Scoglio: “Da sindaco mi impegnerò per fare chiarezza sulle vicende del Ponte”

“Il Ponte è realizzabile? Se non lo è, come sono stati spesi i soldi finora? Chi pagherà la penale?”. Sono le domande che il candidato sindaco di Nuova Alleanza, Gianfranco Scoglio, ha posto in una conferenza stampa tenuta all’aperto, nei pressi del pilone di Capo Peloro, luogo simbolo per l’eventuale realizzazione del Ponte sullo Stretto.

Con lui il sindaco di Villa San Giovanni, Rocco La Valle, a spiegare le motivazioni del loro convinto “sì al Ponte”. Scoglio non si limita a ribadire le idee più volte poste sui tavoli ministeriali, ma propone anche le alternative per migliorare la mobilità in riva allo Stretto. “Se il Ponte non si vuole realizzare – afferma – bisogna attivare le risorse per i nostri territori e chiedere alla Commissione Europea le alternative in termini di ferrovie, porti e aeroporti. Ci batteremo inoltre alla Procura della Corte dei Conti per verificare come sono stati spesi finora i soldi e in che termini sia “risarcibile” una penale che dovrebbero pagare lo Stato e dunque i cittadini”.

Il candidato di Nuova Alleanza si sofferma poi sugli elevati costi del traghettamento. “Vogliamo un intervento forte perché non è possibile che per passare da un lato all’altro dello Stretto, con un proprio mezzo si debbano spendere 38 euro. Oppure che i pendolari che devono percorrere il tragitto di andata e ritorno debbano spendere 5 euro al giorno. E’ possibile ridurre questi costi defiscalizzando gli oneri di imbarco e le tasse portuali”.

“Il decreto di Monti che cassa il progetto del Ponte – prosegue Scoglio – è l’ultimo di una serie a favore della Germania e del nord Europa, visto che protegge i traffici dei porti di Amburgo e Rotterdam. Il Ponte sullo Stretto velocizzerebbe il trasporto delle merci nella nostra zona e toglierebbe traffico a quelli esteri”.

“La mia battaglia – conclude il candidato di Nuova Alleanza – non ha colore politico, tant’è che la conduco insieme al collega di Villa San Giovanni, che è di un altro partito, il Pdl. E’ una testimonianza istituzionale, visto che gli altri candidati e i deputati regionali e nazionali hanno accettato supinamente la decisione senza proporre alternative né indignarsi”.