Messina, Milazzo e Palazzo dei Leoni: precari sul filo del rasoio

Il 31 dicembre è una data importante sotto tanti aspetti. Per molti lavoratori sarà una data spartiacque verso il rinnovo del contratto o verso la mancanza di un lavoro. La situazione più tranquilla dovrebbe essere quella al Comune di Messina dove il commissario Croce ha preso l’impegno di proseguire il rapporto con i 12 precari in servizio da cinque anni. Croce vuole però prima attendere l’approvazione della legge regionale annunciata da Crocetta e in discussione all’Ars il 24 dicembre, che consentirebbe sia la proroga dei contratti di tutti i precari siciliani e, per i 12 lavoratori, l’inclusione del bacino unico del precariato così da consentire l’eventuale stabilizzazione a tempo indeterminato attraverso l’applicazione della legge regionale 24/2010 anch’essa in procinto di essere prorogata alla scadenza del 31 dicembre 2012. Su questa, come su tutte le altre questioni riguardanti palazzo Zanca, pesa però la mancata approvazione del bilancio previsionale 2012, che rimane ancora in bilico.

Soluzione in extremis anche per il Comune di Milazzo. L’assessore Pippo Midili ha confermato che la stabilizzazione riguarderà tutti i precari compresi i lavoratori ex Aias che da decenni prestano servizio presso l’Ente, formalizzando l’impegno a recapitare, fra qualche giorno, all’Agenzia Regionale per l’Impiego presso l’Assessorato al Lavoro, la modifica del piano di fuoriuscita dal precariato, al fine di ottenerne l’autorizzazione.

“Pur esprimendo soddisfazione per l’avvio del processo – dichiarano Clara Crocè e Nino Cammaroto della Fp Cgil, Calogero Emanuele della Cisl Fp e Giuseppe Calapai della Uil Fpl – non possiamo fare a meno di sottolineare che il processo di stabilizzazione si sarebbe potuto avviare e concludere con sufficiente anticipo rispetto alla scadenza del 31 dicembre 2012, fissata dalla Legge Regionale 24/2010, atteso che già agli inizi del 2012 si erano avuti incontri sull’argomento e che ai primi di luglio era già stato raggiunto un
accordo in tal senso. La stabilizzazione dei lavoratori precari avrà costo zero per il Comune in quanto la Regione Sicilia per gli Enti dissestati copre per intero il contributo”.

Le Funzioni Pubbliche di Cgil, Cisl e Uil hanno comunque invitato il rappresentante dell’Amministrazione a procedere a tappe forzate, affinché vengano adottati, entro il termine di scadenza, tutti gli atti consequenziali necessari per raggiungere il livello di procedura previsto dalla legge; 102/2009. Ciò, soprattutto, per non mettere a rischio la praticabilità dell’intera manovra di stabilizzazione.

Animi agitati, invece, a palazzo dei Leoni, dove gli stessi sindacati proclamano lo stato di agitazione dei precari, dopo che “il presidente Ricevuto aveva assunto l’impegno di convocarci il 18 dicembre, ma non lo ha fatto e sulla vicenda è calato il silenzio. Si ripete l’atteggiamento dilatorio che l’amministrazione provinciale ha spesso attuato”.

Continuano Crocé, Emanuele e Calapai: “In modo informale, siamo venuti a conoscenza del fatto che gli uffici, con difficoltà, stanno, forse, ponendo in essere un atto deliberativo che rappresenterà un mero pronunciamento di intenti senza alcuna valenza concreta. Ci chiediamo qual è la reale intenzione dell’Amministrazione, considerato che numerosi Enti locali hanno già provveduto a trasmettere le delibere di stabilizzazione dei precari, come si evince dalle ultime decisioni della Commissioni Regionale per l’Impiego, che vedono autorizzati anche Comuni con le medesime limitazioni assunzionali che risulterebbero, mai ufficialmente provate, a carico della Provincia Regionale. Di fronte a tale ipotesi non rimane altro che proclamare lo stato di agitazione del personale contrattista e se in termini brevissimi non dovessimo ricevere una formale convocazione sull’argomento, la protesta assumerà toni eclatanti”.