Zanotto, M5S: “Chi non vota favorisce la politica del clientelismo”

“Della Sicilia mi sono innamorato alla prima folata di scirocco che ho sentito a Punta Raisi,quando si è chiuso lo sportello dell’aereo e ho capito che non sarei più andato via”. Lo stesso vento che porta migliaia di giovani siciliani a trovar lavoro e casa altrove, ha incantato Antonio Zanotto, candidato alle Europee per il M5S, nato in Veneto ma messinese d’adozione. E quando parla di Sicilia dice “noi”e crede nella possibilità di restare qui molto più di chi ha mosso i primi passi in riva allo Stretto.

In lista nel collegio Sicilia-Sardegna è stato inserito come tutti gli altri candidati, dopo il voto in rete degli iscritti. Mentre in Italia non si parla d’altro che dello scontro Grillo-Renzi, della fuga dei voti da Forza Italia verso il M5S, lui, Antonio Zanotto, 35 anni, laureato in chimica, un master e dottorati alle spalle, esperto in tutela ambientale, non ama parlare né di percentuali né di sondaggi.

“Preferisco concentrarmi sui contenuti- ci dice a margine del convegno sull’euro che si è tenuto a Palazzo Zanca- Non amo guardare le percentuali né mi appassiono agli scontri mediatici sull’andamento degli altri partiti. Guardo i contenuti, quello che abbiamo fatto e che vogliamo fare per i cittadini che finora sono stati ignorati”.

Da laureato in chimica ha fatto il percorso inverso dei nostri laureati, ben sapendo di avere lo stesso destino da disoccupato o precario di migliaia di altri siciliani e pur avendo girato il mondo ha messo radici a Messina. Attualmente è assegnista (per un anno) nel dipartimento Scifar, facoltà di Farmacia.

“Per anni ci hanno detto che dovevamo specializzarci. Adesso ci chiudono le porte se siamo bravi. Mi sento dire che non possono prendermi perché ho un master, sono troppo preparato. Mi tocca mentire sul dottorato di ricerca. Quindi mi sento fortunato se adesso ho un posto da assegnista con il progetto: recupero energetico alimentare dagli scarti”.

Zanotto lavora a qualcosa che in altri Paesi è realtà da tempo e che potrebbe esserlo anche in Italia e potrebbe aiutarci ad una qualità della vita diversa e migliore. Dagli scarti alimentari, quelli della produzione, o degli scaffali dei supermercati o di casa nostra perché scaduti si può produrre bio-combustibile o bio-gas.

“Ogni casa potrebbe avere a costi bassissimi un biodigestore anaerobico con il quale trasformare i prodotti scaduti, gli scarti in energia, alimentare la caldaia. Questo è il futuro. Invece si fa una politica che ci porta ad essere totalmente dipendenti dall’importazione ad esempio di energia. Se riuscissimo a diventare autonomi sotto questo profilo, con strategie completamente diverse,potremmo staccare la spina. Ci dicono che siamo anti-Europeisti, non è così, noi siamo super-europeisti, vogliamo un’Europa solidale, nella quale lo Stato più debole va aiutato, non calpestato come è successo alla Grecia. La politica deve occuparsi sempre meno di finanza e sempre più di economia reale. Dobbiamo puntare sui prodotti a Km zero,sulla valorizzazione dei prodotti autoctoni, del Made in Sicily. Stanno distruggendo la nostra economia. I nostri europarlamentari hanno votato leggi che hanno rovinato il mercato delle arance siciliane a favore di quelle del Marocco. E alcuni europarlamentari siciliani erano persino assenti al momento del voto”.

Quanto all’euro la posizione del M5S non è un ritorno alla lira, ma la “moneta a doppia velocità”,un canale che aiuta i Paesi più deboli economicamente. Da tempo gli esponenti del M5S girano le piazze d’Italia per informare, ascoltare e rispondere ai dubbi, agli interrogativi della gente normale, quella che si è trovata disoccupata a 50 anni, o che non ha speranze di trovare lavoro a 20, 30 anni.

“I fatti hanno dimostrato che noi siamo coerenti, abbiamo fatto quello che avevamo annunciato, sia all’Ars che in Parlamento. Gli altri hanno perso ogni contatto con i problemi reali. Predicano bene e razzolano male e la gente lo sa, non crede più alle operazioni di “scopiazzamento” dei nostri programmi. I politici non sono star, non devono essere sempre sui giornali, devono fare le cose, risolvere i problemi reali”.

Se l’astensionismo è il nemico numero uno dei partiti tradizionali, non è un problema per i grillini, verso i quali si stanno dirigendo i voti di protesta e di stanchezza nei confronti della vecchia politica.

“Chi non andrà a votare poi non potrà lamentarsi di quanto faranno o non faranno gli eletti. Chi non va a votare favorisce la politica del clientelismo, quella che compra i voti con i pacchi di pasta, con le schede telefoniche, con le promesse di un posto. E alla fine il posto sarà sempre quello di precario perché serve al politico di turno fino alle elezioni successive. Prendiamo l’esempio di Genovese, chiediamoci perché ha mantenuto sempre quei 20 mila voti, perché tra un’elezione e l’altra restano sempre quelli. Allora io dico, se volete cambiare il sistema dovete andare a votare,altrimenti poi non potete lamentarvi”.

E se Grillo dovesse stravincere chiederete il ritorno alle urne per le Politiche?

“Si dovrebbe tornare a votare comunque, perché Renzi non è stato eletto”.

Con poche parole si è presentato in rete, al momento del voto on-line spiegando quali sono i suoi ideali e programmi: “Mi chiamo Antonio, sono un chimico, normalmente non amo espormi, ma altrettanto naturalmente divento un leone quando vengono intaccati alcuni valori che ritengo fondamentali tra cui il rispetto per l'ambiente in cui viviamo, il rispetto dell'individuo senza alcuna distinzione di sesso, colore o distribuzione geografica, la dignità della vita e il diritto alla felicità, alla casa e ad un lavoro giustamente retribuito oltre ad un sussidio in assenza di esso. Credo nel sistema meritocratico, nell'autoproduzione di energia pulita e rinnovabile, nel Km zero e nel sistema ciclico delle risorse post-consumo, senza incenerire”.

Rosaria Brancato