“Lucia va fermata come suo padre”, la Procura smentisce la frase ma l’Espresso ribadisce

Che l’arresto di Tutino, primario di chirurgia plastica e medico personale di Crocetta, sarebbe stato l’inizio della fine lo si è sentito subito nell’aria.

E’ cambiato il clima. Poi, quella frase di Lucia Borsellino nel lasciare l’assessorato: “ragioni di ordine etico e morale”. Appena pochi giorni prima di lei, un altro assessore dimissionario, Caleca, aveva lasciato intuire lo stesso disagio nel permanere in giunta. Ed infine anche le dichiarazioni del fratello di Lucia, Manfredi, che come lei ha detto “non invitatemi alle commemorazioni per mio padre. La legalità non è una questione di facciata. E’ una precondizione”.

Ed alla fine,come dicono i saggi proverbi: “tanto tuonò finchè piovve”. E Crocetta da oggi è autosospeso. La bufera è solo iniziata.

Il temporale si è sentito forte con l’articolo di Piero Messina su l’Espresso (da domani in edicola) che ha riportato le intercettazioni di una telefonata tra Tutino e Crocetta. "Va fermata, fatta fuori. Come suo padre". Così avrebbe detto il primario di Villa Sofia conversando al telefono con il governatore, nell’intercettazione pubblicata dal settimanale ed i cui contenuti sono stati anticipati oggi. Stando all’articolo, il Presidente non avrebbe replicato né detto nulla dopo queste dichiarazioni del medico personale nei confronti dell’assessore regionale alla sanità fortemente voluta dallo stesso Crocetta, proprio per dare il “sigillo” dell’antimafia alla sua giunta. Pochi giorni dopo l’arresto del chirurgo plastico accusato di truffa e peculato, la Borsellino si è dimessa con le motivazioni che hanno scosso l’intera isola e che lasciavano presagire l’arrivo del caos. Crocetta per alcuni giorni ha avocato a sé la delega, poi ha nominato, per blindare il resto della legislatura il capogruppo Pd all’Ars Baldo Gucciardi, assessore alla sanità e da oggi, dopo l’autosospensione, sarà lui ad avere le redini traballanti di un governo nella tempesta, una barca che affonda.

Le anticipazioni del settimanale hanno scatenato le richieste di dimissioni, poi, in tarda mattinata l’annuncio di autosospensione di Crocetta all’Ansa: “Sto inviando una richiesta alla Procura di Palermo per avere un incontro con lo scopo di verificare la portata dell' intercettazione che riguarda Tutino- annuncia affidando l' interim per la guida della Regione a Baldo Gucciardi , neo assessore alla Sanità. Per quanto riguarda eventuali dimissioni, Crocetta afferma: "Prenderò la decisione finale nel giro di pochi giorni, dopo gli accertamenti. Non sono legato alla poltrona, ribadisco la mia estraneità a questa vicenda. Ma quanto sta accadendo é più grave di un attentato fisico. Non intendo mettere la Sicilia nella condizione di subire attacchi, non faccio pagare prezzi al popolo siciliano. Ma di questa vicenda sono solo una vittima". (ANSA).

Quel “presagio” che era nell’aria sin dalle ore successive all’arresto del medico personale del governatore con tutto quello che ne è seguito e che ha sconfinato nell’impensabile, quasi una commedia boccaccesca, compresa un’Assemblea Pd ed un dibattito politico che ha finito con l’interessarsi persino dello “sbiancamento anale” intervento per “vip” che Tutino invitava a far gravare sulle casse del servizio sanitario nazionale, adesso è diventata la peggiore delle realtà per gli alleati di Crocetta, Pd, Udc, Pdr, Megafono.

Ovviamente sin dalle prime ore del mattino sono arrivate le richieste di dimissioni, molte delle quali partite da casa Pd.

Nel tardo pomeriggio però arriva la smentita della Procura: non c'è agli atti questa intercettazione.Agli atti di questo ufficio non risulta trascritta alcuna telefonata tra Tutino e Crocetta in cui il medico Matteo Tutino avrebbe affermato che Lucia Borsellino 'va fatta fuori, come suo padre'. Lo afferma il procuratore capo di Palermo Francesco Lo Voi all’Ansa a proposito della bufera che si e' abbattuta sul presidente della Regione siciliana Rosario Crocetta sulle presunte intercettazioni tra il governatore e il suo medico personale Matteo Tutino. "I carabinieri del Nas – ha aggiunto Lo Voi – hanno escluso che conversazioni simili siano contenute tra quelle registrate nel corso delle operazioni di intercettazione nei confronti di Tutino". Immediata la reazione del governatore che, sempre all’Ansa ha detto: “"E' vero che la Procura smentisce? Oggi mi hanno ammazzato…" Piange. Singhiozza. "Perché… perché", ripete. "Ma quanto è potente questa mafia che mi vuole fare fuori?", continua. "Avrei potuto anche farla finita oggi…". (ANSA).

