Tutti Pazzi per Messina e l’identikit del sindaco perfetto. Lavoratore e non politico

Il governo cittadino come quello nazionale. Per fronteggiare le difficoltà e convergere sulla migliore guida, si ricerca la persona di alto profilo che possa fare le giuste scelte.

E’ la strada sbagliata, secondo Tutti Pazzi per Messina, che indica invece il suo identikit del perfetto candidato sindaco.

“Il Comitato dei 10 saggi scelti di recente dal Presidente della Repubblica – scrive il Movimento – ci riporta alla mente i metodi di selezione che sono stati utilizzati sino ad oggi per scegliere il candidato a sindaco di Messina. L’aspetto più evidente dell’intersezione tra i due livelli qui citati risiede nel concetto di “autoreferenzialità”. Focalizzandoci su Messina, le condizioni imprescindibili di un potenziale candidato devono essere: l’appartenenza ad una famiglia storica, l’esercizio di una professione universitaria o ancora meglio di una libera professione, la presenza nel proprio curriculum vitae di un passato politico, la frequentazione in prestigiosi circoli del bridge, una buona conoscenza di vini d’annata. Poco importa se egli disconosca significato ed effetti di concetti quali il Suap, la Scia, il Durc… L’importante è che egli possa contare su un bacino di voti consistente”.

Secondo Tutti Pazzi per Messina, “la purezza, quella vera, deriva da chi tenta di spalare il fango mettendoci se occorre le mani, non dalla falsa facciata di chi lascia consolidare il fango pur di non sporcarsi, con tutti gli inevitabili effetti di stagnazione se non di arretramento e di sotto sviluppo. E’ giunto il momento di non accettare più questo identikit di amministratore, che danneggia il tessuto rimasto ancora vitale (nonostante i colpi subiti) in questa città. Il “politico messinese” con le caratteristiche sopra descritte non solo non interessa più ma, soprattutto, non serve ad una comunità come la nostra, che è stata colpevolmente ridotta ai minimi termini. Dobbiamo avere il coraggio di pretendere un condottiero forse meno perfetto, con un minor pedigree, ma che sia fattivo, irruento nella sua azione amministrativa, capace di una visione globale del mondo sindacale e del credito. Un uomo che può sbagliare ma solo perché lavora tanto, un uomo attivo, un uomo che se deve spalare il fango non si cela dietro la prima scusa istituzionale. Messina ha bisogno di un uomo che sappia cosa sia il vero lavoro, perché senza lavoro non ci può essere una vita dignitosa”.