Liliana Modica: “Dobbiamo operare per un Pd basato sul merito e sulle capacità”

Il caos seguito al Crocetta bis, deciso nel corso di una notte, lasciando fuori il segretario regionale del Pd Raciti e l’area Cuperlo, con le conseguenze sul piano politico ed il rinvio della Direzione regionale convocata per oggi, di fatto rallenta il percorso del partito a Messina. Dopo le dimissioni del segretario provinciale Basilio Ridolfo, la scorsa settimana, si attendevano le decisioni di Raciti in merito al commissariamento o comunque a quello che ormai è diventato il “caso Messina”.

Da più parti si sta iniziando a riavviare almeno il fronte del dibattito in attesa delle decisioni sulla gestione del partito, sui tesseramenti, sui circoli, sui congressi, sulle segreterie, insomma sulla “vita organizzativa”. Ma l’ordigno innescato con l’accordo notturno sul rimpasto tra Davide Faraone e Crocetta all’insaputa di Raciti, ha bloccato tutto, soprattutto alla vigilia della definizione delle liste per le Europee. Insomma, lo scontro tra renziani e cuperliani congela ancora la vicenda messinese. Il dibattito però, sia pure per piccoli passi continua.

Dopo l’appello all’unità e la lettera di Felice Calabrò, si registra l’intervento di Liliana Modica, dell’Assemblea regionale Pd.

“Un amico mi ha chiesto: “ Oggi Berlinguer strapperebbe la tessera del Pd”- scrive la Modica- Ho risposto senza nessuna esitazione che un gesto del genere, per chi ha inteso la Politica come la più nobile delle attività umane, sarebbe stato assolutamente inaccettabile. Capisco l’evidente smarrimento di tutti noi, militanti iscritti ed elettori, dopo quanto è accaduto. Il Partito Democratico è tramortito, balbetta, è alla ricerca di una strada percorribile, credibile. Da mesi è assente, o quasi, dal dibattito pubblico sui grandi temi che toccano la città, si presenta sfilacciato senza una linea comune, senza un progetto di lungo respiro, capace di dare risposte al malessere dei cittadini. Troppi mesi sono trascorsi nel tentativo di mettere insieme un gruppo dirigente che avviasse un percorso, che riallacciasse un dialogo con la città e la provincia. Ma chi ha praticato con passione la Politica, chi ha creduto fortemente che essa potesse e avesse il dovere di mettersi al servizio della collettività, chi è convinto che solo la buona politica sia capace di cambiare il destino di una comunità, non può arrendersi e ha il dovere morale di impegnarsi per trovare la soluzione per uscire dallo sbigottimento collettivo. Bisogna trovare nei valori fondanti del Partito Democratico la strada maestra per dare sostegno a coloro che hanno sempre creduto che il consenso elettorale dovesse essere la risposta dei cittadini a chi ha operato per il bene comune . Di fronte alla grave crisi economica e morale che investe la società nel suo complesso la politica non può rinunciare a dare risposte, non può ridursi ad un chiacchiericcio inutile, deve invece immergersi con passione nella realtà, entrare nella vita e nei problemi quotidiani dei cittadini per proporre soluzioni ed alleviare le sofferenze e la disperazione dei tanti “invisibili” che si celano dietro una percentuale: giovani disoccupati, famiglie disperate. “Sotto il chiacchiericcio c’è la vita, che troppo spesso ci dimentichiamo di vivere”. Il Pd ha risorse umane e morali che hanno creduto e continuano a credere in un progetto riformista, innovatore e di cambiamento che sul rigore morale fonda la sua azione politica. Bisogna scindere, in questo momento, il piano giudiziario delle indagini che riguardano l’on. Genovese, da quello della politica; uscire dalla confusione che sovrappone i due campi, perché l’uno si fonda su un giudizio sul singolo, l’altro investe il partito nel suo complesso e nella molteplicità di soggetti che in esso hanno ben operato. Chi ha guadagnato , come me, il consenso dei suoi concittadini per il lavoro svolto nella qualità di assessore alla P.I., ma ha trovato nel gruppo dirigente un’ipocrita considerazione ed una cinica e calcolata esclusione da successivi ed importanti incarichi politici lavorerà per un partito diverso, un Partito Democratico dei Valori, costruito sul merito e sulle capacità, motore propulsivo della buona politica che opera e progetta il futuro nell’interesse esclusivo della sua Comunità”.