Dopo la smentita della Procura arriva dal settimanale L'Espesso arriva una precisazione importante: "La conversazione intercettata tra Crocetta e il suo medico Tutino e' negli atti segretati. Lo ribadisce L'Espresso in una nota. "La conversazione intercettata tra il presidente della Regione siciliana Rosario Crocetta e il primario Matteo Tutino – conferma L'Espresso – risale al 2013 e fa parte dei fascicoli segretati di uno dei tre filoni di indagine in corso sull'ospedale Villa Sofia di Palermo". (AGI)

LE REAZIONI-

"Inevitabili dimissioni Crocetta e nuove elezioni. Quelle parole su Lucia Borsellino una vergogna inaccettabile", è il verdetto via Twitter del principale avversario ormai da mesi di Crocetta, il sottosegretario all'Istruzione Davide Faraone, (finito al centro degli strali del governatore nelle scorse settimane). In casa Pd ha rincarato la dose il capogruppo all'Ars Antonello Cracolici: " Prendiamo atto che, a questo punto, andare avanti è praticamente impossibile. È il momento che, innanzitutto il presidente della Regione, valuti l'opportunità di chiudere la legislatura".

Non è leggero neanche lo sponsor del governo Crocetta (ed anche delle ultime fasi del governo Lombardo) Beppe Lumia che per la prima volta invita a riflettere sulla possibilità di fermare i motori: "Sono disgustato della frase di Tutino. Penso anch'io che Tutino vada allontanato da qualunque servizio pubblico. Mi rifiuto di pensare che Crocetta lo abbia sentito e non abbia reagito con tutta la durezza di cui e' capace. Il fatto, comunque, e' così grave che non bisogna escludere nessuna decisione".

E a intervenire è anche il neo assessore Gucciardi, fresco di interim per la guida della giunta: “E’ di tutta evidenza che le parole pronunciate da Tutino lo rendono tra l’altro incompatibile con qualsiasi rapporto giuridico e professionale con un’azienda sanitaria pubblica. Il direttore generale di Villa Sofia- Cervello svolga subito le tempestive verifiche del caso e ponga immediatamente in essere i provvedimenti consequenziali”.

IL M5S- “Dimissioni subito senza se e senza ma. Si metta fine alla sua pessima esperienza di governo, da sempre disastrosa dal punto di vista amministrativo e ora anche vergognosa e intollerabile dal punto di vista etico e della legalità. Se quanto pubblicato dall'Espresso dovesse essere vero, Crocetta non può più ritenersi degno di rappresentare i siciliani. Tutto avrebbe dovuto fare il governatore fuorché rimanere in silenzio dopo le gravissime parole del suo medico, meritevoli di finire immediatamente sul tavolo della Procura della Repubblica. Come mai – ci chiediamo – Crocetta, che ha fatto della denuncia il vessillo del suo mandato e delle gite, spesso inutili, in Procura, la costante della sua azione di governo, davanti alla parole di Tutino non avrebbe trovato nulla di ridire? Ci auguriamo che queste intercettazioni siano la spallata definitiva all'antimafia di facciata, usata finora solo in modo vergognoso per tappare le enormi falle di un'azione governativa nettamene insufficiente, a tratti inesistente e spesso dannosissima. Ci aspettiamo che gli ultimi gravissimi episodi superino i bassi interessi di bottega del Pd e degli altri alleati di governo, cosa che finora ha tenuto assieme i cocci del vaso governativo, da sempre in frantumi. Un assessorato, una poltrona o uno strapuntino di sottogoverno non possono giustificare la prosecuzione di una legislatura fallimentare. Né può giustificarla il terrore della mancata rielezione di tantissimi deputati a sala d'Ercole. Se ne facciano una ragione e comincino a cercarsi un lavoro: questo governo è morto. E' ora di dare nuovamente voce ai siciliani con il ritorno alle urne”.

