In questo mondo di eroi non ci serve un Batman-sindaco ma un sindaco-Robin...

In questo mondo di eroi non ci serve un Batman-sindaco ma un sindaco-Robin…

Rosaria Brancato

In questo mondo di eroi non ci serve un Batman-sindaco ma un sindaco-Robin…

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domenica 15 Aprile 2018 - 05:49

Candidarsi al ruolo di sindaco oggi viene visto come una follia, quando invece un tempo era una missione, un'idea nobile. E quando qualcuno lo fa noi messinesi ci mettiamo dietro la finestra per sbirciare il momento in cui inciampa. E goderne.

La domanda che gran parte dei candidati sindaco si son sentiti rivolgere non appena hanno annunciato la decisione è stata unanime: “ma chi te l’ha fatto fare?”. A questa frase ognuno ha risposto in modo diverso, in base alla propria sensibilità o determinazione. Il nocciolo del problema a mio avviso non è la risposta che hanno dato ma il fatto stesso che siamo talmente disillusi da arrivare a fare una domanda di questo genere. Come siamo arrivati al punto che la candidatura al ruolo di primo cittadino oggi sia vista come una follia, un’impresa inutile, un atto di autolesionismo? Com’è stato possibile che quella che un tempo era vista come la massima aspirazione, un desiderio nobile, una missione, un servizio, oggi sia vista come una “pazza idea”?

Due anni fa dedicai una rubrica prendendo spunto dalle dichiarazioni dell’ex sindaco di Venezia Massimo Cacciari secondo il quale “chi vuol amministrare oggi è un pazzo, è un martirio senza fine. Non hai soldi né potere”. Solo un folle può candidarsi per una poltrona trasformata in patibolo dal quale non puoi operare ma in compenso ti lanciano di tutto, dai sassi agli sputi, dipende dalla giornata. Non hai neanche il tempo d’insediarti che la prima cosa che ti arriva è un avviso di garanzia, la seconda è una polemica con qualcuno. Uno qualsiasi. La terza è un ricorso. La quarta un contenzioso.

I sindaci di tutta Italia, ma in misura maggiore i sindaci dei Comuni del Sud non hanno soldi. Anzi, peggio, non solo il governo nazionale ha tagliato l’ossigeno ma ha anche aumentato le richieste, così che i sindaci sono costretti ad aumentare le imposte locali ed a risparmiare sui servizi erogati. Così un mattino ti candidi pensando di diventare Robin Hood e quando sei eletto scopri di essere lo sceriffo di Nottingham.

A Messina inoltre ogni disagio o criticità è esasperata.

Nel vademecum del bravo candidato sindaco c’è al primo posto il consiglio di acquistare tonnellate di Maloox, Moment, tisane calmanti, sedativi.

Non hai ancora presentato le liste ma già scoprirai il peggio dell’animo umano, tradimenti, viltà, colpi bassi da amici di sempre e familiari. Spunteranno cortigiani, millantatori, yes man da ogni parte. E ti accorgerai sempre troppo tardi di quello che fra tanti sarà Giuda. I

C’è una frase che calza a pennello per Messina: “Governare gli italiani non è impossibile. E’ inutile”.

C’è nel messinese un sottile sadismo, una gioia perversa nel vedere qualcuno sotto il tiro incrociato di pietre e sputi, o una rissa nel fango, o il suo fallimento. Siamo tutti a sbirciare da dietro le finestre nell’attesa palpitante del primo inciampo.

Gli stessi che oggi dicono “ma chi te l’ha fatto fare?” saranno i primi a bucare le ruote della bicicletta per sbirciare da dietro le finestre la caduta di chi ci ha provato a farla questa pedalata, nonostante tutto, nonostante tutti.

Queste elezioni mi fanno venire in mente la canzone di CremoniniTi sei accorta anche tu, che siamo tutti più soli? Tutti col numero dieci sulla schiena, e poi sbagliamo i rigori Ti sei accorta anche tu, che in questo mondo di eroi nessuno vuole essere Robin….”

A Messina ci sentiamo tutti Batman con gli eroismi degli altri, tutti con la ricetta magica ma incapaci di usare mestoli e pentole. E quando uno ci prova allora lo vogliamo come Batman, pretendiamo il massimo. Pretendiamo che sia Batman per poterlo "fischiare" quando sbaglia il rigore, per sbirciare da dietro le finestre i suoi fallimenti anche perchè nessuno di noi gli sarà stato accanto in quest'impresa. Sei Batman? Fai tutto da solo allora. E facciamo così per poi poter sfoderare la nostra ricetta magica. Cremonini ha dichiarato che lui preferisce Robin, perché “non servono gli eroi tutti i giorni. Sui social ci dipingiamo come Batman, siamo quelli che la sanno lunga, più degli altri. Ma non serve vincere sempre, è meglio perdere e ragionare in prospettiva, l’ammissione di un errore ci apre la strada verso la prossima vittoria".

Ha ragione Cremonini, nella vita di tutti i giorni non servono eroi né superpoteri. Non serve Batman, ma uno più “umano”, che sa fallire, che sbaglia i rigori, uno come Robin, che sa di non essere perfetto, ma non si arrende.

Solo che oggi Robin non fa figo, non è uno che va di moda. In un mondo finto, ipocrita, fatto di una realtà dopata attraverso facebook, in cui comunichi le emozioni con un emoticon o un selfie, nessuno, ma proprio nessuno, vuole essere Robin.

Invece io penso che forse è di Robin sindaco che abbiamo bisogno. Uno che non è eroe per forza e non ha superpoteri ma l’unico vero potere che ha è il non arrendersi mai. Il superpotere della normalità. Uno che davanti ad una porta prima di tirare il pallone si gira verso i suoi compagni di squadra e li guarda con umiltà. Uno che se sbaglia si rialza e prova, riprova e riprova. Uno che si allena e impara dagli altri. Li ascolta. Uno che non si crede un solista e se gli capita di essere un gregario lo fa.

Forse davvero il vero eroismo oggi è essere normali, essere veri.

Ps. Questa campagna elettorale basata sugli insulti mi fa schifo. Mi fa orrore pensare che ci possano essere persone che si candidano a rappresentarmi e nel contempo usano badilate di fango contro gli avversari. Mi piacerebbe una campagna elettorale non una gara di rutti. Diffido di chi non rispetta l’altro e lo demolisce come persona, rovista nei cassetti, lo aizza. Chi usa questi sistemi per vincere non sarà mai il sindaco di tutti. Chi non riconosce l’uomo nell’avversario politico non sarà mai il mio sindaco.

Rosaria Brancato

Un commento

  1. CastorinaCarmelo 3 Maggio 2018 07:28

    Per Governare una città Metropolitana ci vogliono i necessari “Saperi Amministrativi” Urbanistici ed altro ancora, anche onestà ,ma la sola non basta. .In Francia per esempio per accedere a cariche di governo bisogna aver superato delle scuole di formazione specifiche e dopo risultati idonei: comincia la campagna elettorale per essere stati eletti. Da noi chi faceva il medico o lo scrivi ricette si candida per fare il Sindaco o l’Assessore: Ma di che cosa stiamo parlando?? ….Lo tengano presente gli elettori alle prossime consultazioni elettorali, pena rimanere in una città delle “banane”…….

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