Santalco: Per Messina serve un Piano Marshall aperto a tutte le forze sociali

Non si candida più al Consiglio comunale ma non per questo spegnerà la sua passione per la politica. Il capogruppo di Felice per Messina Giuseppe Santalco in una nota che prende spunto dall’appello di Bramanti ad un “modello Messina”, invita ad una riflessione su passi necessari da fare.

“Le elezioni amministrative stanno iniziando l'ultimo capitolo del libro che ha avuto come premessa le elezioni regionali, come parte centrale quelle nazionali ed ora da ultimo la saga locale- scrive Santalco- Chi voleva rottamare il mondo è stato rottamato,nuovi partiti e soggetti politici hanno acquisito un nuovo ruolo in ambito nazionale e prima i siciliani ed ora gli italiani hanno dato un messaggio forte e chiaro: "Abbiamo bisogno di un nuovo modo di interpretare la politica, partendo dai bisogni primari della gente, pensando prima al lavoro, alla equità fiscale, allo sviluppo di tutto il Paese e non solo del nord, senza trascurare la solidarietà sia verso i più bisognosi e verso gli immigrati. L'ultimo capitolo che sta per essere scritto è forse quello più importante in quanto riguarda la comunità messinese, con i suoi bisogni e speranze.

I social rilanciano sempre più spesso l'immagine degli anni 60/80 della nostra città e molti ne rimpiangono la vivibilità, la bellezza ,la pulizia la capacità di autodeterminarsi.
Stranamente nel momento di maggiore difficoltà per la mia città, si moltiplicano a dismisura i candidati Sindaci, ognuno di loro con un approccio più "contro" che "a favore".

E' facile denigrare tutta la classe politica: deputati nazionali e regionali, Sindaci Consiglieri, facendo leva sull'antipolitica.Io non ho mai creduto alla forza taumaturgica dell'uomo solo al comando che riesce con la bacchetta magica a far cambiare le cose e a far diventare d'incanto la Cenerentola "Messina" nella "Principessa" sfavillante.

Ne' credo che sia il caso di nascondere le proprie ambizioni dietro la frase fatta "la gente mi vuole". Modestamente ritengo che in questo momento la città non ha bisogno ne' di fughe in avanti di singoli candidati, ne' il perpetuarsi di un metodo ormai superato cioè di: “individuare l'alter ego e indicarlo a coloro che sia politicamente che idealmente vogliono contribuire a sentirsi partecipi nella scelta, per esserne parte propositiva in termini di idee e di programmi (non quindi per sedersi e chiedere ruoli o presenze gestionali)”.

Secondo Santalco è importante l’apertura alla società civile, al mondo del volontariato, delle professioni, del comparto produttivo e delle forze sindacali per predisporre un "Piano Marshall" per Messina in cui tutti coloro che si ritengono portatori di idee diano un fattivo contributo. L’idea è quella di costituire un gruppo di lavoro di profilo elevato e partecipativo per tutti i settori .

“Il centro destra allargato ha diverse anime e nessuna deve essere esclusa, individuiamo per ogni settore un gruppo di lavoro e tracciamo una piattaforma programmatica del centro destra e della società civile”.

L’appello di Santalco va anche nella direzione della composizione delle liste che sia il più possibile aperta e soprattutto di alta levatura e puntando ad un mix di esperienza e rappresentatività.
“Prima di pubblicizzare la nomina del candidato, diamogli la possibilità di incontrare tutti coloro che politicamente si vogliono sentire coinvolti, diamogli la possibilità di individuare un sistema di massima partecipazione e coinvolgimento sia per stilare il programma, sia per formare la squadra.Sganciamolo dalla eventuale o presunta appartenenza politica, facciamogli da subito sporcare le mani con il territorio e con i suoi bisogni e solo dopo che la città lo vedrà come primus inter pares e come espressione dei bisogni dei messinesi ufficializziamo la scelta. Se ciò non fosse ritenuto possibile per questioni meramente temporali, allora attorno al candidato creiamo i presupposti per un coinvolgimento della città quanto più evidente e partecipativo, allarghiamo anche a coloro che, se non proprio vicini al centro destra, ritengono che un candidato autorevole e rappresentativo possa essere l'unico baluardo ai candidati del Movimento 5 stelle e dello stesso Accorinti”.

Santalco chiude quindi la sua esperienza politica a livello comunale ribadendo di non essere interessato a ricoprire alcun ruolo a Palazzo Zanca ma di voler restare politicamente impegnato dando magari un contributo di esperienza e di idee.

“La mia passione politica in questa fase la voglio esercitare in maniera diversa.
La passione politica non mi abbandonerà mai sino a quando avrò la possibilità di poter esprimere idee ed opinioni. Se manca l'elettore voterà più per interessi personali, piuttosto che per i veri bisogni della città, confondendo pifferai ed ammaliatori come i nuovi messia”.