Prg, Sciacca: In questi 5 anni si è continuato a costruire in zone a rischio

Anche il candidato sindaco a 5Stelle Gaetano Sciacca interviene sul dibattito relativo allo schema del nuovo Prg e del Salvacolline, messo in campo dall’amministrazione che ha chiesto al consiglio comunale di votare lo strumento urbanistico a meno di un mese dal voto, scatenando le reazioni dei capigruppo (in maniera trasversale) e quella del candidato sindaco del centro sinistra Saitta che ha rilevato come non ci siano più i tempi.

L’ex ingegnere capo del Genio Civile Gateano Sciacca evidenzia come, al di là degli annunci del 2013, la politica di tutela del territorio promessa dall’amministrazione non si è realizzata ed anzi si è continuato a costruire nelle zone a rischio.

Malgrado le promesse sbandierate nella scorsa campagna elettorale, in questi cinque anni si è continuato a costruire in zone a rischio, senza alcun provvedimento che bloccasse in maniera concreta l’edificazione in tutte quelle aree della città con un elevato valore ambientale». Spiega Sciacca, a proposito di tematiche tornate in primo piano a pochi giorni dalle elezioni e utilizzate come spot elettorali da fine mandato.

«Si tratta di argomenti estremamente delicati, perché sono strettamente correlati alla vita e alla sicurezza dei cittadini, ma anche allo sviluppo della città. Sentirne parlare in maniera improvvisata, o peggio, strumentale, suscita in tutti noi un sentimento di grande sconforto», spiega Sciacca, che in passato ha più volte preso posizione per opporsi a scelte urbanistiche scellerate.

«Nel 2013 ho sperato che l’attuale amministrazione fornisse immediate risposte a quelle che erano le istanze del territorio, e nello specifico la salvaguardia delle nostre bellezze paesaggistiche e la crescita dell’edilizia sostenibile, che è motore di sviluppo. Per paradosso si è verificato l’opposto: si è consentito di costruire in zone da tutelare e non si è favorita la rigenerazione urbana che avrebbe dato nuova linfa al settore edile. Oltre alla mancanza di un nuovo piano regolatore, di cui si sarebbe dovuto iniziare l’iter già 5 anni fa, l’amministrazione in carica non ha messo in essere alcun atto concreto di prevenzione, e mi riferisco in particolare ai vari interventi fatti a Ganzirri, Faro Superiore, Papardo e San Michele. Molte fra queste zone sono potenzialmente a rischio idrogeologico, come indicato nello studio dell’Enea, commissionato dopo la tragedia di Giampilieri e già in possesso dell’amministrazione comunale, che non ne ha tenuto conto».

Due le azioni immediate che il M5S si prefigge di portare a compimento:

Una variante di salvaguardia ambientale, che avrà come scopo principale quello di evitare fenomeni speculativi e di aggressione del territorio, soprattutto nelle zone collinari e della riviera di particolare pregio ambientale e fragili dal punto di vista idrogeologico e meteomarino

Piani particolareggiati di risanamento che diano risposte urgenti e tangibili nelle aree degradate della città