Clelia Marano – è letteralmente sfuggita di mano. In nessuna considerazione sono state tenute le proposte orientate ad una "solidarietà di fatto", come l'assegnazione di terre ai migranti al fine di praticare l'agricoltura.

14) IMPIANTI SPORTIVI: tutte le strutture versano in uno stato di notevole degrado. Le associazioni/società sportive sono abbandonate a sé stesse, e anche la gestione dei rapporti fra queste ultime e il Comune risulta problematica per via della carenza di regolamentazione. Il mantenimento da parte del Sindaco della delega allo sport per più di un anno e mezzo ha ulteriormente rallentato il settore. Emblematico è il caso della Piscina comunale, chiusa dopo trent'anni, così come quello del Campo Santamaria (ex G.I.L.), abbandonato al degrado e all’incuria.

15) RIFIUTI E VERDE PUBBLICO: Nonostante le tariffe ai massimi livelli, la città è sempre più sporca. Il progetto dell’impianto di Pace è stato bocciato e la Città è sempre più sotto lo scacco della questione-discarica. Rispetto al 2013, il costo complessivo del servizio è aumentato e la qualità è nettamente diminuita. Il super-manager voluto del Sindaco non ha prodotto i risultati sperati, e addirittura è scomparso “dalla sera alla mattina”. L’informatizzazione delle isole ecologiche non è avvenuta e il meccanismo di premialità che ha indotto molti cittadini a praticare la raccolta differenziata è il frutto di uno specifico intervento del Consiglio comunale. Non è stata accolta la proposta – fatta nell'agosto 2013 – di istituire una Commissione comunale d’inchiesta sul ciclo dei rifiuti. Le criticità delle operazioni di potatura degli alberi e di scerbatura delle aiuole sono sotto gli occhi di tutti.

16) PROTEZIONE CIVILE: Rischio di restituzione dei mezzi antincendio per aver ignorato il bando regionale di assegnazione.

17) MERCATI: nessuna regolarizzazione degli ambulanti abusivi né una vera attività di repressione del fenomeno dell’ambulantato selvaggio; la città ridotta ad un suk, come in occasione del recente Ferragosto.

18) STU TIRONE: l’Amministrazione ha inteso mantenere in vita la STU per “riqualificare il quartiere”, abbandonando dunque l’idea originaria. Successivamente non si sono avute più notizie, ed anzi recentemente apprendiamo a mezzo stampa, dalla trascrizione di un verbale del C.d.A. della STU, che secondo l’Amministrazione i progetti iniziali volti alla cementificazione del Tirone sono perseguibili. Inaccettabile schizofrenia!

19) GRANDI TEMATICHE SOCIALI: fatta esclusione per la “Casa di Vincenzo”, iniziativa lodevole e meritoria, irrealizzate e irrealizzabili risultano le sbandierate posizioni ideologiche, nonostante le quali la Città é divenuta un dormitorio all'aperto permanente.

20) ANARCOPOLI: una Città in cui tutto é possibile, dove la Libertà é divenuta anarchia … il resto é cronaca, politica e giudiziaria.