Condotte idrauliche ostruite. Rizzo lancia l’allarme in vista della stagione piovosa

Sono bastate già le brevi prime piogge settembrine a provocare molti allegamenti in città, a causa del difficoltoso deflusso delle acque piovane dovuto all’ostruzione delle griglie sulle strade e delle relative condotte.

Il consigliere comunale Mario Rizzo ha scritto al sindaco ed all’assessore al ramo chiedendo di conoscere quali iniziative intendano adottare per ripristinare l’efficienza idraulica delle condotte di deflusso delle acque. “Una continuativa assenza di interventi in tal senso – scrive Rizzo -, oltre a provocare grossi disagi alla viabilità ed alla relativa sicurezza, determinerebbe anche un ingente esborso economico per le casse comunali a seguito di risarcimenti dovuti per i danni conseguiti da allagamenti sia delle abitazioni civili che, soprattutto, delle sedi di esercizi ed attività commerciali”.

La richiesta d’intervento è dunque urgente, in previsione delle piogge ben più copiose che si prevedono in autunno.

Riguarda, invece, nello specifico, la pineta di Calamona, la richiesta proveniente dal consigliere della VI circoscrizione, Mario Biancuzzo. “Un fiume di acque nere – scrive il consigliere – si disperde nel torrente. Una parte per filtraggio si riversa in mare e una parte si riversa sulla strada provinciale che collega il lungomare di Capo Rasocolmo con la strada statale 113/dir”.

E come al solito, tra i liquidi fognari, proliferano ratti, insetti e rettili. Biancuzzo si rivolge al direttore generale dell’Amam, Luigi La Rosa, per chiedere un sopralluogo nella zona. “La pineta – spiega il consigliere -, ridotta in totale stato di abbandono, una volta era molto curata e numerosi turisti e messinesi si fermavano per respirare aria pura sotto i pini e sorseggiare un caffè o gustare un gelato. Oggi restano pochi pini risparmiati dagli incendi che si propagano nel periodo estivo”.

Lo stesso problema si era verificato nel dicembre dello scorso anno ma, evidentemente, non è stato definitivamente risolto. E’ quello che chiede adesso Biancuzzo all’Amam: un intervento a tutela dell’ambiente e del mare.