S. Alessio. Foti: Paese nell’immobilismo, ecco perché mi ricandido a sindaco

S. ALESSIO SICULO. “Grinta e speranza sono i nostri motti. Da noi non c’è un leader ma una squadra che ragiona alla pari. E se c’è un cittadino o un imprenditore che bussa al Comune saremo noi a partire senza aspettare che presentino una domanda scritta”. Chiude con queste parole la prima conferenza stampa da candidato a sindaco Giovanni Foti, già primo cittadino di S. Alessio per dieci anni, fino al 2012. In un noto hotel ha spiegato ai giornalisti perché ha deciso di rimettersi in gioco e i punti cardine sui quali si basa il programma. Che sono quattro. Su tutti “il recupero della spiaggia, iniziato 20 anni addietro. La situazione – chiosa Foti – è allo stesso punto in cui l’ho lasciata cinque anni addietro, quando ho finito di fare il sindaco perché giunto al termine del secondo mandato. Completeremo l’opera”. Allo stesso livello l’imprenditore mette “l’abbassamento della pressione fiscale, che ha raggiunto livelli abnormi, non più sopportabili. Negli ultimi cinque anni – sostiene – ha chiuso il 30% delle partite Iva. Parliamo di attività che magari si sono trasferite nella vicina S. Teresa. Il paese langue”. Gli altri punti riguardano “il decoro urbano ed i parcheggi”. Foti pensa inoltre di “Pedonalizzare alcuni tratti del lungomare. Lo abbiamo fatto per alcuni anni e ci riproveremo. Dopo qualche mugugno la gente ha capito che si alzava la qualità della vita”. Tiene a sottolineare poi che “non sarà aperto alcun libro dei sogni in campagna elettorale. Ci vuole buona volontà. E per portare a compimento il nostro progetto non servono grosse cifre”. Al suo fianco ci sono Franco Santoro, destinato ad essere nominato vicesindaco in caso di vittoria e Virginia Carnabuci, candidata al Consiglio comunale. In sala ci sono altri candidati che comporranno la lista di Foti: Rosario Trischitta, Giuseppe Pasquale, Pina Basile, Nino lo Monaco, Alessandra Marisca, Domenico Aliberti e Alessio Fichera.

“Sono stata 15 anni a studiare e lavorare fuori – esordisce Virginia Carnabuci -. Questa dovrebbe essere una libera scelta e invece è diventata una strada obbligata. L'a mia testimonianza – rimarca – vuole essere anche una sorta di richiesta alla gente: aiutateci a programmare. Oggi è fondamentale”. Virginia Carnabuci punta l’attenzione su Cultura e turismo che reputa “fondamentali per lo sviluppo di S. Alessio. Non possono essere solo idee senza senso. Devono portare un indotto – dice – e pertanto necessitano di uno studio. Bisogna programmare eventi nel tempo che abbiano anche un ritorno economico. Devono essere trainanti e dare lavoro. Ma qui da noi manca una pianificazione e manca soprattutto una adeguata programmazione. Oggi non ce lo possiamo permettere”.

Franco Santoro va subito al nocciolo della questione politica e spiega che non si è candidato a sindaco “per un motivo molto semplice: S. Alessio – esordisce – in questo momento delicato non ha bisogno di un Napoleone bensì di amore. Tutti insieme riusciremo a farcela. Credo che Foti sia la persona con quel qualcosa in più di cui ha bisogno il paese, con le adeguate competenze. Noi sosteniamo in pieno la sua candidatura. È un vettore per raggiungere determinati obiettivi. Negli ultimi 5 anni, che sono stati di grande sofferenza, si sono registrate delle fratture. Totale assenza di dialogo. Chiusura. Tutta la Val d'Agrò ha bisogno della rinascita di S. Alessio. Il nostro obiettivo è farne un faro nella riviera Jonica messinese, soprattutto a livello turistico”. Santoro cita poi il rivale di Foti: “Il dottore Fleres altro non è che l'altra faccia della stessa medaglia di Rosanna Fichera, il sindaco uscente. E noi siamo l'alternativa. Il Governo del popolo deve essere di tutti, non di una casta”.

Carmelo Caspanello