L’alluvione e l’ordinanza sbagliata, si chiedono interventi immediati

«Emanare subito una nuova ordinanza per utilizzare i fondi, 160 milioni di euro, destinati alla messa in sicurezza dei territori messinesi colpiti da frane e alluvioni». E’ la richiesta al governo nazionale del deputato del Mpa Carmelo Lo Monte, contenuta in un’interrogazione a risposta scritta presentata al presidente del Consiglio dei ministri e al ministro dell’Economia. Argomento di dibattito, ovviamente, è ancora una volta l’incredibile vicenda dell’ordinanza “sbagliata”, con la quale venivano stanziati 160 milioni per San Fratello e Giampilieri prevedendo però un passaggio, il vincolo al Patto di stabilità interno della Regione, che li rendeva di fatto inutilizzabili. Riassunta l’intera vicenda, Lo Monte chiede al governo di «emanare in tempi rapidi una nuova ordinanza che renda immediatamente utilizzabili le somme stanziate altrimenti molti dei cantieri già in moto per la messa in sicurezza si fermerebbero come rischiano di fermarsi le erogazioni dei sussidi ai familiari delle vittime».

Un grido d’allarme arriva anche da Palazzo dei Leoni e, in particolare, dal capogruppo dell’Udc in consiglio provinciale, Matteo Francilia, che del partito centrista è coordinatore provinciale: «L’errore nella stesura dell’ordinanza della presidenza del Consiglio dei ministri che avrebbe dovuto destinare 160 milioni di euro per gli alluvionati di Messina, Scaletta e della zona nebroidea non fa altro che dimostrare la scarsa attenzione e la grande superficialità da parte del Governo nazionale nell’affrontare le problematiche relative alla provincia di Messina». Francilia dunque chiede «al presidente della Provincia, Nanni Ricevuto, di farsi carico di questa vergognosa vicenda e di intervenire immediatamente presso il “suo Governo amico”», invitando al tempo stesso «il presidente della Regione Sicilia Raffaele Lombardo ed il sindaco di Messina Giuseppe Buzzanca a smetterla una volta per tutte di continuare a polemizzare per motivi prettamente partitici-politici e di fare invece squadra comune negli interessi della nostra Regione e del nostro territorio».