Interviene anche l’eurodeputata Pd Michela Giuffrida: “Non è più tempo di parole ma di fatti. Non è più tempo di tergiversare ma è ora di prendere atto che si è al punto di non ritorno. Il PD, che fino a ieri ha tentato, con un gesto di responsabilità, di raddrizzare la rotta per governare finalmente una Regione che ha bisogno di una classe politica sobria e responsabile, rompa gli indugi e chieda, all'unisono, al Presidente di fare un passo indietro. In caso contrario si prenda atto che, comunque, la legislatura è al capolinea e che è indifferibile e urgente andare a nuove elezioni. Alla vigilia del tristissimo anniversario del 19 luglio, questo sarà un segnale di coerenza e buon senso che i siciliani, e gli elettori, sapranno certamente cogliere. Un abbraccio a Lucia Borsellino, alla quale esprimo piena e affettuosa solidarietà".

Giovanni Panepinto, deputato Pd chiede una conferenza urgente dei capigruppo all’Ars, per definire “una sessione straordinaria tenendo il parlamento aperto anche ad agosto per approvare le leggi più urgenti, ad iniziare dal completamento della riforma delle ex Province e dell’acqua pubblica. Subito dopo, la parola torni ai siciliani”.

Il coordinatore regionale Ncd Francesco Cascio: “Credo che tutte le forze politiche presenti all’Assemblea Regionale Siciliana, trasversalmente, oggi dovrebbero avere un sussulto di buon senso e responsabilità per capire che non è più possibile lasciare la Regione in mano a un Presidente come Crocetta, poiché ormai non è solo più una questione di governo fallimentare, cosa che già sarebbe sufficiente, ma è una questione di dignità di tutti e di difesa dell’immagine della Sicilia, oltre che di rispetto di tutti noi verso i siciliani”.

Il parlamentare di Sel Erasmo Palazzotto: “Siamo ben oltre il limite della decenza e della moralità. La conversazione telefonica tra il dottor Tutino e il governatore Crocetta segnano un punto di non ritorno. I silenzi del governatore davanti alle raccapriccianti frasi del primario su Lucia Borsellino sono una condanna senza appello. Il quadro che emerge ci consegna immagini di raro squallore, di un sistema sanitario regionale visto come terra di conquista per affaristi e politici rampanti, governato da primari che si esprimono come i boss. Crocetta, già colpevole per non aver saputo o voluto riformare il sistema, oggi si rivela in tutta la propria inadeguatezza, anche etica e morale. Questa volta non basterà un rimpasto di governo a restituire credibilità alle istituzioni siciliane. Con quale faccia il presidente dovrebbe rappresentare la Sicilia domenica alla commemorazione per la strage di via D'Amelio?”

In mattinata a confermare quanto già ribadito più volte nelle scorse settimane e quindi anche prima della pubblicazione dell’intercettazione era stato il Pd Fabrizio Ferrandelli,vicepresidente dell’antimafia regionale: “Crocetta, in direzione regionale del Pd, disse che se il suo partito gli avesse chiesto un passo indietro lui si sarebbe dimesso subito. Il passo indietro glielo chiedo io visto che questo Pd non glielo chiederà mai. Il mio è un ultimatum al presidente e al Partito Democratico: entro il 19 luglio Crocetta deve consegnare le sue dimissioni e già oggi il Pd deve uscire dalla giunta. Se Crocetta e il Pd ancora una volta faranno finta di non capire, valuterò insieme ai tanti coraggiosi che stanno chiamando da tutta la Sicilia il da farsi senza tentennamenti: perché i coraggiosi non svendono la loro dignità per 6 mila euro al mese".

Toni severi anche per il parlamentare messinese del Ncd Enzo Garofalo: "se ha un minimo senso del pudore si dimetta. Vergogna e sdegno. E' questo quello che provo leggendo l'articolo pubblicato oggi dall'Espresso. Colui il quale ha fondato la sua campagna elettorale sul principio di rispetto della legalità, il Presidente che, per legittimale la sua azione, si è servito del nome di Lucia Borsellino, l'uomo politico che più di ogni altro si è vantato di portare gli atti alla Procura ogni qual volta riteneva che la legge fosse stata violata, ha dimostrato ancora una volta, di essere il re del marketing, l'emblema dell'apparenza senza sostanza. Se lui fosse, non quello che professa di essere, ma semplicemente uno dei tanti siciliani che hanno vissuto e hanno impresse nella mente le immagini di quel terribile 19 luglio del 1992, si sarebbe indignato davanti alle parole deplorevoli pronunciate dal suo medico personale che di Lucia Borsellino non ha detto "è una incapace o non sa fare il suo lavoro" ma "va fermata, fatta fuori come suo padre.Se avesse un minimo di senso del pudore il Presidente Crocetta oggi dovrebbe rassegnare le dimissioni e chiudersi a casa per la vergogna”.

