Il Comune in equilibrio precario: una settimana per inviare i correttivi al Ministero

Tra una polemica e l’altra, minacce di sfiducia, conferenze stampa infuocate e la scelta ancora in stand-by del nuovo assessore, la clessidra ha continuato scorrere veloce in quel di Palazzo Zanca ed è rimasta solo una settimana per inviare al Ministero i correttivi al piano di riequilibrio.

Nella manovra finanziaria sono state riscontrate ben 23 criticità, tutte elencate nella nota firmata dal dirigente del Ministero dell’Interno, Giancarlo Verde, recapitata al Comune lo scorso 29 dicembre (vedi correlato).

Il termine perentorio per inviare tutta la documentazione richiesta scade il 28 gennaio ma l’ente – come denunciano alcuni consiglieri comunali- è ancora in alto mare. Che ci sia qualche difficoltà oggettiva – dovuta a anche all’assenza forzata, per motivi personali, dell’assessore alle politiche finanziarie Guido Signorino– lo dimostra anche il fatto che l’amministrazione Accorinti non è riuscita ad assecondare la richiesta del Collegio dei revisori dei conti, che avrebbe voluto tutto l’incartamento su cui emettere parere entro il 20 gennaio, cioè ieri. Il segretario/direttore generale, Antonio Le Donne, ed il ragionerie generale, Antonino Cama, si sono presi ancora qualche ora di tempo per consegnare la documentazione completa richiesta dal presidente dei revisori, Dario Zaccone.

Intanto, quel che è certo è che tra i correttivi non ci saranno le transazioni ma solo schemi di transazione , uguali per tutti, che dovranno essere sottoposte ai creditori. Eppure la richiesta del Ministero era un’altra ed anche molto chiara, laddove invitava l’ente a «dimostrare attraverso la produzione di accordi transattivi sottoscritti tra le parti, l’adesione dei creditori alla proposta di rateizzazione del debito».

L’assenza di risposte definitive da parte dell’amministrazione e l’avvicinarsi della nuova ed importante scadenza, ha fatto inevitabilmente crescere la preoccupazione di molti consiglieri comunali.

La consigliera di area pd, Antonella Russo, ha chiesto la convocazione di una seduta aperta del Consiglio comunale alla presenza dell’intera giunta, della deputazione regionale e nazionale e del prefetto Stefano Trotta, tra i destinatari della nota del dirigente ministeriale Verde. «Tutti devono essere inchiodati alle proprie responsabilità e devono fare la loro parte se davvero vogliono salvare la città» ha spiegato la consigliera in occasione dell’ultima seduta del Consiglio comunale, supportata anche dal capogruppo del Pd, Paolo David.

Una posizione unitaria, e non succedeva da tempo, l’ha presa anche l’Udc, che in una nota parla di « spaventosi ritardi ed inerzia dell'Amministrazione »

«Non possiamo non evidenziare – si legge testualmente – il "black-out" dei vari Dipartimenti a cui il Segretario/Direttore Generale aveva chiesto di rispondere attraverso un lavoro certosino che potesse dare su un piatto d'argento all'Amministrazione i necessari e convincenti chiarimenti e integrazioni al piano».

«La nostra grande preoccupazione – scrivono i consiglieri Mario Rizzo, Franco Mondello, Libero Gioveni, Maria Perrone, Andrea Consolo e Carmelina David sta preliminarmente nella visione diversa che hanno avuto il Collegio dei Revisori dei Conti e l'Amministrazione nella valutazione del parametro 6 (spese del personale) del Consuntivo 2013, che il Ministero ha chiarito debba rientrare nell'importante atto, costituendone il primo strumento contabile da cui desumere che l'Ente non sia strutturalmente deficitario».-

«Il gruppo dell'Udc, pertanto – concludono Rizzo, Gioveni, Mondello, Perrone, Consolo e David – nel continuare a ribadire l'impegno a sostenere tutti gli atti che servono allo sviluppo della città e al mantenimento dei servizi, stigmatizza il pressapochismo con cui finora è stato affrontata questa fase propedeutica alle 23 risposte dell'Amministrazione al Ministero; fase che certamente è senz'altro la più decisiva dell'intero mandato di questa giunta per tentare di uscire definitivamente dal guado».

Il consigliere di Forza Italia, Pippo Trischitta, che è anche vice- presidente della Commissione Bilancio, ha invece provato a rassicurare i colleghi. «Non bisogna creare inutile allarmismo, l’amministrazione è al lavoro e la commissione ha programmato una serie di incontri per discutere dei correttivi». Anche da Trischitta è arrivata però qualche bacchettata alla giunta Accorinti , per non aver ancora portato in Consiglio comunale i contratti di servizio con l’Amam e l’Atm. «Il primo – ha ricordato il consigliere forzista durante i lavori del Consiglio – è già stato approvato dall’esecutivo ma noi non l’abbiamo visto».

L’assessore all’urbanistica Sergio De Cola, che ha anche la delega ai rapporti con il Consiglio, ha voluto replicare a chi ha accusato l’amministrazione comunale di immobilismo: «Dal giorno stesso in cui sono arrivati i rilievi del Ministero, Dipartimenti, Uffici, Dirigenti e tutti gli assessori, ognuno per le proprie competenze, si sono mobilitati e da settimane stanno lavorando con grande impegno».

A palazzo Zanca, i consiglieri non hanno però ancora chiaro se i correttivi dovranno passare dal Consiglio comunale o se “voleranno” direttamente a Roma. Secondo l’assessore De Cola il passaggio in Aula non è previsto; secondo il presidente dei revisori Zaccone, invece, la tappa in Consiglio è necessaria perché, di fatto, i correttivi modificano e stravolgono i numeri del piano di riequilibrio approvato dai consiglieri lo scorso 2 settembre. Il nodo probabilmente sarà già sciolto in giornata, durante la seduta straordinaria della commissione bilancio.

Intanto, il Comune continua a vivere in equilibrio precario, con un piede e mezzo nel default.

Danila La Torre