L’assessore De Cola: L’Amam non va chiusa ma risanata e potenziata

In merito alle possibili future strategie di gestione dell’Amam l’assessore De Cola spiega che il diritto eurocomunitario individua tre possibilità: 1) affidamento mediante gara, 2) partenariato pubblico-privato con gara per la scelta del socio privato, 3) in house providing (cioè l’attuale sistema), escludendo quindi l’ipotesi di una chiusura.

“Pertanto i Comuni non possono gestire il servizio in house. Se lo fanno sono formalmente fuori legge. In merito alla ricerca di fonti alternative di approvvigionamento di acqua , AMAM e Comune non hanno mai nascosto i risultati, in quanto gli stessi , come si evince chiaramente anche dal Programma Operativo Triennale (POT) dell'AMAM, non hanno mai dato risultati confortanti o utili per una reale alternativa ai fini dell’approvvigionamento idrico della città. In merito va ricordato che le analisi più recenti sono state svolte a seguito delle indicazioni emerse dalle numerose riunioni con la Protezione Civile Nazionale e Regionale nel corso dell'emergenza idrica che Messina ha subito per la frana di Calatabiano nel 2015. Ben vengano i 20 milioni di finanziamento stabiliti dalla Finanziaria regionale grazie all’emendamento di Cateno De Luca ma mi chiedo perchè sono state allocate per la ricerca di nuove fonti? quali fonti alternative scoprire e sfruttare? E nello specifico qual è il progetto o almeno le valutazioni per la sua fattibilità? Per perseguire il percorso di crescita e risanamento avviato che ha già iniziato a dare risultati concreti e misurabili (bilanci, erogazione acqua, pulizia torrenti, programmazione, …) sarebbe certamente meglio, previo eventuale emendamento, dedicare una parte significativa delle risorse allocate in finanziaria per Amam, al risanamento della situazione esistente.