Anche il senatore mesisnese Bruno Mancuso tuona: “Si è davvero oltrepassato ogni limite di decenza. Crocetta deve dimettersi immediatamente per rispetto di tutti i siciliani”.

E Tonino Russo, Pd: “ Crocetta dovrebbe innanzitutto dimettersi. Nel frattempo chiederò la convocazione della Commissione di garanzia del Partito Democratico: se dovesse essere confermato quello che viene riportato dagli organi di informazione, Crocetta dovrebbe essere immediatamente espulso dal partito”.

E intanto il segretario regionale del PD Fausto Raciti ha CONVOCATO L’ASSEMBLEA REGIONALE PER OGGI ALLE 19.

E’ l’ora di guardare in faccia la realtà. Senza ipocrisie

.ALTRE REAZIONI

Si registra anche l’intervento di Vincenzo Figuccia, vicecapogruppo Forza Italia all’Ars “Crocetta si dimetta immediatamente, ciò che è accaduto è gravissimo e non può essere ignorato. Il silenzio del Governatore siciliano alle ingiurie di Tutino rilevano l' inadeguatezza di Crocetta e sollevano forti dubbi sulla sua moralità e sul suo operato. L'autosospensione non è sufficiente, le dimissioni l'unica soluzione".

Durissima Tina Montinaro, vedova di Antonio, caposcorta del giudice Falcone e presidente dell’associazione Quarto Savona Quindici: “Abbraccio Lucia vittima di uno squallore miserabile. Crocetta non si permetta di atteggiarsi ulteriormente a martire, se ne vada immediatamente, non ricorra al balletto delle autosospensioni. Provo schifo per le notizie di oggi; basta con le medagliette da sfoggiare nelle passerelle antimafia, basta con le carriere facili fatte sulla pelle dei nostri morti”.

Intanto si è riunito il gruppo parlamentare del Pdr, alla presenza di tutti i deputati, dell'ufficio di segreteria regionale e del Presidente onorario on. Salvatore Cardinale. Al termine della riunione si è dato mandato al capogruppo Beppe Picciolo di diramare il seguente comunicato. “Proviamo anche noi, assieme a Lucia Borsellino, "vergogna" per i brani di intercettazioni telefoniche che sono emersi oggi sulla stampa. Non possiamo che esprimere la nostra piena e totale solidarietà a Lucia ed alla Sua famiglia per quei riferimenti che coinvolgono, infangandolo, uno dei simboli della Sicilia nel mondo e martire della mafia. Nel contempo attendiamo, a breve, dal presidente Crocetta quella chiarezza necessaria ed indispensabile per consentire alle forze politiche che ne hanno sostenuto lealmente sino ad oggi l'azione di governo le opportune conseguenti valutazioni, auspicando che comunque Rosario Crocetta possa risultare moralmente estraneo rispetto ai fatti”.

La vicepresidente del governo Mariella Lo Bello si dice certa che Crocetta quella frase non l’abbia mai sentita"Il presidente sarebbe saltato sulla sedia se solo avesse capito che l'intenzione del dottore Tutino era dire quella frase. E' impossibile, il presidente non l'ha sentita, perche' avrebbe avuto una reazione. Conoscendolo, forse avrebbe finito con interrompere i rapporti".

Sulla vicenda si registra anche la dichiarazione dell’avvocato di Tutino, Daniele Livreri “ Anche se non c'è nulla di penalmente rilevante in quelle frasi, da un punto di vista etico si tratta di parole pesantissime. Se l'intercettazione esiste allora venga messa a disposizione delle parti. Ormai questa vicenda ha assunto un rilievo extraprocessuale ed è giusto fare subito chiarezza in modo che tutti, a cominciare dal sottoscritto, possano trarne le conseguenze".

Da questa mattina Lucia Borsellino ha anche ricevuto le telefonate e la solidarietà del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, del presidente del consiglio Matteo Renzi e della presidente della Camera Laura Boldrini

Rosaria Brancato