Acquedotto Fiumefreddo a rischio. Non ancora stabiliti i tempi di intervento

L’ennesimo allarme è suonato lo scorso 11 giugno, quand’è stata rilevata una ripresa del movimento franoso a Forza d’Agrò. Si è scelto di “tagliare la testa al toro” ed è stato redatto un progetto per sostituire un tratto di condotta di circa 150 metri, allontanandolo dalla zona franosa. Quel progetto ora è pronto, in attesa delle autorizzazioni, e i lavori potrebbero svolgersi a fine agosto, in un periodo in cui molti messinesi sono fuori città. Per questo i disagi potrebbero essere limitati ma, comunque, le operazioni dureranno per tre giorni consecutivi, durante i quali non potrà arrivare neanche un litro dei 900 al secondo che il Fiumefreddo spinge verso la città. Si “salveranno” soltanto quelle abitazioni servite dalla Santissima (200 litri al secondo) e alcune in zone pianeggianti e vicino ai serbatoi, visto che dovrebbero essere fruibili altri 200 litri al secondo provenienti dall’Alcantara, tramite il bypass di Furci.

Non si tratta dell’unico problema. Nello studio di vulnerabilità dell’acquedotto, redatto dall’Amam, sono segnalati ben 9 punti ad alto rischio e 22 a medio rischio, ecco perché le emergenze si susseguono. Amam e Comune hanno chiesto alla Regione e allo Stato un finanziamento da 6 milioni per affrontare tutte le criticità ma, almeno finora, di risposte nemmeno l’ombra. Da una ventina di giorni si sono registrate altre perdite a Calatabiano, in un punto diverso rispetto a quello franato in ottobre. Anche lì la condotta è danneggiata, in un tratto di circa 50 metri, e l’Amam ha già predisposto la sostituzione del tubo. Per farlo, da programma, serve mezza giornata di lavoro e, anche in questo caso, ovviamente, l’interruzione dell’erogazione idrica. Un disagio che si limiterebbe non solo alle 12 ore ma anche ai tempi successivi necessari per il ritorno alla normalità. E’ il motivo per cui l’Amam vorrebbe far coincidere i due interventi (a Forza d’Agrò e Calatabiano) ma, in quest’ultimo caso, non è detto si possa aspettare fino a fine agosto ed il rischio è quello di un’ennesima mini crisi idrica.

Tra l’altro, in estate, la penuria d’acqua è consueta anche in condizioni di perfetto funzionamento del Fiumefreddo e non mancano le segnalazioni degli abitanti delle zone collinari o di quelle più lontane dai serbatoi, che lamentano la mancanza d’acqua addirittura fin dalle 13. L’obiettivo era quello di poter utilizzare, alla bisogna, i 400 litri al secondo provenienti in via diretta dall’Alcantara, interrotto da sei anni all’altezza di Alì. Siciliacque, l’azienda che lo gestisce, aveva promesso la riparazione entro aprile ma il progetto è stato approvato solo ieri. Ma, ancora una volta, il cronoprogramma è incerto. Addirittura 8 o 9 mesi in un primo momento, ora pare che i lavori possano iniziare a settembre e finire al termine di ottobre. Vale il detto di San Tommaso…