Torre Faro, cittadini “ostaggi” del traffico per colpa dell’inciviltà altrui. E se ci fosse stata un’emergenza?

Episodi come quelli che di seguito leggerete, lasciano l’amaro in bocca. Soprattutto se protagonista è un cittadino messinese, da quindici anni emigrato in Liguria per questioni di lavoro, che ogni estate torna in Sicilia per godere delle bellezze e del mare della propria terra. Momenti di relax rovinati, purtroppo, dai comportamenti dei soliti incivili che confermano di non aver a cuore il miglioramento e la crescita di Messina. “Palcoscenico” del teatro dell’assurdo, il villaggio di Torre Faro e i problemi viari che, come si sa, rappresentato una costante. Prova né è il blocco del servizio bus della linea 79 all’interno del centro marinaro, fino al prossimo 12 settembre. Ciò a causa del parcheggio selvaggio delle auto in sosta che rende impossibile le manovre del mezzo pubblico. La storia né ci è stata segnalata ne è l’ennesima conferma.

«Come ogni giorno di questa vacanza – esordisce il lettore – a mezzogiorno io e la mia famiglia, decidiamo di lasciare la spiaggia e rientrare a casa per far pranzare e riposare i miei due figli, ancora piccoli per sopportare il sole cocente che illumina quest’isola meravigliosa. Giunti in corrispondenza del Faro in via della Torre, quasi davanti ad un noto ristorante di Torre Faro, rimaniamo imbottigliati in un ingorgo, tra il frastuono delle autovetture che già si trovavano sul posto ed il caldo afoso (il termometro dell’auto segnalava 35°C ma la temperatura percepita era sicuramente superiore ai 40°C a causa della forte umidità e del vento africano che sta investendo il centro-sud Italia). Passano 30’ e siamo ancora fermi, senza che succeda niente, tra l’arrabiatura della gente, il continuo suonare dei clacson ed il pianto dei bambini, che nel frattempo patiscono sensibilmente il caldo e l’attesa sotto il sole nonostante l’aria condizionata in macchina. Decido di scendere dall’autovettura lasciando i miei due figli in compagnia del nonno, mio suocero, per sincerarmi del motivo di questa lunga attesa. Svoltato l’angolo della strada principale, in corrispondenza del piazzale di fronte alla sede della Guardia Costiera, si presenta ai miei occhi una situazione che mai avrei voluto vedere: un autobus della locale azienda di trasporto (ATM) era impossibilitato a proseguire la sua marcia in quanto bloccato da un’autovettura, parcheggiata in divieto di sosta 0-24. L’autista del bus, sotto pressione e davanti a tante facce incredule, era incollato al telefono cellulare per chiedere l’intervento, immagino, della Polizia Municipale o delle Forze dell’Ordine per rimuovere il mezzo. Tra il caldo torrido, l’attesa sotto il sole e l’arrabiatura delle tante persone presenti, gli animi si andavano surriscaldando: molti automobilisti in coda, all’interno delle autovetture avevano bambini piccoli e persone anziane, motivo per cui era importante sbloccare subito questa situazione, senza attendere l’intervento delle forze dell’ordine. Da parte sua, l’autista era impossibilitato ad effettuare una manovra in retromarcia in quanto non era presente alcuna persona autorizzata a supportare l’autista nella retromarcia; dopo molti tentativi l’autista si lascia convincere ad effettuare la manovra e così, grazie alla sua professionalità, dopo 40’ di attesa, la lunga coda inizia a defluire. Alle 13.10 la macchina che ostruiva il passaggio era ancora lì, in divieto di sosta. Non conosco la fine di questa triste storia».

Storie di ordinaria follia che spingono il lettore a porre delle domande che non possiamo non sottoscrivere: perché lasciare la propria autovettura in divieto di sosta h24, con tanto di segnale, ed in prossimità di una curva? Ls persona che ha causato questo disagio si rende conto che poteva creare innumerevoli danni nel caso in cui si fosse verificata una qualsiasi emergenza (118 piuttosto che Vigili del Fuoco)? In 40 minuti di attesa come è possibile non vedere arrivare un qualsiasi rappresentante delle forze dell’ordine, nonostante nei paraggi siano presenti Guardia Costiera e Guardia di Finanza, per dare almeno sostegno alle persone bisognose e tranquillizzare gli animi dei presenti? E ancora, la Polizia Municipale, nonostante vi sia una sede nei pressi del Lago di Ganzirri, perché non è prontamente intervenuta in uno dei principali punti di ritrovo dell’estate messinese, sede di tanti lidi della costa e quindi punti di concentrazione dell’utenza balneare? Interrogativi “sciocchi” solo in apparenza, visto che ad oggi non si riesce ancora a trovare una risposta. Che sia unica e definitiva!